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Ongi etorri Karlos!

Data di trasmissione
Durata 36m 20s

Karlos è finalmente libero! Dopo un'odissea giudiziaria durata oltre 15 anni Karlos Garcia Preciado, militante basco costretto a 15 anni di clandestinità e da un anno in carcere in Italia, ha ottenuto l'assoluzione da parte della magistratura spagnola.

Con Karlos ed i compagni e le compagne di "Un caso basco a Roma" abbiamo raccontato la vicenda giudiziaria e festeggiato la libertà ritrovata.

 

Di seguito il comunicato reperibile su uncasobascoaroma.noblogs.org

 

 

Karlos è stato assolto! Karlos Garcia Preciado, il nostro compagno, condannato in spagna nel 2000 a 16 anni di carcere per il presunto danneggiamento di una banca, e costretto a lasciare il paese basco e a vivere in clandestinità in Italia, con un altro nome, fino a febbraio dello scorso anno quando l’interpol e la digos italiana l’ hanno arrestato. Il tribunale supremo di madrid, nell’udienza del 21 gennaio ha finalmente deciso per l’assoluzione; Non conosciamo ancora le motivazioni ma poco ci importano, l’abbiamo detto per mesi e Karlos l’ha gridato ancora più forte, era una sentenza assurda come le tante che nel sistema giuridico spagnolo perseguitano la popolazione di Euskal Herria. Giustamente, per questo e per la sua libertà Karlos si era sottratto all’arresto in Spagna dove avrebbe dovuto scontare anni di carcere senza nessuna ragione e fondamento. Nelle prossime ore Karlos potrà finalmente uscire dal carcere di Rossano Calabro dove è recluso da più di due mesi, dopo 10 mesi in isolamento nel carcere di Rebibbia. Siamo stupiti e increduli per l’esito di questa sentenza, che si conclude con un’inaspettata assoluzione, perchè nessuna fiducia abbiamo nei tribunali, né in quelli italiani, né in quelli spagnoli. Ricordiamo che l’Italia a dicembre ha servilmente avallato le richieste del regno spagnolo, concedendo l’estradizione, e solo per la determinazione degli avvocati e dei compagni di Andoain, il paese di Karlos, questa storia è riuscita ad arrivare dopo tanti anni nell’aula del tribunale supremo di madrid, dove finalmente ha trovato la conclusione. Nonostante questo non possiamo non pensare ai 14 anni di latitanza cui Karlos è stato costretto a vivere. Non possiamo non pensare all’arresto nel febbraio del 2015, in presenza di suo figlio piccolo e a un anno intero di reclusione in italia, in isolamento a Roma e poi nel carcere di Rossano Calabro, lontano dalla sua famiglia e dai suoi amici. Non possiamo non pensare alle centinaia di dissidenti baschi che ad oltre 4 anni dalla fine del conflitto armato continuano a scontare pene assurde nelle carceri spagnole e francesi con sentenze che li condannano per reati dimostrabili solo con prove costruite ad arte dai servizi spagnoli o con testimonianze estorte sotto tortura. Vento in poppa per i fuggiaschi! Tutti e tutte libere! Presoak eta hieslariak kalera! Amnistia eta Askatasuna! Daje karlos ti aspettiamo a Roma..è tempo di festeggiare!