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Contro il Carcere 18/5

Data di trasmissione
Durata 54m 52s
Un suicidio e una morte per cause “da accertare” Sabato 14, Vincenzo Lemmo, 48 anni, in attesa del processo di appello nel carcere Lorusso e Cotugno di Torino, si impicca alle sbarre della cella. È il terzo detenuto che si toglie la vita dall'inizio del mese: il 5 maggio nell'’Opg di Aversa si è ucciso il 33enne Salvatore Pepe, mentre ancora a Torino il 6 maggio si è impiccato Luciano B., di 62 anni. Domenica 15, Enrico Brera, 53 anni, detenuto nel carcere di Porto Azzurro, viene ritrovato cadavere nella sua cella. Era da poco rientrato da un permesso premio. Un decesso al momento misterioso: anche se i primi accertamenti farebbero pensare a un malore, il magistrato ha disposto l'’autopsia. Dall'inizio dell'anno nelle carceri italiane si sono tolti la vita 24 detenuti, altri 40 detenuti sono morti per cause “"da accertare"” (in 17 casi sono state aperte inchieste, volte all'’accertamento dei fatti): nel complesso le “ vittime” del sistema penitenziario sono state finora 67. Dal 2000 ad oggi nelle carceri italiane sono morti 1.800 detenuti, di cui 650 per suicidio.

 

“Procedere alla chiusura dei 6 ospedali psichiatrici giudiziari italiani, come previsto dalla legge, e farlo velocemente. Si è perso già troppo tempo e il numero degli internati è costantemente lievitato. Fino all’ultima escalation, con 4 decessi in poco più di 4 mesi nell’Opg di Aversa, l’ultimo per soffocamento, un ragazzo meno che trentenne.