Carovana per la libertà
PResentazione della carovana che attraversà alcuni campiprofughi in Tunisia.
Per ulteriori info:
http://ambasciatadeidiritti.blogspot.com/2011/03/uniti-per-la-liberta-carovana-dalla.html
PResentazione della carovana che attraversà alcuni campiprofughi in Tunisia.
Per ulteriori info:
http://ambasciatadeidiritti.blogspot.com/2011/03/uniti-per-la-liberta-carovana-dalla.html
Azione stamattina davanti alla sede romana dell'inps, in cui uno striscione che è stato esposto dai giovani del comitato"il nostro tempo è adesso" per promuovere la manifestazione di sabato prossimo, contro la precarietà.
Alla vigilia dell'incontro con l'assessorato alla casa da parte del coordinamento cittadino di lotta per la casa dopo lo sgombero della caserma di via papareschi, alcune riflessioni sulla cartolarizzazione delle caserme dismesse.
250 le persone disperse, fra cui donne e bambini, 48 persone tratte finora in salvo. E’ questo il primo tragico bilancio del naufragio di un barcone di migranti la scorsa notte nel Canale di Sicilia, avvenuto a causa di condizioni meteomarine difficili.
Sono stati ripresi dalle forze dell'ordine i 10 ragazzi tunisini che nelle prime ore della mattinata erano scappati dalla ex caserma Enrico De Carolis di Civitavecchia, che da ieri sera vede rinchiusi 680 immigrati - in maggior parte tunisini - portati da Lampedusa a bordo del traghetto della Tirrenia «Clodia».
A 21 anni, il 7 aprile 1976 moriva Mario Salvi, compagno di Primavalle ucciso dalla polizia nel corso di una manifestazione di fronte al Ministero di Grazia e Giustizia contro l'arresto dell'anarchico Giovanni Marini. Un intreccio di storie, quelle che legano la morte di Mario Salvi a quella di altri compagni, quando lo Stato ricorse ad ogni mezzo per fermare l'ascesa irresistibile del movimento, dall'uso spregiudicato delle armi da fuoco contro i manifestanti allo stragismo.
Dopo la provocazione di Casapound al Tufello, si riflette sulle possibili manovre intessute dai fascisti in combutta con Alemanno, in zona Est come altrove. Un fatto è certo: la Roma antifascista non permetterà che fatti come quelli di ieri possano ripetersi; la reazione del Tufello, organizzata in pochissimo tempo, sta lì a dimostrarlo.
Più di 150 lavoratori morti di tumore, altri ammalati con patologie respiratorie gravi a causa dei fumi tossici della tintura, un territorio completamente inquinato dalle sostanze chimiche carcinogenetiche utilizzate.
E' il tragico bilancio della fabbrica dei veleni, la Marlane Marzabotto, descritto nel libro del giornalista Francesco Cirillo con la colaborazione di Luigi Pacchiano, ex lavoratore della fabbrica di Praia a Mare.
Dopo 18 mesi di detenzione senza alcuno straccio di prova, è stato assolto Massimo Papini. La sua vicenda esemplifica le storture cui può portare la spirale dei teoremi accusatori, specie per mezzo del famigerato articolo 270bis.
Il primo audio è una corrispondenza con una compagna del comitato Massimo Papini libero; nel secondo, l'avvocato Romeo ci descrive l'accanimento giudiziario nei confronti di Massimo, sottoposto a regime di isolamento e a restrizioni pesantissime, oltre ad essere stato privato per 18 mesi della libertà personale.
Ascolta la corrispondenza con un compagno dei cobas a conclusione del corteo antifascista che ha sfilato nelle vie del quartiere tufello valmelaina