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Continua la resistenza Notav all'ex autoporto di San Didero: 2 compagni incatenati sul tetto

Dopo sette giorni di resistenza sul tetto, i compagni e le compagne sono rimasti senza cibo e acqua. Dopo che due compagne sono riuscite ad eludere guardie e filo spinato per dare un cambio e portare viveri, la polizia ha ormai circondato con torri faro l'ex-autoporto e abbattuto gli alberi che potevano essere un rifugio sicuro per eventuali sortite notturne. Ora la situazione è critica. In segno di protesta, all'impossibilità di ricevere rifornimenti due compagni si sono incatenati ad una struttura di ferro sul tetto, da cui non è prevista la possibilità di liberarsi autonomamente.

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No Tav:militarizzazione del territorio e repressione

Ancora una corrispondenza dalla Val Susa con una compagna che ci racconta dei fatti di ieri, che hanno portato al ferimento gravissimo di Giovanna, e un racconto della situazione di pesante militarizzazione e  repressione, di nuovi territori che vengono invasi dal megaprogetto in cui si continua a resistere. 

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No tav: una compagna colpita al volto da un lacrimogeno

Ieri grande giornata di mobilitazione in Val di Susa contro autoporto di San Didero. A fine giornata un gruppo di manifestanti è stato attaccato con il lancio di lacromogeni ad altezza testa. Una compagna è stata colpita in fronte, ora si trova in condizioni gravi all'ospedale.

Maggiori info su https://www.notav.info/post/18-04-conferenza-stampa-lacrimogeni-ad-alte…

 

 

 

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L'ergastolo ostativo è incompatibile con la Costituzione

La Corte costituzionale, come prevedibile, ha stabilito ufficialmente l'incostituzionalità dell'ergastolo ostativo: il parlamento adesso avrà un anno per provvedere, in caso contrario sarà la stessa Corte ad abolire la norma che prevede l'ergastolo ostativo in quanto ritenuta "in contrasto con gli articoli 3 e 27 della Costituzione". Quale panorama si apre adesso? E quali sono le possibili evoluzioni dell'ordinamento giudiziario?

Lo abbiamo chiesto al professor Luigi Manconi e ad Andrea Oleandri, dell'associazione Antigone

Non dago Mikel?

E' uscito lo scorso febbraio, dopo essere stato presentato al festival del cinema di Donosti, Non dago Mikel?, un documentario firmato da Miguel Ángel Llamas e Amaia Merino sul sequestro e l'uccisione di Mikel Zabalza, un autista di autobus di Donosti sequestrato, torturato e ucciso dalla Guardia civil in quanto sospettato di essere membro della formazione armata basca ETA. Il suo corpo fu fatto poi ritrovare, ammanettati e senza vita, lungo il fiume Bidasoa. Nessuno ha pagato per la sua morte, la versione ufficiale è che sia morto annegato mentre stava cercando di scappare.

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