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Partito il corteo da Piazza San Giovanni - le prime corrispondenze

 

Alle 16.10 il corteo si trova all'inizio di via merulana, grande la partecipazione in piazza, nonostante divieti, minacce e perquisizioni

 

Una corrispondenza dalla coda del corteo con un lavoratore della logistica di Roma, una con un attivista no tav di avigliana e una terza corrispondenza dallo spezzone della lotta per la casa di Roma

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Corrispondenze dal concentramento a Piazza San Giovanni

 

Ancora in diretta da Piazza San Giovani: un attivista del Volturno Occupato ci racconta l'iniziativa di stasera, che mette insieme artiste e artisti dal basso per una notte bianca a Porta Pia

 

 

Seconda corrispondenza con un attivista del Volturno, che ci racconta l'iniziativa di stasera a Posrta Pia, la notte bianca del dissenso a porta Pia

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Prove tecniche di repressione

Mancano pochi giorni alle manifestazioni del fine settimana e l'atteggiamento delle guardie tradisce un certo nervosismo: a largo Preneste questa mattina è andato in scena l'ennesimo atto di intimidazione nei confronti di un gruppo di compagni/e che attaccava manifesti, inseguito e oggetto di un tentativo di pestaggio e fermo. Un episodio da collocare, non tanto sul piano dell'improvvisazione,  quanto piuttosto nel solco di una strategia repressiva che mira ad estirpare il dissenso da qualunque parte provenga.

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Priebke non lo vogliamo: il racconto da Albano

Un riepilogo della giornata vissuta ieri ad Albano, dove la popolazione ha inscenato una dura protesta per contestare la presenza della salma di Piebke, colui che compilò la lista degli uccisi alle Fosse Ardeatine. Bersaglio delle polemiche il prefetto di Roma, Pecoraro, dimostratosi aperto e sensibile di fronte alle ragioni dei peggiori fascisti. 

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Triaca disse la verità sulle torture subite: sentenza storica del tribunale di Perugia

Dunque non aveva mentito Enrico Triaca nel denunciare i suoi torturatori. Con la sentenza di ieri la corte d'appello di Perugia ha cancellato la condanna per calunnia nei sui confronti. Triaca aveva raccontato del "trattamento" subito ad opera delle squadrette del Ministero dell'Interno nel 1978, e per questo era stato condannato a 1 anno e 4 mesi. Una sentenza che certifica in via giudiziaria da che parte stanno i seviziatori e che fornisce elementi non più trascurabili in sede di ricostruzione storica.

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