Assemblea per il Lago che combatte
Corrispondenza con un compagno che ci aggiorna con le ultime notizie riguardo la battaglia per rendere il lago monumento naturale in seguito alla mancata firma di Zingaretti.
Corrispondenza con un compagno che ci aggiorna con le ultime notizie riguardo la battaglia per rendere il lago monumento naturale in seguito alla mancata firma di Zingaretti.
A quasi due mesi dall’inizio dello sciopero della fame di Alfredo Cospito e di Anna Beniamino, continua la campagna all’interno del primo ateneo romano. Il prossimo obiettivo far esprimere la Rettrice Antonella Polimeni, che ancora tace di fronte alle richieste di una presa di posizione coerente con quelle precedenti manifestate dagli striscioni “verità e giustizia per Giulio Regeni”. La lettera aperta al corpo docenti continua a circolare e gli studenti e le studentesse continuano a battere il chiodo, affinché di 41 bis si parli per quello che è : una tortura.
L’intento dei collettivi è quello di costruire una visione critica con la quale interpretare la narrazione dominante dei fenomeni del nostro tempo, per emanciparsene, nonché capire di quali strumenti si ha a disposizione. Si aprirà con un dibattito di presentazione delle iniziative, si continuerà provando a mettere a critica i diversi modi in cui vengono presentate rivoluzioni, resistenze e forme di antiimperialismo dai media occidentali, partendo dagli esempi di Rojava, Palestina e Iran.
E’ uscito il 5 dicembre il documentario che racconta la vicenda dell’ospedale di Cariati in Calabria chiuso nel 2010 ed occupato quasi subito dai cittadini per richiederne l’apertura. Fin dal 1978, quando fu inaugurato, era una struttura all’avanguardia. Eppure, come viene rappresentato dal film-documentario, ora è un racconto simbolo della distruzione della sanità pubblica italiana. La pellicola restituisce bene lo spirito dei cittadini che a testa alta hanno combattuto per l’ospedale, per la sanità pubblica, per il diritto universale alla salute.
Oggi alla libreria Il fiore blu al Pigneto viene presentato il libro La Comune di Parigi, ne parliamo con l'autore
Ieri è stato impiccato Mohsen Shkari, il primo condannato a morte a causa della sua partecipazione alle manifestazioni che da tre mesi scuotono l'Iran. Si tratta purtroppo del primo condannato "ufficiale" perché in realtà altre esecuzioni sono state probabilmente già eseguite e ad attendere la forca ci sono anche minorenni. Nonostante questo il paese si è fermato per tre giorni per un vero e proprio sciopero generale nazionale. Il regime scricchiola: da un lato inasprisce la repressione, dall'altro cerca di far balenare proposte pseudoriformiste ipocrite e fuori tempo massimo.
Tra i vari materiali lasciati dall'artista Marcello 'Pocaluce' Blasi, scomparso nel 2010, la scorsa estate abbiamo trovato il racconto dattiloscritto, completo e inedito 'I Nodi al pettine', una divertente storia di fantapolitica, ambientata a Roma nel capodanno del Duemila.
C'è la citta degli anni'80 (epoca in cui è stato scritto), c'è ironia, c'è poesia, con versi di canzoni.
Lo spazio transfemminista delle Cagne Sciolte è stato liberato nel 2013 da un gruppo di compagne stufe di ritrovarsi sempre ad avere a che fare con machismo e sessismo, anche dentro le occupazioni.
Il 25 novembre, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, hanno ricevuto una brutta sorpresa: erano andat* allo spazio per prepararsi al corteo del giorno dopo e lo hanno trovato chiuso. Le serrature erano state cambiate, lucchetti e catene divelti e sostituiti.
Collegamento telefonico con una compagna che rilancia l'appuntamento di domani a 17 anni dalla liberazione di Venaus.
Con un compagno della Casa Occupata di via Garibaldi a Taranto parliamo dell'assemblea pubblica di ieri 5 dicembre 2022, organizzata per poter determinare collettivamente un percorso di convergenza non solo per difendere l' occupazione ma difendere tutta l'isola da questa gentrificazione in atto. In data 29 novembre 2022 viene infatti notificata agli abitanti delle case da parte dell'ufficio patrimonio demanio e politica abitative del comune di Taranto, di lasciare l'edificio entro 10 giorni, altrimenti si sarebbe proceduto allo sgombero coatto c