Ieri il movimento per il diritto all'abitatare si è ripreso la piazza di Porta Pia con un corteo partito dall'università La Sapienza. All'arrivo del corteo di alcune centinaia di persone si è dato vita ad un'assemblea che ha rilanciato le ragioni delle migliaia di occupanti che animano un movimento che nel caso romano ha dimensioni poderose, non sono mancati gli interventi che in sintesi hanno ricollocato le polemiche delle ultime ore in una lettura equilibrata (in basso potete leggere il comunicato del movimento).
Procede l'occupazione del grande immobile abbandonato preso lunedì mattina. I primi giorni, come sempre, sono quelli più duri e complicati, dato il carico di problemi da risolvere, ma anche quelli in cui si instaurano legami e amicizie, un tessuto solidale che può contribuire a modificare, in meglio, le sorti di un intero quartiere.
A Roma ci sono state 5 nuove occupazioni per dare casa a famiglie, migranti studenti e studentesse. Mentre si registra il primo caso dell'applicazione dell'articolo 5 del decreto Lupi, il quale non è altro che un pacchetto edilizio che promuove la speculazione e attacca le occupazioni per emergenza abitativa, i movimenti per il diritto all'abitare danno una chiara risposta al governo Renzi riprendendosi le palazzine sfitte.
Questa mattina un centinaio tra precari, disoccupati, neet, occupanti di casa sono entrati nella sede nazionale della lega coop! Lo scopo dell’iniziativa è di evidenziare le gravi responsabilità della lega delle cooperative in termini di precarizzazione dei lavoratori, sfruttamento e salari da fame, come succede, tra gli altri, per i lavoratori della logistica costretti a caricare scaricare tonnellate di merce ogni giorno con paghe da fame ed a ritmi folli.
Una corrispondenza dall'interno del Centro di Identificazione ed Espulsione di Ponte Galeria a testimoniare le condizioni a cui sono costretti/e i/le reclusi/e del lager eretto ai margini di Roma. in particolare si parlare di un inasprimento dell'atteggiamento delle guardie.