Due i cortei che si sono svolti a napoli pe rlo sciopero sociale. Sentiamo un compagno che ha partecipato a quello partito da Piazza del Gesù e ha cercato di arrivare sotto la Confindustria. Imponente lo sbarramento delle forze dell'ordine.
Continua la trattiva degli operai della Thyssen Krupp per evitare la chiusura dell'impianto. Oggi hanno avuto l'ennesimo l'incontro con il ministero che a tutt'oggi non ha dato risposte. Il presidio era del tutto autorganizzato dai lavoratori.
Oggi un'altra udienza a carico di 4 notav pe ril sabotaggio di un compressore in val di susa. Oggi c'è stata la requisitoria dei PM. Sentiamo l'avvocato Eugenio Losco.
Domani sfileranno a Roma, con Partenza da Piazza Esquilino, diversi comitati contro il degrado in una manifestazione che soffia sul fuoco dell'insofferenza che si vive nelle periferie della città ( qui il redazionale della radio in proposito) e che ha come nome emblematico "La Marcia delle Periferie".
Sciopero generale sociale oggi, le nostre corrispondenze.
Cominciamo con il Campidoglio, al telefono un nostro redattore.
La seconda corrispondenza è da piazza Albania, dove i movimenti per il diritto all'abitare hanno occupato simbolicamente un immobile di proprietà BNL-BNP Paribas destinato all'ennesimo progetto speculativo
Il delfino di Bossi, del trota e del partito al centro di mille casi di corruzione si reca in Emilia a provocare di fronte a due campi per rom.
Il premier Renzi e la guerra ai poveri nella stazione di santa Maria novella a Firenze.
Con Marcello Zuinisi, legale dell'associazione Nazione rom, ricostruiamo la vera storia della gazzarra leghista a Bologna di pochi giorni fa, davanti ai familiari delle vittime della Uno bianca, e proviamo a capire come opporsi al razzismo ed alla xenofobia, sia quella esplicita sia quella, malamente, nascosta
Mentre la destra xenofoba e razzista si lancia nella guerra ai poveri a Magliana un picchetto antisfratto organizzato da compagn* e solidal* riesce ad evitare che una famiglia venga buttata in mezzo ad una strada.
A due giorni dal referendum sull'autodeterminazione in Catalogna, due milioni e trecentomila persone si sono recate alle urne nonostante il divieto imposto dal governo centrale, con un compagno di Barcellona facciamo il punto sulla situazione.