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Ancora sull'attacco alle banche dati del regime iraniano

Data di trasmissione
Durata 17m 2s

Il 7 maggio 2023, un gruppo iraniano chiamato “Ghiam ta Sarnegouni” (rivolta fino al rovesciamento del regime) ha annunciato di essere riuscito a ottenere il controllo di 210 siti web, applicazioni software, server,
banche dati e altri elementi del Ministero degli Affari Esteri (MFA) del regime. Il gruppo ha ottenuto decine
di migliaia di documenti, alcuni dei quali sono già stati pubblicati su Internet.

L'Associated Press ha riferito lo stesso giorno che "le versioni memorizzate nella cache dei siti web delle postazioni diplomatiche iraniane a Dubai, Emirati Arabi Uniti, Monaco, Germania e Seoul, Corea del Sud, sembravano essere state deturpate con un messaggio in Farsi che recitava:" Morte a Khamenei, salve Rajavi.” e "C'è una grande rivoluzione in Iran, la rivolta andrà fino alla demolizione del palazzo dell'oppressione", si
legge nel messaggio.


I documenti rivelano incontri strategici di alto livello tra funzionari del ministero degli Esteri e del ministero
dell'Intelligence e della sicurezza, discutendo i mezzi per screditare l'opposizione, in particolare l'Organizzazione dei Mojahedin del popolo iraniano (OMPI/MEK). Il documento afferma tra l'altro che il Consiglio supremo per la sicurezza nazionale ha assegnato al Ministero dell'intelligence e della sicurezza (MOIS) l’istituzione di un comitato responsabile del contrasto ai MEK.

Ci racconta gli ultimi sviluppi della vicenda un'attivista dell'associazione delle e dei giovani iraniani in Italia.