31 dicembre mattina sotto Rebibbia
Ogni giorno, 250 persone vengono rinchiuse in carcere.
90mila ogni anno.
Nelle carceri italiane sono stipate quasi 70.000 persone in STRUTTURE che
ne potrebbero contenere 40mila.
E' il sovraffollamento, che moltiplica le sofferenza di chi viene
rinchiuso dalla repressione dello stato. Ma è l'esistenza stessa del
carcere il problema: affollato o meno che sia.
Oggi più che mai, il carcere tende a essere la naturale prosecuzione delle condizioni di esclusione sociale e di poverta' in cui molte e molti si vengono a trovare, per questo il carcere è sempre più uno strumento in mano alla classe dominante, utile a controllare e reprimere la massa di sfruttate e sfruttati.Pensiamo all'inasprimento delle leggi contro l'uso delle droghe, alle
leggi contro l'immigrazione, alle norme che irregimentano la vita nelle citta'. sta diventando sempre piu' facile cadere nelle maglie della giustizia prima e del carcere, poi.
L'esistenza del carcere decreta, in modo terroristico, il risultato della guerra tra vincenti e perdenti, rinchiudendo questi ultimi.
Per farla finita con la legge della giungla, con l'arroganza dei potenti, con la disuguaglianza, attiviamoci per abolire il carcere.
Per una società senza galere e senza sfruttamento.
Svuotiamo le carceri: libere tutte liberi tutti
anche quest'anno saremo sotto il carcere di Rebibbia, alle ore 10.00, in Via Bartolo Longo, angolo Via U. Majetti