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No Hub del gas in piazza sabato 21 a Sulmona

Sulmona - Via Togliatti
Tipo evento

PARTECIPA ALLA MANIFESTAZIONE DI SABATO 21 APRILE A SULMONA NO SNAM - NO HUB DEL GAS!

5 [OTTIME] RAGIONI PER DIRE NO AL METANODOTTO SNAM “RETE ADRIATICA” E ALLA CENTRALE DI COMPRESSIONE DI SULMONA

1. IL "GASDOTTO DEI TERREMOTI": UNA BOMBA REALIZZATA IN TRE CRATERI SISMICI
Il gasdotto attraverserebbe tre crateri sismici (dei terremoti di L'Aquila, Amatrice e Norcia) e aree a fortissimo rischio come la Valle Peligna. Realizzare in aree altamente sismiche mega-impianti già di per sé pericolosi, significa esporre i cittadini a rischi molto elevati, in violazione del principio di precauzione. Lo dimostrano i numerosi casi di esplosione di gasdotti e centrali con morti e feriti.

2. SOLO DANNI PER L’ECONOMIA LOCALE
L’opera non porterà occupazione in Abruzzo perché i lavori di costruzione saranno svolti principalmente da aziende e manodopera specializzate di fuori regione. La sua realizzazione danneggerà la nostra economia perché sottrarrà estensioni importanti di terreno alla coltivazione di prodotti tipici locali, mentre l’impatto ambientale e paesaggistico dell’opera minerà alla base la vocazione turistica dei territori. Si stima inoltre che il valore di terreni e immobili adiacenti subirà una svalutazione fino al 70% del valore attuale.

3. UN’OPERA STRATEGICA SOLO PER I PROFITTI DELLA SNAM. CON BEFFA AI CITTADINI!
Il metanodotto Rete Adriatica e la centrale di compressione non sono utili a noi cittadini: il metano trasportato non serve a soddisfare il nostro fabbisogno di gas, ma è funzionale alla strategia commerciale della SNAM. Sarà rivenduto ad altri paesi europei con lauti profitti privati per l’azienda. Il consumo di gas in Italia e in Europa è in calo anche grazie alla diffusione delle fonti rinnovabili. Nonostante questo, con il gasdotto TAP, altre condotte e gli stoccaggi, vogliono trasformare l'Italia in un "Hub del gas", una piattaforma logistica per l'import-export di idrocarburi. Insomma, a noi i rischi, a loro i profitti, con la beffa che queste opere le finanziamo noi con la bolletta!

4. DANNI ALLA SALUTE DEI CITTADINI
La centrale di compressione di Sulmona rilascerà nell’aria emissioni nocive che tutti gli abitanti della Valle Peligna respireranno con conseguenze sulla salute.

5. FANNO UN DESERTO E LO CHIAMANO SVILUPPO
L’opera è in contrasto con l’idea di futuro per cui lottiamo: sostenibile, ecologico, affrancato dalle fonti fossili, per evitare sia i danni locali sia quelli dei cambiamenti climatici. Che senso ha firmare il trattato di Parigi sul clima e poi "sequestrare" per decenni il futuro del paese usando il denaro dei cittadini per realizzare grandi opere "fossili"? Non vogliamo accettare che il mondo intorno a noi sia ridotto a una desolata terra di attraversamento, devastata, impoverita e marginalizzata. L'Italia è un paese bellissimo ma fragile, ricco di beni culturali ed ambientali ma bisognoso di iniziative per la valorizzazione turistica e il risanamento del territorio. Queste sono le vere grandi opere di cui abbiamo bisogno!

Attivati, diffondi e partecipa alla manifestazione: l’unica lotta che si perde è quella che non si combatte!