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Oz-Officine Zero è sotto sgombero

Data di trasmissione
Durata 12m 16s

Officine Zero, una realtà che da anni è attiva nel quartiere di Casalbertone a Roma, è a rischio sgombero, nel silenzio delle istituzioni municipali e comunali che rifiutano qualsiasi tentativo di dialogo con le decine di persone che animano questo luogo.

Ne abbiamo parlato con un'attivista del centro, dove è stato convocato un incontro pubblico per mercoledì 27 giugno.

Di seguito il comunicato stampa di Officine Zero

 

*COMUNICATO STAMPA*

*Oz-Officine Zero è sotto sgombero *

*Incontro pubblico mercoledì 27 giugno*

E’ stata emessa l’ingiunzione di sgombero a carico di *Officine Zero*,
multifactory innestatasi, in seguito a un processo di *rigenerazione urbana*
condotto dal basso, all'interno della ex-RSI , le officine di riparazione
treni notte in zona Portonaccio a Roma.
A darne la notizia sui social, le lavoratrici e i lavoratori di Oz che, con
una lettera aperta spiegano come si sia arrivati a questo punto.

*“Come chi ci ha seguiti sa, siamo una comunità di oltre 40 lavoratrici e
lavoratori consolidata e riconosciuta fra le più attive nell’economia
collaborativa e nella rigenerazione urbana dal basso a Roma e non solo.
Negli anni abbiamo interloquito e fatto rete con dipartimenti universitari,
enti di ricerca, fondazioni, associazioni, scuole e società civile in
particolare nel nostro quartiere, Casalbertone. È a partire da questo che
abbiamo iniziato a cercare una soluzione per la nostra vicenda: mettere a
valore un’idea di lavoro e di città che partisse dalle esigenze di chi il
lavoro lo svolge e la città la vive. Così ci siamo presentati oltre un anno
fa al Comune di Roma ed al Municipio IV, richiedendo la pubblica utilità
per il progetto, cioè non un’eccezione per noi, ma un’opportunità per tutta
la zona nel quadro delle competenze degli enti a cui ci eravamo rivolti. La
risposta è stata negativa, perché politicamente intervenire su un terreno
privato non era ritenuto possibile. Il Municipio da allora ha persino
rifiutato di incontrarci ulteriormente.” *Si legge nelle lettera.

Lo spazio è infatti sottoposto a procedura fallimentare e presto andrà
all’asta, adesso con un compratore certo: *Bnl/BNP Paribas*. *“La stessa
Bnl – *scrivono ancora nella lettera aperta*- che comprerà l’area per una
cifra pari a 2 milioni di euro (ma di fatto li restituirà a se stessa,
essendo il principale creditore del fallimento), ha chiesto di incontrarci,
dicendo di voler salvaguardare il progetto ma nel quadro della loro
operazione sulle ex officine Rsi. Nel corso degli appuntamenti è apparso
chiaro che non fosse una trattativa ma una semplice concessione (3-400mq
coperti all’interno dell’area come rappresentanza e lo spostamento della
parte lavorativa in un capannone molto lontano, a ridosso del raccordo).
Abbiamo perciò preteso che il coinvolgimento delle parti pubbliche, fino ad
allora prevalentemente progettuale, dovesse concretizzarsi in una forma di
mediazione diretta in questa vertenza, a partire dalla Regione, unico ente
con cui avevamo ancora un dialogo aperto e a cui dobbiamo riconoscere di
essersi assunta delle responsabilità politiche.”*

Da qui la richiesta che va a chiudere la lettera: “*Come Oz Officine Zero,
ci preme innanzi tutto che ci sia un tavolo vero sulle sorti delle
Officine, che negli ultimi giorni è stato semplicemente profilato da
Regione e Comune, in cui si possa verificare senza ulteriori sotterfugi
quali siano delle soluzioni congrue per il progetto di Oz ed accettabili
sotto il profilo urbanistico, che mettano nero su bianco che non ci sarà
speculazione edilizia su quest’area e che vi sia un’apertura verificabile
al quartiere.” *

E l’invito ad un incontro pubblico che avrà luogo *mercoledì 27 giugno alle
ore 18.30* presso Oz Officine Zero, in *via Umberto Partini 20.*

*Per maggiori info :*

*www.ozofficinezero.org <http://www.ozofficinezero.org>*

*oz.segreteria@gmail.com <oz.segreteria@gmail.com>*