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un saluto e un impegno per Carla Verbano

Data di trasmissione

ROSSO VIVO
reading



la storia di Valerio Verbano

 



http://www.scarphrec.org/visionari/rossovivo.mp3
(durata 1h 15')

 

tratto dal libro di Carla Verbano con Alessandro Capponi 'Sia folgorante la fine'
di e con Alessandra Magrini
con la collaborazione di Marco Capoccetti Boccia
 


Valerio Verbano, diciannove anni, il 22 Febbraio 1980 viene ucciso con un colpo di pistola alla nuca nella sua casa a Roma. I genitori sono imbavagliati e legati nella stanza accanto. Valerio, vicino all’area dell’Autonomia Operaia, stava compilando un dossier che dimostrava i collegamenti tra alcuni gruppi di estrema destra e gli apparati statali. Carla Verbano, una madre lontana dalla vita politica nella quale suo figlio è attivista, si trova improvvisamente catapultata nella cruenta realtà di quegli anni. Dopo la morte di Valerio: dossier riconsegnati a metà, giudici ammazzati, reperti mai restituiti alla famiglia. Carla non si arrende, mettendosi in gioco in prima persona, ricostruendo minuziosamente date, nomi e fatti. Con la rabbia di una madre che riesce con schiettezza e precisione a raccontare una storia che non dovrebbe mai essere dimenticata, nell’Italia dei segreti di Stato, mostrata senza filtri. Una donna che a 50 anni ha imparato a sparare, “estrema ratio” contro le minacce, e a 80 anni a navigare in Internet per cercare gli assassini, per incontrare i compagni di Valerio su Facebook, la sera, davanti al suo PC, nella stanza dove ancora c’è lo stesso divano dal quale suo figlio la chiamò per l’ultima volta.

 


Info
http://www.valerioverbano.it/dblog/
http://www.myspace.com/attricecontro

 




La verità come instancabile, senza pace, costante ricerca

 


La verità come instancabile, senza pace, costante ricerca. «L'inizio deve essere folgorante» suggerivano a Carla Verbano quando parlava dell'intervista/racconto cui stava lavorando con il giornalista della cronaca romana del Corriere Della Sera Alessandro Capponi (che nel 2009, con il romanzo 'L'amore dei nudi', aveva vinto il premio come miglior esordiente italiano al Festival du Premier Roman di Chambéry). Il libro, sull'assassinio di suo figlio Valerio per mano di tre uomini, proprio per il fatto che sono rimasti ignoti è stato intitolato, di contro, 'Sia folgorante la fine' ed è uscito ad inizio anno, in concomitanza del trentennale di uno dei più infami omicidi politici che questa città ricordi.
Studente del Liceo Archimede, militante del Collettivo Autonomo Val Melaina, Valerio Verbano era impegnato ad un dossier con nomi, luoghi, date, fotografie, appunti sui collegamenti tra gruppi armati dell'eversione nera, malavita organizzata, pezzi di apparati statali. Durante una perquisizione in casa sua, il dossier gli venne sequestrato. Quasi un anno dopo, il 22 Febbraio 1980, a tre giorni dal diciannovesimo compleanno di Valerio, con la scusa di essere suoi amici i tre si fanno aprire la porta dalla madre, legano e imbavagliano entrambi i genitori e aspettano il ritorno da scuola del ragazzo, al quale, dopo una colluttazione, sparano alla schiena uccidendolo. L'azione fu rivendicata dai neofascisti Nuclei Armati Rivoluzionari.

 



Quello che divenne noto come "dossier Verbano" sparì dagli archivi, ricomparendo infine tra le mani di Mario Amato, sostituto procuratore della Repubblica di Roma che si occupava di eversione nera dopo aver preso il posto del collega Vittorio Occorsio, ammazzato proprio dai neofascisti. «Da noi su Marte - afferma Carla nel libro, con amara ironia - avrebbe avuto la scorta e una squadra di colleghi con sé». Invece, a distanza di qualche mese morì asassassinato anche lui. Inoltre, alcune prove dell'omicidio Verbano (tra cui un guinzaglio, un passamontagna e una pistola) vennero smarrite, altre distrutte, e l'inchiesta - riaperta comunque nel Febbraio scorso - finì nel fascicolo "atti contro ignoti". Mamma Carla nel frattampo ha imparato ad usare il computer, aprendo un sito WEB sul caso di Valerio con la semplice volontà di sapere chi è stato e perché, nella speranza che un giorno bussi nuovamente alla sua porta. Per dovere di memoria, 'Sia folgorante la fine' arriva ora sul palcoscenico con Alessandra Magrini, alias AttriceContro (già attiva nel teatro civile come autrice e interprete di 'Se questo è un operaio', 'Partigiane della Libertà', 'Madama CIE'), nel reading video-tearale 'Rosso vivo'.

 



«Per noi militanti - ci spiega Magrini - la figura di Valerio è importante, perchè rappresenta un partigiano moderno, che ha lottato per un mondo migliore rimettendoci la vita a 19 anni. Avevo in mente da tempo di fare qualcosa su di lui, già citato nel mio spettacolo 'Partigiane della libertà'. Poi ho letto il libro di Carla e - come da titolo, appunto - ne sono rimasta folgorata: non solo racconta quella vicenda con gli occhi di una madre, quindi con sofferenza e rabbia, ma è pure - con l'aiuto di Capponi - una ricostruzione della storia di quei tempi. Credo che certe pagine di questo Paese non si possano archiviare, anche considerando che alcune delle persone citate nel libro adesso stanno al governo». Rosso vivo è dunque una lettura drammatizzata, in cui Magrini interpreta Carla. «Lei stessa - aggiunge AttriceContro - mi ha aiutato nella costruzione del personaggio. Per questo progetto ho avuto l'occasione di conoscerla, sono stata a casa sua. E' una donna incredibile, da cui bisogna imparare, imparare, imparare. Penso che un evento del genere ti distrugga, ma lei, invece di piangersi addosso, per scoprire la verità ha tirato fuori una forza che deve essere d'esempio». Lo spettacolo mette in scena una parte del libro: «riporto Carla, le sue emozioni, il rapporto con questo strappo, e poi - conclude l'autrice/attrice - mi sono soffermata anche sul dossier. Nell'indagine sull'omicidio sono spariti dei reperti, e il famoso dossier di Valerio, di cento pagine, quando fu riconsegnato ne contava la metà. Lui era un appassionato di fotografia, e alla madre non hanno restituito parte di quel materiale dicendole che le immagini erano sfocate. Delle assurdità, tanto enormi da farle scrivere spesso, nel testo: «da noi, su Marte...».

 


14/11/2010

 



http://lettura-giornale.liberazione.it/a_giornale_index.php?DataPubb=14/11/2010 (pg.9)