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Iran, ragazze avvelenate a scuola

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Durata 7m 15s

Sono migliaia i casi di studentesse iraniane avvelenate in scuole sparse in tutta la geografia dello Stato iraniano. Si tratta di una vicenda apparsa solo ultimamente sui media di tutto il mondo ma che purtroppo va avanti da mesi. Ci racconta questa ennesima pagina nera del regime un'attivista dell'organizzazione delle e dei giovani iraniani in Italia

Nè Scià nè Mullah, manifestazione internazionale a Parigi

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Domenica 12 febbraio a Parigi manifestazione per l'anniversario della rivoluzione iraniana contro la dittatura monarchica, in solidarietà con le proteste del popolo iraniano per la libertà e la democrazia.

Appuntamento in Place Denfert-Rochereau alle ore 11.00. ci reacconta il corteo un'attivista dell'associazione giovani iraniani in Italia.

Iran, quasi quattro mesi di rivolta contro il regime

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La violenza del regime iraniano non riesce a fermare le proteste, che continuano ad essere estese in tutto il paese e coinvolgono 282 città e tutte le 31 province del paese. Il saldo attuale della repressione parla di almeno 750 vittime e oltre 35.000 arresti, la macchina dei boia continua ad andare avanti e si registrano condanne a morte comminate anche nei confronti di giovanissimi e disabili.

Sabato 7 gennaio, alle ore 16.00, le giovani e i giovani iraniani invitano alla mobilitazione di fronte all'ambasciata dell'Iran, in via Nomentana 361.

Sciopero generale in Iran, alla forca anche i minorenni.

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Ieri è stato impiccato Mohsen Shkari, il primo condannato a morte a causa della sua partecipazione alle manifestazioni che da tre mesi scuotono l'Iran. Si tratta purtroppo del primo condannato "ufficiale" perché in realtà altre esecuzioni sono state probabilmente già eseguite e ad attendere la forca ci sono anche minorenni. Nonostante questo il paese si è fermato per tre giorni per un vero e proprio sciopero generale nazionale.  Il regime scricchiola: da un lato inasprisce la repressione, dall'altro cerca di far balenare proposte pseudoriformiste ipocrite e fuori tempo massimo. Manifestazioni e iniziative di protesta si susseguono dentro e fuori l'Iran, a Roma ennesima manifestazione sabato 10 dicembre.

Parte l'inchiesta internazionale sui crimini del regime iraniano

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Mentre non si placano le proteste, e la repressione, per le strade di tutto il territorio iraniano, il consiglio dei diritti umani dell'ONU, riunito a Ginevra il 24 novembre 2022, ha votato a favore del varo di un'inchiesta internazionale sulla repressione delle proteste nel paese. Le considerazioni di due attiviste dell'associazione dei giovani iraniani residenti in Italia.

Il consiglio dei diritti umani dell'ONU interviene sull'Iran

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Il Terzo Comitato dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato a maggioranza il 16 novembre una risoluzione che condanna le violazioni dei diritti umani in Iran. Questa è la 69a risoluzione delle Nazioni Unite che censura le brutali e sistematiche violazioni dei diritti umani in Iran.

L'opposizione iraniana ricorda che il regime dei mullah ha perpetrato crimini contro l’umanità e genocidio per più di quattro decenni, dal massacro del popolo del Kurdistan e dall’esecuzione di massa di prigionieri politici negli anni ’80 ai massacri del 1988 e del novembre 2019, come così come il massacro di manifestanti disarmati negli ultimi due mesi, compreso l’omicidio di almeno 60 bambini e adolescenti di età compresa tra 2 e 17 anni, il massacro di Zahedan il 30 settembre, il brutale attacco alla prigione di Evin il 15 ottobre e il massacro di Khash il 4 novembre. Tutti questi sono chiari esempi di crimini contro l’umanità.

Nella giornata di giovedì 24 novembre, il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite terrà, presso la propria sede a Ginevra, una sessione speciale sulla situazione in Iran. La sessione è stata convocata a seguito di una richiesta ufficiale presentata da Germania e Islanda ed è stata sostenuta da 44 stati membri. Gli ambasciatori tedesco e islandese hanno richiesto “una sessione speciale per affrontare il deterioramento della situazione dei diritti umani, in particolare per quanto riguarda donne e bambini”.

Ai nostri microfoni una rappresentante dell'associazione giovani iraniani residenti in Italia.

 

In Iran contro le proteste anche le condanne a morte

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Oltre alle esecuzioni extragiudiziali e agli assassini nelle strade il regime degli ayatollah ha iniziato a comminare, e ad eseguire, anche diverse condanne a more nei confronti dei giovani e giovanissimi rivoluzionari che continuano instancabilmente a scendere nelle strade. Le manifestazioni e le proteste intanto non si fermano, così come le dimostrazioni di solidarietà a livello internazionale. Sabato 19 novembre le giovani e i giovani italiani chiamano a manifestare a Roma, con un corteo che parte da piazza Esedra alle ore 10.30.

Iran, 56 giorni di rivolta

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Da 56 giorni ormai prosegue la rivolta scoppiata in Iran dopo l'omicidio di Mahsa Amini, uccisa dalle forze di polizia religiosa per non avere indossato correttamente il velo. Negli ultimi giorni si sono susseguite, le prese di posizione di tantissime e tantissimi esponenti dello, sport, dell'arte e della cultura, che hanno preso posizione ferma a fianco di chi protesta nonostante la certezza di dover subire arresti, violenze e torture. Nel frattempo proseguono instancabilmente le manifestazioni e continua ad aumentare il tragico bilancio di morti, arresti e casi di tortura a causa della violenza delle forze di sicurezza.

Il nostro collegamento con Virginia, dell'associazione giovani italiani residenti in Italia, sabato sono state indette manifestazioni a Roma e a Torino

L'Iran brucia ancora

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A quasi due mesi dall'omicidio di Mahsa Amini, la giovane curda picchiata a morte dalla polizia religiosa per non avere indossato correttamente il velo, non si arrestano le proteste. Nonostante una repressione spietata, che ha provocato centinaia di vittime, proseguono quotidianamente scioperi, manifestazioni e iniziative di protesta che interessano tutto la geografia del paese, dalla capitale fino alle province più remote. A rendere ancora più incandescente la situazione l'iperattivismo del regime in ambito internazionale, nel tentativo di sviare l'attenzione dalla propria crisi interna. E' in quest'ottica che bisogna inquadrare la cessione di droni alla Russia, impegnata nell'invasione dell'Ucraina, ma anche le minacce nei confronti di diversi Stati confinanti

Con Patrizia Fiocchetti, esperta analista della società e della storia dell'Iran, abbiamo cercato di fare il punto della situazione attuale e di capire quali potrebbero essere i possibili esiti della crisi.

Teheran, brucia il carcere di Evin

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Continua senza sosta la rivolta in Iran e continua, purtroppo, anche la durissima repressione del regime degli ayatollah.

Ad Evin, il più grande carcere della capitale, si contano otto morti in seguito all'incendio divampato sabato scorso: si tratta purtroppo di un bilancio ufficiale, le vittime effettive sono probabilmente molte di più.

Scioperi, manifestazioni e cortei infiammano tutto il paese, le principali raffinerie iraniane sono bloccate dagli operai che hanno incrociato le braccia per protestare contro il governo.

Insieme a una rappresentante dei giovani iraniani in Italia un'analisi di quello che sta accadendo