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CSOAT: questa sera a spinaceto tekno separata

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L'iniziativa di questa sera tekno separata di autofinanziamento per la Palestina ha subito molti attacchi. Ne parliamo con una compagna. Riportiamo di seguito anche il comunicato uscita dal centro sociale. 

Come assemblea di un centro sociale transfemminista, stare zitt3 di fronte alla violenza patriarcale che riceviamo ormai non è un’opzione, ma ci teniamo ad informare le persone che verranno come atto di cura, affinché ognun possa liberamente decidere per sé, perché pensiamo che l’autodifesa debba essere prima di tutto un atto di autodeterminazione.

Come molt3 di voi sapranno, a settembre realizzeremo 3 gg di iniziative per la Palestina con l’obiettivo di raccogliere dei soldi da destinare al Centro Amal, ad Aida Camp, in Cisgiordania: un obiettivo ambizioso rispetto alle nostre possibilità, a cui non vogliamo rinunciare perché, in questo momento più che mai, ha un valore immenso per noi sostenere la lotta palestinese contro il genocidio e contro tutta la violenza dell'entità sionista che in queste ultime settimane ha intensificato i suoi attacchi proprio in Cisgiordania.

Per sostenere lo sforzo materiale (economico) che un’iniziativa del genere comporta, abbiamo deciso di fare una serata di autofinanziamento: una festa tekno separata no maschi etero cis.

Le ragioni di questa scelta -immaginiamo- che per voi siano ovvie: viviamo in una società patriarcale che ci opprime su più fronti e la violenza con cui quotidianamente ci scontriamo è totale, tanto che ognun di noi potrà attingere ad innumerevoli violenze subìte nel corso della propria vita quindi, brevemente: vogliamo stare bene e goderci la serata senza doverci preoccupare di subìre qualunque tipo di molestia.

Sappiamo che il separatismo non è presupposto d'uno spazio safe ma sicuramente saf-er e questo per molt3 di noi è già di gran respiro.

Il centro sociale, occupato dal '92, è sempre stato ed è tuttora UNO SPAZIO OCCUPATO, AUTOGESTITO E MISTO.
Senza alcun tipo di sorpresa, da quando è anche uno spazio transfemminista abbiamo dovuto affrontare le conseguenze che tipicamente subisce chi lotta apertamente e non a giorni alterni contro il patriarcato.

Il percorso transfemminista nel nostro spazio ci ha portat3 a doverci confrontare quotidianamente con la violenza che agiamo e subiamo, soprattutto dentro e fuori i nostri spazi. Questo è un processo lungo, in cui non abbiamo mai avuto la presunzione di essere arrivat3 ad una soluzione finale, ma con la determinazione di chi sa che sta lottando per la sua stessa libertà.

Alcune persone se ne sono andate, altre sono arrivate, molte sono rimaste.
Tutt’oggi l’assemblea che occupa Auro e Marco è MISTA, ed è questa stessa assemblea mista che ha deciso, a seguito delle violenze collezionate negli ultimi anni, di fare -per il momento e finché vorrà- serate tekno esclusivamente separate, no maschi etero cis.

A noi la tekno piace, e non ce ne può fregare di meno dell’egemonia che pensa di avere un certo tipo di ambiente su questo genere di musica e serate: la musica è di tutt3, e guarda un po’ -che piaccia o no- anche dell3 transfemminist3 e noi di Auro e Marco, tutt3 nell’assemblea mista, non abbiamo alcuna intenzione di fare un passo indietro rispetto alle nostre legittime rivendicazioni contro la violenza patriarcale che  molte delle persone con le quali abbiamo collaborato in questi anni, indipendentemente dal genere musicale che si proponeva, hanno provato ad agire, anche solo rifiutandosi di mettersi in discussione quando gli veniva chiesto.

Chiarito quindi, car3 compas, che pensiamo sia la violenza patriarcale il problema e non il genere musicale, dobbiamo invece informarvi che stavolta stiamo ricevendo un attacco violento per risposta: sul post di Instagram che pubblicizza la serata, abbiamo collezionato più di 700 commenti, di cui la maggior parte sono affermazioni transfobiche, sessiste, omofobiche, lesbofobiche, razziste e anche abiliste (di queste ultime due pensiamo che non se ne rendano neanche conto, purtroppo noi si). > Frilli: Car3 compas,
in vista della separata di sabato a Spinaceto, vi chiediamo per favore di diffondere il più possibile questo comunicato fra le nostre reti, in particolare fra chi non usa i social perché vogliamo informare tutte le persone invitate alle festa di quello che ci sta succedendo.

Come assemblea di un centro sociale transfemminista, stare zitt3 di fronte alla violenza patriarcale che riceviamo ormai non è un’opzione, ma ci teniamo ad informare le persone che verranno come atto di cura, affinché ognun possa liberamente decidere per sé, perché pensiamo che l’autodifesa debba essere prima di tutto un atto di autodeterminazione.

Come molt3 di voi sapranno, a settembre realizzeremo 3 gg di iniziative per la Palestina con l’obiettivo di raccogliere dei soldi da destinare al Centro Amal, ad Aida Camp, in Cisgiordania: un obiettivo ambizioso rispetto alle nostre possibilità, a cui non vogliamo rinunciare perché, in questo momento più che mai, ha un valore immenso per noi sostenere la lotta palestinese contro il genocidio e contro tutta la violenza dell'entità sionista che in queste ultime settimane ha intensificato i suoi attacchi proprio in Cisgiordania.

Per sostenere lo sforzo materiale (economico) che un’iniziativa del genere comporta, abbiamo deciso di fare una serata di autofinanziamento: una festa tekno separata no maschi etero cis.

Le ragioni di questa scelta -immaginiamo- che per voi siano ovvie: viviamo in una società patriarcale che ci opprime su più fronti e la violenza con cui quotidianamente ci scontriamo è totale, tanto che ognun di noi potrà attingere ad innumerevoli violenze subìte nel corso della propria vita quindi, brevemente: vogliamo stare bene e goderci la serata senza doverci preoccupare di subìre qualunque tipo di molestia.

Sappiamo che il separatismo non è presupposto d'uno spazio safe ma sicuramente saf-er e questo per molt3 di noi è già di gran respiro.

Il centro sociale, occupato dal '92, è sempre stato ed è tuttora UNO SPAZIO OCCUPATO, AUTOGESTITO E MISTO.
Senza alcun tipo di sorpresa, da quando è anche uno spazio transfemminista abbiamo dovuto affrontare le conseguenze che tipicamente subisce chi lotta apertamente e non a giorni alterni contro il patriarcato.

Il percorso transfemminista nel nostro spazio ci ha portat3 a doverci confrontare quotidianamente con la violenza che agiamo e subiamo, soprattutto dentro e fuori i nostri spazi. Questo è un processo lungo, in cui non abbiamo mai avuto la presunzione di essere arrivat3 ad una soluzione finale, ma con la determinazione di chi sa che sta lottando per la sua stessa libertà.

Alcune persone se ne sono andate, altre sono arrivate, molte sono rimaste.
Tutt’oggi l’assemblea che occupa Auro e Marco è MISTA, ed è questa stessa assemblea mista che ha deciso, a seguito delle violenze collezionate negli ultimi anni, di fare -per il momento e finché vorrà- serate tekno esclusivamente separate, no maschi etero cis.

A noi la tekno piace, e non ce ne può fregare di meno dell’egemonia che pensa di avere un certo tipo di ambiente su questo genere di musica e serate: la musica è di tutt3, e guarda un po’ -che piaccia o no- anche dell3 transfemminist3 e noi di Auro e Marco, tutt3 nell’assemblea mista, non abbiamo alcuna intenzione di fare un passo indietro rispetto alle nostre legittime rivendicazioni contro la violenza patriarcale che  molte delle persone con le quali abbiamo collaborato in questi anni, indipendentemente dal genere musicale che si proponeva, hanno provato ad agire, anche solo rifiutandosi di mettersi in discussione quando gli veniva chiesto.

Chiarito quindi, car3 compas, che pensiamo sia la violenza patriarcale il problema e non il genere musicale, dobbiamo invece informarvi che stavolta stiamo ricevendo un attacco violento per risposta: sul post di Instagram che pubblicizza la serata, abbiamo collezionato più di 700 commenti, di cui la maggior parte sono affermazioni transfobiche, sessiste, omofobiche, lesbofobiche, razziste e anche abiliste (di queste ultime due pensiamo che non se ne rendano neanche conto, purtroppo noi sì). Alcuni si stanno organizzando per sabotare la serata e infatti noi ci stiamo organizzando per l'autodifesa: a tal proposito, chiunque desideri partecipare, è invitat3 sabato mattina alle 10:30 al centro sociale per discutere delle pratiche di autodifesa insieme.

L’assemblea non farà un passo indietro.
Vi scriviamo proprio per farvi sapere che siamo ancora più determinate a fare la serata, ancora più avvelenat3 di quanto non lo fossimo già nel quotidiano contro chi ci opprime, e contro chi ha provato a boicottare un’iniziativa che ha come obiettivo quello di sostenere un campo profughi in Palestina, e che, come sempre, l’autodifesa sarà la nostra risposta, indipendentemente dalle minacce che, sinceramente, ci portano solo ad aumentare il desiderio di autodifenderci e tenerci insieme.
Non ci piangiamo addosso, malgrado la cattiveria che ci è arrivata non ci stupisca non ci lascia neppure indifferenti.
Vi chiediamo perciò di esserci solidali, ognun come desidera, per la Palestina libera e per tutt3 noi.

PS: chi è già stat3 ad una separata ad Auro e Marco lo sa e non pensavamo di doverlo esplicitare, ma visto che potrebbe anche essere un atto di cura, ci teniamo a ribadire che lo spazio è autogestito che, per quanto riguarda la pratica di separatismo che abbiamo deciso di adottare per gli scopi della serata, significa che non verrà assolutamente chiesto niente riguardo l'identità di genere e l'orientamento sessuale delle persone che verranno proprio perché si vuole credere nella libertà di ognun di autogestirsi.