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Campidoglio: Gemma Guerrini e la brutta mistificazione della violenza

Data di trasmissione
Durata 12m 42s

In Campidoglio si studia la violenza delle donne sugli uomini con l'obiettivo di «costituire un baluardo dei diritti maschili» .
“Sottotraccia ieri la Commissione del Comune di Roma sulle pari opportunità ha ritenuto necessario affrontare l’argomento della violenza subita dagli uomini per mano delle donne. Non essendoci, come è evidente, il supporto dei numeri di un fenomeno assai marginale e non sistemico, il dibattito è stato tutto ideologico ed ha avuto il chiaro intento di decostruire gli interventi di contrasto alla violenza sulle donne, introducendo elementi di equivalenza di ogni forma di violenza.
Lungi dal voler mortificare quegli uomini che hanno vissuto esperienze di violenza, vogliamo ricordare a chi ricopre ruoli istituzionali, dunque alla Presidente della Commissione del Campidoglio e alla Giunta Capitolina nel suo insieme, che nessun tentativo di mistificazione della realtà potrà passare senza che le associazioni femministe facciano sentire la propria voce.
Un fenomeno drammatico come quello della violenza sulle donne, con statistiche purtroppo costanti e trasversali tra gli strati della società, non merita di essere messo alla stregua di qualsivoglia comportamento deviante: la violenza sulle donne, i femminicidi, sono frutto di una cultura del possesso che appartiene a questa società e che da decenni le donne, in un lungo processo di emancipazione, stanno contrastando. Quando si registra una vittima (donna), uccisa dal suo compagno o ex, ogni 2 giorni, occorre scegliere da che parte stare, perché ogni ambiguità assume sapore di complicità. In questo momento storico, proprio mentre vi è il rischio di un depotenziamento della convenzione di Istanbul, con la Polonia e la Turchia che minacciano l’uscita, scivoloni come quello di ieri non sono ammessi. Il Campidoglio pensi dunque ai centri antiviolenza che ricostruiscono percorsi di uscita dalla violenza per centinaia di donne e pensi ad aprire case rifugio dove possono vivere per non morire per mano di uomini, compagni, padri e mariti, ne servono di più ne servono a centinaia.
Così in una nota le associazioni e le realtà che operano da anni al contrasto alla violenza di genere.