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La Parentesi del 1/04/2015 " Les jeux sont faits"

Data di trasmissione
Durata 5m 27s
http://coordinamenta.noblogs.org/post/2015/04/03/la-parentesi-di-elisabetta-del-1042015/ “Les jeux sont faits”

Immagine rimossa.Tre notizie passate, più o meno in contemporanea, sulla stampa mainstream e di tenore molto diverso, hanno però un portato che le accomuna e sviscerarlo può essere molto utile per chi lotta nel tempo presente.

La prima ci dice che il governo ha preso la decisione di accorpare la Guardia Forestale con la Polizia di Stato. E’ un processo cominciato diverso tempo fa e che riguarda la militarizzazione anche di quelle strutture che sono chiaramente di servizio civile come i Vigili Urbani che si sono proposti e si propongono come polizia e come i Vigili del Fuoco oggetto di un malcelato tentativo di militarizzazione a cui fino adesso hanno resistito.

Già il governo D’Alema, nel 2000, aveva trasformato i Carabinieri nella Quarta Arma dell’esercito, aprendo scenari estremamente pericolosi dato che questi sommano strumenti, abitudini e attitudini da polizia militare con equipaggiamento, armamenti e mezzi da esercito vero e proprio.

Durante una sola corsa in metropolitana qui a Roma, si può assistere alla presenza di militari in mimetica, carabinieri di ronda, addetti alla vigilanza del Comune, addetti alla vigilanza dei tornelli d’ingresso, polizia varia compresa quella in borghese.

Sembra di essere calate in uno scenario da “ Sostiene Pereira”.

La seconda notizia riguarda l’accordo raggiunto da Confcommercio e triplice sindacale per il rinnovo del contratto della categoria, contratto che avrà validità dal 1 aprile 2015 al 31 dicembre 2017.

Sono state approvate fino a 44 ore settimanali lavorative senza che scatti lo straordinario per un massimo di 16 settimane. In pratica nei periodi di picco del lavoro, per esempio sotto Natale e durante i saldi, le imprese potranno pretendere dai dipendenti che lavorino quattro ore in più senza confronto con i sindacati e senza l’assenso del lavoratore/trice stesso/a.

E’ la codificazione di un rapporto ottocentesco in cui chi lavora deve accettare condizioni che permettono la mera sopravvivenza ed è la guerra fra poveri/e perché tutto ciò naturalmente comporta la venuta meno di tutti quei lavori occasionali, temporanei, saltuari che si potevano fare proprio e soltanto nei periodi di maggior carico di lavoro di chi uno straccio di occupazione già l’aveva.

A margine leggiamo la dichiarazione dell’ISTAT che ci dice  che nel solo mese di febbraio ci sono state oltre 42.000 donne in meno al lavoro. A dimostrazione che il neoliberismo è strumentalizzazione dell’oppressione di genere attraverso i più svariati canali istituzionali e attraverso il femminismo socialdemocratico incarnato dalle “patriarche” che in cambio della loro promozione personale collaborano attivamente all’oppressione delle altre donne ricacciate nei ruoli, nel lavoro di cura e nella precarietà.

La terza notizia riguarda il calo inarrestabile degli spettatori nei stadi di calcio della serie A.

Nel trimestre 2015, la media delle presenze registra una flessione del 6,9% rispetto al dato della scorsa stagione. Ma la ragione di tutto ciò non risiede né nelle strutture degradate degli stadi né nella così detta violenza della tifoseria, bensì nella sensazione che il tifoso/a ha di partecipare ad un gioco taroccato, non nel senso che le partite vengano vendute o comprate, ma un gioco in cui domina l’ipocrisia, il politicamente corretto, le falsità e le mistificazioni, in cui vincono sempre gli stessi e si sa già chi sono, in cui i media mainstream sono lo strumento di una comunicazione falsa e tendenziosa, di un addomesticamento peloso della verità.

Tutto ciò provoca disamore, disaffezione, rifiuto ed è lo stesso meccanismo con cui è stata demonizzata la politica e che porta ad un’apatia di fondo di fronte ad attacchi violentissimi come quello al mondo del lavoro.

La stampa non è mai stata indipendente, come qualcuno voleva raccontare, è sempre stata di parte, ma ora, nella stagione dello Stato di Polizia non poteva non diventare di regime.

Les jeux sont faits, il cerchio è chiuso. Il neoliberismo, per ora, ha vinto.

Alla sinistra di classe il compito difficilissimo di fermarsi a riflettere su come creare nuovi immaginari, su come ricostruire la speranza attraverso nuove forme di lotta.