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RESISTERE < DISTRUGGERE L'URBE TOTALITARIA

Torre Maura Occupata, via delle Averle 10

 Assuefatti alle città del controllo, attraversiamo i loro spazi quotidianamente, ripetitivamente, percorrendo strade identiche l'una all'altra. Viviamo in una routine ambientata nello scenario di una città sottomessa ad una pianificazione territoriale altamente sofisticata e tecnologica: strade disegnate per facilitare l’accesso alla polizia, recinzioni e videosorveglianza ovunque, segregazione degli spazi in funzione del loro utilizzo o delle classi sociali che ne usufruiscono, un’edilizia abitativa che ricalca sempre più i criteri di quella carceraria.

La strada tende a scomparire come luogo di convivenza, di protesta, di rivolta. La perdita di identità dei quartieri, svuotati della propria capacità di vivere delle relazioni umane dirette e non mediate tra i propri abitanti, plasma un territorio vuoto di persone, di idee ed immaginazione.
Allo stesso tempo la perdita di memoria storica, anche nei quartieri “popolari”, porta alla scomparsa di qualsiasi legame vivo con le trascorse esperienze di rivolta, che sopravvivono in forma di ricorrenze rituali, spesso semplicemente celebrative.

Il controllo sociale programmato diventa quindi compiutamente totalitario, nel momento in cui l’ideologia securitaria che lo sostiene arriva ad essere inculcata con successo nei singoli individui; è così che i nostri vicini, spinti e convinti a collaborare, sono pronti a trasformarsi all'occorrenza in spie. Il terrore di essere attaccati da una folla di delinquenti affamati, o di dover rinunciare a qualche briciola della tranquillità prodotta dal miraggio del benessere, spingono chi si sente incluso ad applaudire alla criminalizzazione e alla repressione degli esclusi e dei "devianti". Ed è precisamente questa propaganda sistematica della guerra tra poveri a rafforzare la crescente dinamica di fascistizzazione della società.

Intanto le città continuano a crescere: la migrazione dalle campagne, o dalle aree urbane di altre parti del pianeta, converge verso le grandi metropoli alla ricerca della cosiddetta “vita migliore”, spesso identificata in un innalzamento della propria condizione economica, che il più delle volte rimane un miraggio. L'esplosività di questa situazione è stata da tempo recepita dalle istituzioni politiche e militari dell'occidente, come testimonia il documento della NATO "Urban Operations in the year 2020", in cui si prefigurano le modalità di impiego degli eserciti in funzioni di controllo e contrasto dell'insorgenza urbana.
Questo inquietante scenario proietta sotto una luce diversa la scelta governativa di dislocare dei militari nelle strade delle nostre città, solo apparentemente "folkloristica", ma in realtà volta ad abituare la popolazione ad uno stato di emergenza permanente; la gestione delle cosiddette calamità naturali recenti, in Abruzzo come ad Haiti, ce ne forniscono un significativo esempio.
 
Sceglie di vivere nelle metropoli, senza volersi rassegnare a subirne passivamente la deriva liberticida, è una prospettiva di resistenza.
Resistere è agire direttamente, rendersi autonomi dalle decisioni imposte dalle istituzioni e responsabili delle proprie vite e dei propri territori, recuperare le strade come terreno di lotta, forzando le barriere dell'urbanismo, liberare spazi dal controllo e dal profitto per dare impulso all'autogestione; senza con ciò accontentarsi di sostituire all'isolamento imposto dall'alto un isolamento scelto autonomamente.
Sta a noi passare dalla limitata prospettiva di resistenza a quella più insidiosa, ma allo stesso tempo più stimolante, della riscossa, che abbracci l'azione sovversiva nella più ostile delle condizioni.

ore 18:30 INCONTRO/DIBATTITO: RESISTERE < DISTRUGGERE L'URBE TOTALITARIA
CON PRESENTAZIONE DELLO SCRITTO DI ANALISI SUL DOCUMENTO DELLA NATO "URBAN OPERATIONS IN THE YEAR 2020" A CURA DELLA REDAZIONE DI "NONOSTANTE MILANO"

a seguire: CENA VEGAN e CONCERTO con:
Anti You - What? - Serial Drinkers

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gran bazar der raccatto, sottoscrizione libera

TORRE MAURA OCCUPATA
via delle Averle 10
BUS 105/312/556 trenino ROMA-PANTANO