Sostegno a Gaza: progetto una Terra in Comune
Abbiamo voluto dare spazio a questa racconta soldi per Gaza perchè conosciamo direttamente il progetto e le ricercatrice della RUP che lo stanno portando avanti. Sappiamo quanto è difficile in questo momento mandare soldi alla popolazione di Gaza, per questo la RUO si sta appoggiando all'associazione la-comune. Sappiamo che sostenere solo alcune famiglie non aiuta tutta una popolazione e che mandare soldi non ci salva dall'essere complice di un genocidio, ma in questo momento la fame sta attanagliando Gaza e queste donne devono sfamare tantissimi ragazzine. Per questo abbiamo ritenuto importante dare un segnale concreto di solidarietà.
Tutte le info per sostenere il progetto Una terra in comune
https://www.la-comune.com/una-terra-in-comune-un-sostegno-diretto-alle-…
Per fare un bonifico:
APS la Comune - IBAN: IT69P0306909606100000408937
Causale: Sostegno famiglie Gaza – Una terra in comune
Per pagare con carta: https://chuffed.org/project/131785-una-terra-in-comune-un-sostegno-dire…
DI SEGUITO LE SPECIFICHE DEL PROGETTO
UNA TERRA IN COMUNE è un progetto nato dalla solidarietà instaurata entro un gruppo di famiglie Italiane e Palestinesi nel corso di mesi di continuo scambio di messaggi, video e foto grazie all’iniziativa di un piccolo gruppo di ricercatrici, docenti e personale tecnico amministrativo di diverse Università.
UNA TERRA IN COMUNE ha l'ambizione di sostenere la rete di supporto che si è creata tra una decina di famiglie Palestinesi sfollate in Deir- Al- Balah e persone Italiane che si sono finora mobilitate a titolo volontario aiutando con donazioni ricorrenti e messaggi di supporto e vicinanza. Questa rete si è, nel corso del tempo, ampliata per accogliere altre cinque famiglie collegate alle prime dieci.
LE DONAZIONI
Le donazioni raccolte tramite il progetto UNA TERRA IN COMUNE vengono integralmente inviate al Vento di Terra, una ONG Italiana con statuto di Cooperazione Internazionale ancora operativa a Deir-al- Balah. Vento di Terra trasmette le donazioni ai propri corrispondenti a Gaza perché vengano da loro consegnate alle famiglie sotto elencate.
LE FAMIGLIE
Tutto è iniziato con Samaher Al-Akharasa. Samaher è il nodo più importante nella rete di rapporti familiari e amicali che si sono instaurati tra le due sponde del mare che separano l'Italia da Gaza. Grazie alla sua intraprendenza e senso di responsabilità verso la sua comunità, diverse altre famiglie sono state messe in contatto con il gruppo di ricercatrici, docenti e personale tecnico amministrativo dal quale questo progetto ha preso avvio. Samaher ha 6 figli: Ghazal, Saeed, Lian, Lana, Yazan and Abdullah. Ghazal è la figlia più grande e ha compiuto da poco 15 anni. Abdullah e il figlio più piccolo e non ha ancora compiuto 3 anni.
Samar Al-Aqra è la cognata di Samaher. Ha perso il marito durante la guerra del 2018. Da allora Samar, con l'aiuto di varie organizzazioni si è presa cura delle sue tre figlie: Soha, Lamis e Hamsa, tutte e tre in età scolare. Da quando la guerra è iniziata, Samar non è più riuscita ad usufruire di nessun aiuto da parte delle stesse organizzazioni e le sue figlie hanno dovuto smettere di studiare. Ciò nonostante il desiderio più grande di queste tre bambine è di ritornare a studiare e ottenere un’istruzione che permetta loro di superare definitivamente le sfide affrontate da quando sono orfane di padre.
Saeed Al-Akharasa è il cognato di Samaher. È sposato con Nadia e ha 8 figli piccoli, Farah, Majid, Nidaa, Angie and Linda Muhammad, Hani and Youssef. Saeed e la sua famiglia sono rimasti bloccati nel nord di Gaza fino al cessate il fuoco di gennaio, si trovano attualmente anche loro a Deir Al-Balah e hanno disperato bisogno di aiuto.
Iman Rouhi Al-Aqra è la nipote di Samaher. È una giovane donna intraprendente e dedicata ad aiutare le altre persone. Iman è un altro nodo fondamentale della stessa rete e si è occupata fin dall'inizio non solo della sua famiglia, ma anche di supportare sua suocera, Adla Al-Aqra, e sua sorella Yusra Al-Akharasa. Iman è sposata con Ibrahim Al-Aqra e ha quattro figli. Gaudi, Muhammad, Marah, e Sanad. Gaudi è il figlio più grande e ha sette anni, Sanad è il figlio più piccolo e ha solo un anno e pochi mesi.
Yusra Al-Akharasa è un'altra nipote di Samaher e la sorella di Iman. È sposata con Majed Al-Akharasa e ha 6 figli: Joud ha 10 anni, Louji ha 8 anni, Muhammad ha 6 anni, Yamen ha 3 anni e Moaz ha meno di un anno. Durante la tregua, Yousra e la sua famiglia erano ritornati a Rahaf ma sono dovuti scappare un’altra volta e tornare a Deir Al-Balah dopo l'occupazione di Rafah.
Adla Al-Aqra è la suocera di Iman. Ha quasi settant'anni ma, nonostante le precarie condizioni di salute, si sta prendendo cura con tutte le sue forze dei suoi quattro nipoti che sono rimasti orfani di madre all'inizio di questa guerra: Amir che ha 9 anni, Quds che ha 7 anni, Aboud che ha 5 anni e Joud che ha solo 2 anni. Adla non si presenta come una donna forte, ciò nonostante ha lottato tutti i giorni affinché i suoi nipoti non morissero di fame e non si ammalassero, dopo essere sopravvissuti diverse volte ai bombardamenti.
Amal Al-Aqra è la cognata di Iman ed è sposata con Yasser Al-Aqra e ha un figlio Ahmed di 4 anni. Prima di questa guerra Amal stava studiando per diventare infermiera mentre suo marito, Yasser, lavorava come pescatore. Amal vorrebbe tornare a studiare e Yasser vuole tornare a lavorare nel mare senza i limiti imposti da Israele.
Nancy Nahed Al-Aqra è un'altra nipote di Samaher. È sposata con Ahmed Al-Aqra e ha due figli, Amira che ha 8 anni e Amir che ha 6 anni. Dopo più di 18 mesi di bombardamenti e blocchi ad aiuti umanitari, Nancy è estremamente provata ma è comunque determinata a proteggere i suoi figli nella speranza che questa guerra finisraccoglie ca il prima possibile.
Aya Raed Al-Aqra è la cugina acquisita di Iman e raccoglie donazioni per la sua famiglia di origine che include altri 6 adulti: Alaa Raed, Nermen, Bayan, Shatha, Najat, Raed e 3 bambini sotto i 15 anni. Aya ci scrive che oltre ad avere perso la loro casa, hanno perso il nonno e l'intera famiglia di uno dei loro zii. Hanno anche perso i loro telefoni. Al momento Aya comunica con noi con un telefono con schermo e fotocamera rotti. Nonostante le terribili condizioni in cui si trovano, Aya e le sue sorelle Alaa e Shatha hanno chiesto il nostro aiuto anche per continuare a studiare.
Fatma Walid Mohamed Al-Aqra è amica e vicina di casa di Samaher. Ha cinque figli/e: Genie ha 15 anni, Yazan 14, Lin 13, Sarah 9 e il piccolo Muhammad 4. Fatma e suo marito Talaat sono entrambi malati. Talaat è invalido a causa di un incidente stradale precedente alla guerra, Fatma è stata operata per un cancro che fortunatamente si è rivelato benigno, ma deve operarsi di nuovo, senza ospedali ciò non è possibile. Nel frattempo Fatma ha bisogno di assumere antibiotici e antidolorifici ciclicamente. Fatma ci scrive che prima di questa guerra, il suo lavoro era dare supporto psicologico a chi ne avesse necessità. Adesso invece si sente sempre sull'orlo della disperazione. Dopo l’interruzione della tregua, Deir al Balah dove la sua, e tutte le altre famiglie risiedono, è stato oggetto di incessanti bombardamenti, che hanno colpito le zone vicine alla casa semi-distrutta dove Fatma è tornata. Diverse famiglie sono state sterminate, anche davanti agli occhi dei bambini, che sono traumatizzati dalla paura, dall’orrore dei corpi mutilati e dalla fame che li perseguita.
Mohammed Afif Rashid Al-Aqra è il cognato di Iman. Mohammed e Alaa si erano fidanzati prima di questa guerra. La data del loro matrimonio era stata decisa in precedenza e sono andati avanti con la cerimonia nonostante i bombardamenti. Da quel momento il loro destino da giovane coppia sposata è stato completamente determinato dalla Guerra. Esattamente un anno fa, luglio 2024, Alaa aveva partorito il piccolo Kenan che è morto solo 6 giorni dopo di attacco cardiaco causato dai bombardamenti. La salute mentale di Alaa, il cui padre è stato anche ucciso durante questa guerra, è notevolmente peggiorata dipendendo completamente da Mohammed per supporto emotivo e psicologico. Alaa è ora incita al primo trimestre, ma la sua gravidanza non è stabile, ha bisogno sia di medicine che di riposo e cibo adeguato alle sue condizioni.
Hanin Mawla Rafiq Abd Daher è la cognata di Samaher, seconda moglie di Salah che ha 49 anni ed è padre di 13 bambini: Mohammad, Nagham, Yahya, Amjad, Malak, Ahlam, Nema, Salem, Salma, Nour, Atef, Majd, and Salma. La figlia più piccola, Salma, ha solo 6 anni. Il figlio più grande Mohammad, aveva solo 17 anni quando è stato ucciso dai soldati israeliani mentre cercava di recuperare aiuti umanitari presso uno dei punti di distribuzione della Gaza Humanitarian Foundation. Prima di questa guerra, Hanin stava studiando per un diploma in multimedia. Le sono rimaste solo 15 ore per completare il diploma ma non ha un portatile a disposizione. Sua figlia Sabah ha completato la scuola superiore e vorrebbe studiare all’università.
Maysaa Afif Al-Aqraa è la cognata di Iman, madre di 7 bellissimi bambini: Rahaf, la figlia più grande ha 15 anni, Rozan 13 anni, Renal 11, Jana 9, Mohammed 8, la bimba più piccola 6, mentre Ibrahim è nato qualche mese fa, nel mezzo di questa guerra. Maysaa ci racconta che ha partorito mentre sentiva bombe esplodere a distanza. Lei era convinta che né lei né il piccolo Ibrahim sarebbero sopravvissuti. Nonostante la gioia di essere di nuovo madre di un bellissimo bambino, Maysaa vive in circostanze inimmaginabili, non c’è cibo, acqua corrente, elettricità, e gas per cucinare.
Sahar Walid Mohamed Ashour è la sorella di Fatima, una donna divorziata che vive con i suoi 6 figli e la madre, anche lei divorziata. Con la guerra, Sahar ha perso il suo lavoro, la sua casa è tutto ciò che possedeva a Khan Yunis, ora vivono in una tenda senza accesso né all’acqua né all’elettricità. Prima che questa guerra cominciasse Dooa, la figlia maggiore di Sahar, studiava Relazioni Internazionali all’Università Al -Aqsa.
La famiglia di Sondos Mjdy Alaqra è una famiglia di 9 membri. Oltre il padre e la madre Sondos ha 6 sorelle e fratelli: Aysar di 20 anni, Esam di 18, Lara di 16, Nelly di 13, Tala di 11 e Amer di 10. Tutti studiavano con ottimi risultati prima che la guerra incominciasse. Il padre di Sondos, Majdi, lavora come paramedico nella protezione civile rischiando costantemente la vita per salvare gli altri. Sondos è una studentessa di Scienze Mediche di Laboratorio e sta continuando a studiare nonostante la scarsa connessione a Internet, l'accesso limitato ai materiali di studio e la mancanza di un ambiente di studio adeguato. Inoltre il pagamento delle tasse universitarie è diventato un grave onere finanziario per la famiglia, soprattutto in questi tempi difficili.