Il 3 settembre è uscito "C'era una volta Gaza" un libro che racconta il 7 ottobre come uno spartiacque ma anche che restituisce al popolo palestinese dignità di una vita vissuta sotto occupazione. Ne parliamo con l'autore Valerio Nicolosi, che ci aiuta anche a ripercorrere quello che sta accadendo in questi giorni in Palestina.
Le foto sono di Valerio Nicolosi e Daniele Napolitano.
PRESIDIO A ROMA sabato 3 agosto 📍Piazza Immacolata-San Lorenzo 🕗 20.30
Basta torture nelle carceri Israeliane! Libertà per i prigionieri palestinesi! Dall'inizio dell’aggressione genocida in atto a Gaza, oltre a 39.006 palestines3 uccis3 e a 89.818 ferit3, circa 54 palestines3 sono mort3 nelle carceri dell'occupazione israeliana a causa di torture, condizioni di detenzione disumane, abusi sistematici e attacchi deliberati. Tra quest3, 36 erano prigionier3 di Gaza e 18 provenivano dai Territori Occupati. Già il 16 dicembre 2023, l'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) aveva annunciato di aver ricevuto rapporti inquietanti dal nord di Gaza su detenzioni di massa, maltrattamenti e sparizioni forzate di migliaia di palestines3, compres3 bambin3, per mano delle forze armate israeliane. Molti, senza alcun riguardo per il sesso o l'età, sono stat3 costrett3 a spogliarsi, sono stati bendat3, ammanettat3 e fotografat3 in posizioni deliberatamente umilianti prima di essere trasportat3 in luoghi di detenzione sconosciuti. Queste pratiche non sono nuove. Da decenni le autorità di occupazione israeliane usano sistematicamente la tortura come pratica repressiva. Attualmente, 3.400 palestines3 sono tenut3 in ostaggio per detenzione amministrativa ma la situazione è peggiorata da ottobre 2023 con 9.700 detenut3 in Cisgiordania e diverse migliaia a Gaza. La continua impunità di cui gode Israele per questi crimini rende la comunità internazionale complice di questi atti. In particolare, il governo Meloni ha svolto un ruolo di primo piano nel supporto alle pratiche repressive messe in atto dal progetto coloniale israeliano. Da marzo scorso, infatti, si trovano nelle carceri italiane Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmosh, con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo internazionale per presunte azioni di resistenza nei Territori Occupati. In questo modo il governo italiano ha aperto a carico dei 3 palestinesi un procedimento penale per 270 bis, riconducendo tutte le forme di resistenza palestinese al terrorismo internazionale. Un modo per delegittimare e criminalizzare ogni tentativo di resistere ed esistere del popolo palestinese.
Rigettando queste accuse, aderiamo alla giornata internazionale di solidarietà con Gaza e l3 prigionier3 palestines3 e ci convochiamo il 3 agosto in piazza dell’Immacolata (San Lorenzo) alle ore 20.30 per chiedere: -STOP AL GENOCIDIO, il cessate il fuoco permanente e immediato e la fine dell’occupazione - la fine dell’uso della tortura e della detenzione arbitraria come pratiche di pulizia etnica -la chiusura delle carceri israeliane - la liberazione immediata di Anan, Ali e Mansour e di tutti i prigionieri palestinesi
Venerdi 26 luglio e Venerdi 9 agosto 2024 h 21.00 in Piazza della Rotonda ad Albano Laziale
Castelli Romani per la Palestina propone 5 docufilm sulla Palestina.
Presentiamo l'iniziativa con un compagno palestinese che ci ricorda che è solo grazie alla capacità di resistenza della popolazione che ancora oggi si parla di Palestina.
Una compagna che si trova a Gerusalemme ci aggiorna sulla situazione in Cisgiordania, sulle tensioni all'interno di Israele e sulla grave crisi umanitaria nella striscia di Gaza, ancora sottoposta a bombardamenti, sia nel centro che nel sud.
Oggi sciopero nazionale del settore della logistica indetto dal SI Cobas e da varie altre realtà, a Genova una delle manifestazioni più affollate e il blocco di un'intera giornata di quattro varchi del porto partendo dalla consapevolezza che le guerre e il genocidio a Gaza partono da qui e qui bisogna lottare per fermarli.
Le nostre corrispondenze dalla piazza, due realizzate la mattina e una conclusiva nel pomeriggio.
Ventinovesima puntata, della Stagione 23/24, di Militant Dub Area sul 87.9 di Radio Onda Rossa.
Durante la prima ora abbiamo aggiornato l'informazione rispetto alla situazione a Gaza, raccontando le stragi provocate dallo Stato sionista d'Israele con gli ultimi attacchi contro campi di rifugiati palestinesi. Sempre nella prima metà abbiamo anche presentato due fresh realeses: Scare dem dei Rebel Control e una nuova versione di Hold Gathering dei Mystical PowafeaturingIdren Natural.
Nella seconda metà della puntata, il nostro Barabbas ci ha guidato all'ultima tappa del nostro viaggio in Perù per scoprire la scena sound system del paese sudamericano. In questa opportunità siamo arrivati nientepopodimeno che alla capitale del impero Inca: Cuzco. E come souvenir Barabbas ci ha portato una dubplate di Moa Anbessa registrata in collaborazione con Qosqo Sound System.
Buon ascolto!
La Playlist:
Prince Far I - Natty champion
Icho Candy - Jah calling all over the world
Israel Vibration - Rudeboy shufflin'
Max Romeo - War in a Babylon
Barrington Levy - Money move
Vivian Jones - Legalise It
Rebel Control - Scare Dem
Idren Natural - Hold a gathering
Barabbas - Come check (Qosqo sound system Dub plate)
Ras Angels - Babylon burning
Barry Isaacs - Ina de book
Robert Lee - Battlefield
Dixie Peach - Champion Sound
Million Stylez - Move from on Yah
Paul St. Hilaire - One o'clock rock
Mr. Zebre meets Sax&Dub - Sax revelation
Lunga chiacchierata in studio con Cecilia Dalla Negra, giornalista indipendente e responsabile di Orient XXI - Italia; parliamo delle storture narrative e della disinformazione del giornalismo mainstream, dei/delle 151 giornalisti e giornaliste palestinesi uccisi/e a Gaza dal 7 ottobre ad oggi, del colonialismo di insediamento e delle sue relazioni con il sistema patriarcale, del pinkwashing di Israele, della presenza femminile nella lotta di liberazione e delle prospettive aperte dall'ultima generazione della resistenza palestinese.
Diamo lettura di alcuni articoli di approfondimento sulla situazione a Gaza, focalizzati in modo particolare sulla strage di Nuseirat, e sulle complicità degli Stati Uniti e dell'Unione Europea nel sostegno economico-finanziario ad Israele, immutato (anzi aumentato!) dopo il 7 ottobre, di fonte al genocidio.
Il testo in lingua originale degli articoli qui, qui e qui