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I movimenti per il diritto all'abitare preparano il censimento delle famiglie sgomberate a cinecittà

Data di trasmissione
Durata 15m 2s

Ieri mattina il Movimento per il Diritto all'Abitare ha manifestato sotto alle finestre della Giunta Regionale del Lazio, per reclamare oltre allo stop agli sgomberi degli immobili occupati per necessità da tante persone senza alternativa, insieme al blocco degli sfratti e dei pignoramenti, sollecitando soprattutto l'immediata attuazione del Piano Regionale per l'Emergenza Abitativa nella Capitale. Intorno alle ore 14,00 una delegazione delle famiglie in lotta per la casa, fra cui una rappresentanza delle famiglie che da circa un mese sono accampate presso la chiesa del 12 Apostoli davanti alla prefettura di Roma e a due passi dal Campidoglio, sono stati ricevuti dall'Assessore alla Casa Refrigeri insieme ai rappresentanti della segreteria del presidente Zingaretti. Nell'incontro l'Assessore Refrigeri ha illustrato il contenuto dell'incontro tenuto pochi giorni fa con l'amministrazione capitolina, ribadendo – su sollecitazione dei movimenti – che la Regione Lazio ha intenzione di dare attuazione nel più breve tempo possibile al piano regionale per l'emergenza abitativa, senza cambiamenti di prospettiva. Secondo le parole dell'Assessore Refrigeri, si attende che Roma Capitale formuli le sue integrazioni alla convenzione già approvata dalla Regione Lazio e che si adoperi per approvarla e sottoscriverla. A questo punto, le tante famiglie che da anni attendono invano da anni nelle graduatorie comunali, come nei residence gestiti da Roma Capitale e nelle occupazioni inserite da tempo nel programma regionale, aspettano soltanto che la giunta guidata da Virginia Raggi si accinga sul serio a compiere questo importante passo. Nel frattempo le famiglie accampate presso la chiesa dei 12 Apostoli, hanno annunciato che nei prossimi giorni consegneranno di persona all'assessore Baldassarre e alla sindaca Raggi, in forma pubblica, il censimento dei nuclei familiari, con la speranza che questo gesto permetta di passare dalle operazioni mediatiche e di facciata, alla proposta di soluzioni serie, dignitose e durature.