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Diritto di replica

Data di trasmissione
Durata 23m 49s

Insieme a una compagna dei movimenti per il diritto all'abitare capitolini parliamo della situazione del MAAM Metropoliz e della conferenza stampa che i movimenti hanno indetto per questo pomeriggio alle ore 14.00 di fronte all'assessorato al patrimonio,

Di seguito il comunicato di indizione della conferenza stampa

 

Nella stessa città in cui viene tanto invocata la trasparenza da parte del largo fronte delle forze avverse al Sindaco Gualtieri, e in attesa degli esiti della conferenza dei capigruppo e del probabile consiglio comunale straordinario, ci appropriamo di quel diritto di replica che anche in questo frangente ci viene negato per poter portare avanti narrazioni diffamatorie e infamanti senza contraddittorio alcuno. Per questo, chiamiamo a raccolta tutte le persone che sono edotte dei fatti, e che non intendono schierarsi meramente per opposta fazione, a partecipare alla conferenza stampa convocata per martedì 28 marzo alle h.14, prima di un importante incontro riguardante la Direttiva del sindaco 1/2022 sulla residenza. Incontro al
quale sono invitate molte delle associazioni e delle realtà sindacali presenti nella tanto chiacchierata chat.

Ci voleva questo per accendere i riflettori sull'emergenza abitativa a Roma e sulla necessità di un piano straordinario che sappia affrontarne tutte le sfaccettature? Se lo avessimo saputo prima, forse avremmo risparmiato le energie profuse in innumerevoli mobilitazioni, incontri con Prefetti, Questure, governi, amministrazioni comunali di destra, sinistra e pentastellate. Il gossip morboso e dietrologico alimentato da chi ha reso pubblica una chat tanto innocua quanto inutile ha di fatto favorito un'attenzione che intendiamo utilizzare. Abbiamo tanto da raccontare sulla mappa dell'illegalità, che a noi appare più come geografia del bisogno e della necessità di un tetto, del confronto con l'attuale ministro dell'interno e con l'attuale capo della polizia di stato. Perché alla fine, in assenza di politiche abitative pubbliche, la sola arma del manganello e degli sgomberi si è spuntata, e una maggiore consapevolezza dello stato dell'arte ha prevalso, con ogni tanto qualche fiammata securitaria mascherata da intervento contro criminalità e degrado.

Evidentemente, c’è chi mal digerisce il fatto che in questa città esiste un forte movimento di massa per il diritto all'abitare, un movimento che ha agito il conflitto sociale ma ha saputo anche trattare con la controparte e costruire larghe alleanze sociali. Un percorso che ci ha condotto a risolvere positivamente, e senza uso della forza pubblica, più di una questione e che ha spinto il sindaco Gualtieri ad affrontare con il buon senso l'annosa vicenda dell'articolo 5 della Renzi/Lupi che vieta la residenza a chi occupa uno stabile o un alloggio senza titolo. Su questo è utile ricordare che il Movimento 5 stelle si espresse contrariamente nel 2014 a questa norma, schierandosi al fianco di chi la osteggiava. La scelta odierna di scagliarsi con violenza insieme alla destra e a Calenda contro il sindaco che ha emanato una direttiva in tal senso, mostra ancora una volta la poco pregevole attitudine a scagliarsi contro i poveri per raggranellare il consenso dei ceti privilegiati, o di chi va impoverendosi, e la cui rabbia si vuole canalizzare contro il basso anziché verso l’alto.
Da questo punto di vista, non è una novità il tentativo di delegittimare chi si organizza nel contrastare al disagio sociale. Il percorso di Luca è il nostro percorso senza se e senza ma, sia nel coraggio che nella limpidezza. Proprio per questo ci siamo fidati di quella chat come luogo della trasparenza e del confronto; ma evidentemente, dentro quel gruppo c'è anche chi cova odio verso le persone povere che lottano per una casa senza essere vittimizzate da media, istituzioni e corpi intermedi. Un odio che ha spinto questa figura a gettare fango sul movimento e sull'assessore Zevi, con il rischio concreto di affossare un Piano Straordinario quantomai urgente per tutta la città. Vogliamo rompere la cortina di fumo e confusione, accendendo i riflettori sulle nostre parole e su chi siamo. Invitiamo pertanto gli organi di stampa, l’informazione televisiva, radiofonica e web ad essere presenti.