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10 anni dopo: 'Ragazz* - di vita non si muore' + 'Genova 01' - Martedì 19 Luglio ore 14

Data di trasmissione

Martedì 19 Luglio 2011 

 

ore 14
 

Casetta Rossa in collaborazione con La Caduta_lab
presenta

 

RAGAZZ*
di vita non si muore

 

un progetto di e con Michele Baronio, Tamara Bartolini, Carmen Iovine
drammaturgia Tamara Bartolini, Carmen Iovine

 


Tamara Bartolini e Carmen Iovine hanno aperto riflessioni, fatti di cronaca, ricordi e li hanno fatti incontrare per cercare il racconto condiviso. Un testo che dialoga con la musica, i suoni e le canzoni (alcune originali) di Michele Baronio. Concepito come un concerto, un’azione, un allenamento alla memoria, per non dimenticare, per nominare, per continuare a portare parola. Tre voci si confrontano a colpi di parole come asce, al grido di canzoni come barricate, al battito di suoni come ferite aperte, cercando quel filo rosso che li lega tutti, dai fratelli Cervi a Rachel Corrie, da Gorgiana Masi a Carlo Giuliani, quei ragazzi e ragazze che hanno lasciato segni indelebili nella storia del nostro Paese, di tutti noi. Come diceva Piero Calamandrei, durante una commemorazione per i fratelli Cervi, “non sono ombre, sono stelle che ci indicano la via dell’avvenire”. 'Ragazz* - di vita non si muore' si è costruito strada facendo e ha trovato la sua strada, il suo cielo da illuminare, le stelle cadute da far cantare. Grazie ad Haidi Giuliani, alle sue parole diventate parte della drammaturgia, che hanno dato linfa a tutto il lavoro come dono di una memoria personale che diventa collettiva perché condivisa, abbiamo ricordato chi erano e cosa desideravano quei ragazzi, così lontani nel tempo ma così vicini per quello stesso desiderio di un mondo senza confini in cui l’unica legge è la libertà.

 

Un omaggio a Carlo Giuliani e a tutte le ragazze e i ragazzi che hanno gettato i loro corpi nella lotta. Grazie a Erri De Luca per la poesia '20 Luglio 2001' e a Barbara Balzerani per le parole tratte dal libro 'Cronaca di un’attesa'. Un particolare ringraziamento a Haidi e Giuliano Giuliani.

 

Info http://www.casettarossa.org

 
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ore 15:15
 
GENOVA 01

 

di Fausto Paravidino
con Alessia Bellotto, Eva Cambiale, Iris Fusetti, Fausto Paravidino, Fulvio Pepe, Vito Saccinto, Marco Taddei
 
Ispirato da numerose testimonianze e documenti, un "teatro-documento" suddiviso in quattro giornate. Un atto unico in cinque parti e prologo, come nella forma classica della tragedia. 'Genova 01' è stato inizialmente concepito come un testo aperto: Paravidino ha voluto sottolinearne l'universalità e la perenne attualità con la mancanza di personaggi e con la continua riscrittura del contenuto alla luce dei particolari che emergono col passare del tempo.

 


E' un'interpretazione della tragedia. È luglio, non sono a Genova, vengo a sapere, mi stupisco. Inizio lo studio. Scopro tantissime persone che stanno facendo la stessa cosa. Molti percorsi si uniscono. Lo stupore si trasforma in indignazione, l’indignazione in sofferenza, la sofferenza in esigenza di comunicazione, rappresentazione, testimonianza. Nasce un piccolo testo, letto in forma di orazione civile tra il 2001 e il 2002 da un gruppo variabile di "testimoni". Nel 2002 Filippo Dini inizia a lavorare come regista (e attore) su 'Genova 02'. La testimonianza non basta più, è necessaria una nuova interpretazione, politica e artistica, un “senno di poi”. Il testo si arricchisce di nuovi punti di vista. 'Genova 03' ha la responsabilità di ricordare il passato e fare il punto sul presente, sul modo nel quale la repressione continua, sul modo nel quale il movimento reagisce o non reagisce.

 
Genova è la fine del melodramma e l’inizio della tragedia. Non di tutti, ma di molti. Percepire la tragedia vuol dire farla finita con le cazzate. Non vuol dire diventare migliori, ma volerlo sì. La differenza tra la tragedia e il melodramma è che alla fine della tragedia non cambi canale, perché la tragedia sei tu. Continua dentro di te. Noi facciamo apologia di tragedia, proselitismo tragico. Si cerca di diventare grandi.

 


Quello che mi sembra interessante fare con la distanza è cercare di affrontare un processo di sottrazione. Liberare il testo e la sua messa in scena dalla condanna di essere continuamente lanciato all’inseguimento di una realtà contingente e mutevole. Provare a cercare di affrontare il lavoro in profondità invece che orizzontalmente. Questo come forma di rispetto nei confronti della Storia e di alcune caratteristiche fondamentali del testo, orazione civile a carico di un coro, il che ci invita a dichiararlo invece che a interpretarlo e ad essere coro invece che personaggi.

 



Info http://www.faustoparavidino.it/

 


Sullo stesso aromento:
042: Martedì 24 Marzo 2009 ore 14 – ‘Sangue dal naso (Scuola Diaz – Genova 2001)’, di e con Andrea Maurizi:
http://www.scarphrec.org/visionari/sanguedalnaso.mp3 (durata 1h 17’)

 


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Il progetto RadioTeatro:
 
 A Radio Onda Rossa (87.900 F.M., via dei Volsci 56 – 00185, Roma. In streaming su
http://http://www.ondarossa.info/
, cliccando su “in diretta”) stiamo organizzando rappresentazioni o letture (teatro civile, ma non solo) in diretta radiofonica che vengono registrate per essere poi scaricabili da questo sito web. Se siete interessati/e a partecipare, o volete segnalarci spettacoli, potete inviare una mail a:
visionari@ondarossa.info
 
http://lettura-giornale.liberazione.it/a_giornale_index.php?DataPubb=09/04/2009
 (pg.14)
 
L'elenco completo, in podcast, dei lavori finora programmati è su:
http://www.ondarossa.info/newstrasmissioni/radioteatro-118-keely-and-du-marted%C3%AC-18-maggio-ore-15