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Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: concorri, competi, crepa. Un'analisi con Marco Bersani

Data di trasmissione
Durata 27m 19s

Il 30 aprile il governo Draghi ha inviato alla Commissione europea il “Piano nazionale di ripresa e resilienza” (PNRR), noto anche con il nome di Recovery plan. Le 273 pagine di questo documento spiegano come il nostro paese intende spendere le risorse provenienti dal Next Generation Eu, il fondo europeo da 750 miliardi di euro pensato per favorire il rilancio economico del continente. L’Italia è la prima beneficiaria, in valore assoluto, dei due principali strumenti del NGEU: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU). Analizzando le 6 missioni di cui il piano si compone appare evidente come la preoccupazione maggiore resti come l’economia di mercato possa superare questa fase non come ripensarla per uscire dalla pandemia diversi da come ci siamo entrat*. "La ripresa di cui si parla è il rilancio dell’economia dei profitti. La resilienza che si auspica è la rassegnazione che si chiede alle persone". Con Marco Bersani di Attac Italia analizziamo la logica che sottende il piano e che paese disegna.