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Radio Africa: Madagascar, Marocco, Camerun

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Apriamo la trasmissione con un ricordo della figura di Thomas Sankara assassinato proprio il 15 ottobre del 1987, primo presidente liberamente eletto del Burkina Faso che promosse importanti riforme tese a mettere in discussione gli esiti del colonialismo.

Madagascar: dopo le rivolte di piazza della generazione Z contro la mancanza di energia elettrica e la crisi idrica, con la sollevazione di settori dell'esercito, la crisi è esplosa e il presidente Rajoelina, pesantemente contestato dalle piazze, è fuggito all'estero protetto dai francesi. I militari hanno annunciato la presa del potere mentre il Madagascar si  aggiunge alla lista dei paesi in cui i  governi autoritari sono stati defenestrati  dalla rivolta della generazione Z. 

Marocco: continuano  le manifestazioni del  collettivo GenZ212 che contesta le condizioni penose della sanità e dei servizi nel paese nonche' la disoccupazione cui sono costretti i giovani marocchini .Si  spendono soldi negli stadi mentre negli ospedali si muore di parto, il tentativo del re Mohamed VI di calmare le piazze non ha sortito alcun effetto se non quello di esplicitare ancora di più la distanza fra il potere e le rivendicazioni dei  giovani.

Camerun: le elezioni presidenziali si sono tenute il 12 ottobre, il risultato  sembra scontato, il novantaduenne presidente Paul Biya al potere dal 1982 , sostenuto dai francesi, nonostante l'incerto stato di salute si è ricandidato  e probabilmente con i soliti brogli sarà rieletto presidente. Il paese è in preda ad una profonda crisi economica, il nord anglofono è in rivolta dal 2017, mentre s'intensificano gli attacchi di  Boko Haram dalla Nigeria. La corruzione impera e si affilano i coltelli per l'inevitabile successione fra i "famigli" del patriarca . Intanto il candidato dell'opposizione, ex ministro, Issa Tchiroma Bakary si proclama già vincitore.