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Azioni contro ThyssenKrupp e Confindustria

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Dec 14, 2007 Oggi 14 dicembre abbiamo fatto visita alla sede romana della ThyssenKrupp per consegnare di persona la prima cartolina di Natale e per denunciare le gravi responsabilità della multinazionale riguardo la “strage” avvenuta la notte del 6 dicembre a Torino in cui hanno perso la vita 4 operai ed altri sono rimasti gravemente feriti. Per noi non si è trattato nè di un incidente nè di una morte bianca, ma del risultato delle politiche di precarizzazione che mirano soltanto alla produzione permanente ed al profitto senza tener conto della sicurezza dei lavoratori. Abbiamo colorato gli uffici di vernice rossa per ricordare a tutti chi sono i veri assassini. Abbiamo svuotato gli estintori per dimostrare che sarebbero bastati 10 euro, il costo della ricarica di un estintore. Neanche questo è il valore della vita di una persona per questa azienda. Siamo i precari e le precarie di Roma, non ci basta l’indignazione e la retorica delle forza politiche e dei sindacati confederali, vogliamo che le nostre vite non siano una voce dei preventivi di morte delle imprese.La seconda cartolina di oggi è stata consegnata alla Confindustria che noi riteniamo tra i principali responsabili di quello che sta accadendo oggi in Italia. Felice natale ThyssenKrupp e Confindustria, non vi dimenticheremo mai! (( Ascolta

12 Dicembre a Roma

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Dec 13, 2007 Nell'anniversario della strage di Piazza Fontana si sono tenute in diverse citta' italiane iniziative sul tema "Dalla strategia della tensione alla strategia della paura". Una corrispondenza da Roma, dove i compagni e le compagne hanno dato vita al "Krapfenattack" e a un presidio/volantinaggio per informare sulla oxus, marca di borse di proprieta' di Delfo Zorzi. ascolta

Il lavoro uccide

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Dec 11, 2007 Vogliamo dirlo con parole semplici così che tutti possano capire, ma vogliamo gridarlo forte affinché nessuno possa dire di non aver sentito. IL LAVORO UCCIDE ! Le vittime del lavoro nel mondo sono più numerose di quelle causate dalle guerre o da qualunque epidemia, e crescono di anno in anno. Nel Mondo: in un anno muoiono sul lavoro 2.400.000 persone; 274 in una sola ora, 4 per ogni minuto che passa In Europa: ogni 5 secondi c’è un incidente sul lavoro che provoca 15 morti al giorno e 300.000 invalidi all’anno In Italia si contano ogni giorno dai 3 ai 4 morti sul lavoro. Nei cantieri, nelle fabbriche, o sulle strade che li portano al lavoro, uomini e donne di ogni età muoiono schiacciati da una pressa o dal crollo di una impalcatura, bruciati in un incendio o sepolti nelle lamiere di un auto. MA NON E’ UNA TRAGICA FATALITA’ Perché gli ambienti di lavoro sono fatti a misura della produzione, non di chi produce e ai padroni costa meno un operaio morto che un macchinario nuovo. Perché la piaga della mobilità, degli straordinari e dei doppi turni ha fatto aumentare lo stress e la fatica, e con essa i rischi di incidenti per i lavoratori, che ricevono in cambio una paga misera e incerta. Perché il lavoro è diventato una trincea dove chi resta fuori combatte contro la disperazione, e chi sta dentro rischia di crepare per il salario della paura. E’ ORA DI CAMBIARE, E’ TEMPO DI LOTTARE Perché il lavoro non è un modo di vivere, ma la costrizione a vendersi per vivere. Ed è lottando contro questa vendita forzata di se stessi che gli operai, i precari e tutti gli sfruttati si scontrano con le regole che governano questa società. E’ lottando per lavorare meno, per non venire più uccisi dal lavoro che si combattono gli infortuni e la nocività. Perché nocivo è alzarsi tutte le mattine per andare a lavorare, nocivo è seguire i ritmi della produzione o essere condannati ad un lavoro precario; nocivo è andarsene a casa con un salario che ti costringe il giorno dopo a tornare al lavoro. Vogliamo dirlo con parole semplici così che tutti possano capire, ma vogliamo gridarlo forte affinché nessuno possa dire di non aver sentito. IL LAVORO UCCIDE ! Le vittime del lavoro nel mondo sono più numerose di quelle causate dalle guerre o da qualunque epidemia, e crescono di anno in anno. Nel Mondo: in un anno muoiono sul lavoro 2.400.000 persone; 274 in una sola ora, 4 per ogni minuto che passa In Europa: ogni 5 secondi c’è un incidente sul lavoro che provoca 15 morti al giorno e 300.000 invalidi all’anno In Italia si contano ogni giorno dai 3 ai 4 morti sul lavoro. Nei cantieri, nelle fabbriche, o sulle strade che li portano al lavoro, uomini e donne di ogni età muoiono schiacciati da una pressa o dal crollo di una impalcatura, bruciati in un incendio o sepolti nelle lamiere di un auto. MA NON E’ UNA TRAGICA FATALITA’ Perché gli ambienti di lavoro sono fatti a misura della produzione, non di chi produce e ai padroni costa meno un operaio morto che un macchinario nuovo. Perché la piaga della mobilità, degli straordinari e dei doppi turni ha fatto aumentare lo stress e la fatica, e con essa i rischi di incidenti per i lavoratori, che ricevono in cambio una paga misera e incerta. Perché il lavoro è diventato una trincea dove chi resta fuori combatte contro la disperazione, e chi sta dentro rischia di crepare per il salario della paura. E’ ORA DI CAMBIARE, E’ TEMPO DI LOTTARE Perché il lavoro non è un modo di vivere, ma la costrizione a vendersi per vivere. Ed è lottando contro questa vendita forzata di se stessi che gli operai, i precari e tutti gli sfruttati si scontrano con le regole che governano questa società. E’ lottando per lavorare meno, per non venire più uccisi dal lavoro che si combattono gli infortuni e la nocività. Perché nocivo è alzarsi tutte le mattine per andare a lavorare, nocivo è seguire i ritmi della produzione o essere condannati ad un lavoro precario; nocivo è andarsene a casa con un salario che ti costringe il giorno dopo a tornare al lavoro. Campagna di informazione e mobilitazione contro gli infortuni sul lavoro Radio Onda Rossa, Via dei Volsci 56, Roma

Verso la sentenza per il Sud Ribelle

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Dec 8, 2007 Per fine Gennaio e' prevista anche la sentenza per i 13 attivisti del "Sud Ribelle" accusati di vari reati tra cui il 270 bis (associazione sovversiva). Iniziano i preparativi per momenti di solidarieta' con gli imputati. Sentiamo due corrispondenze con un compagno che segue i processi. mobilitarsi verso la sentenza! fiordalisi, l'opinione pubblica e il clima mediatico

POMIGLIANO: Marchionne chiude l'Alfa di Pomigliano per due mesi e la polizia carica

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Dec 6, 2007 Il 5 Dicembre sciopero immediato di 2 ore (dalle 14 alle 16), con adesione del 95% e fermata della catena di montaggio alla Fiat di Pomigliano d'Arco (NA), all'annuncio di Marchionne di chiudere la fabbrica dal 7 gennaio al 2 marzo( in realtà , dalla chiusura natalizia del 22 dicembre) : la polizia intervenuta in forze carica, ferisce i lavoratori e sgombera il grande assembramento davanti ai cancelli a cui ha partecipato anche il delegato RSU-Cobas licenziato , Mimmo Mignano. Corrispondenza. ascolta

Genova, assoluzione di De Rosa per il pestaggio del minorenne il 21 Luglio 2001

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Dec 6, 2007 Due giorni fa a Genova, mentre nell'aula al V piano si celebrava la terzultima udienza del processo contro 25 manifestanti, nell'aula della corte di appello Giuseppe De Rosa, in forza alla DIGOS di Milano e distaccato nel capoluogo ligure in occasione del vertice G8, veniva assolto in secondo grado. Per chi non lo ricordasse Giuseppe De Rosa era fino a questo momento l'unico condannato tra le forze dell'ordine per fatti di piazza, ovvero per i pestaggi, gli arresti illegali, le violenze di quei giorni: è uno dei protagonisti del pestaggio dell'allora minorenne MM il sabato pomeriggio e di altri ragazzi che stavano prendendo in giro lo schieramento di polizia seduti per terra. Un commento di un attivista di Supporto Legale. ascolta

Genova: approfondimento post corteo 17 novembre

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Dec 1, 2007 Una trasmissione di approfondimento sulle valuazioni politiche a seguito del corteo del 17 novembre scorso e in vista delle prossime scadenze processuali per genova e cosenza. Alcune riflessioni con gli attivisti di supporto legale, un'avvocata del pool genovese e Roberto De Caro, autore de "La sventurata rispose, la sinistra e l'ordine pubblico". Ascolta