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La situazione in Tigray dopo 4 mesi di tregua

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Con un compagno della diaspora tigrina torniamo a parlare della situazione in Tigray dopo la firma dell' accordo di cessazione ostilità firmato 2 novembre 2022 a Pretoria tra il governo federale etiope e i rappresentanti del Tigray, i membri del partito del TPLF – Tigray People’s Liberation Front. Un punto fondamentale era l’accesso immediato e incondizionato al supporto umanitario per milioni di persone sfollate dalla guerra ma le consegne di materiale alimentare e igienico sanitario sappiamo essere considerevolmente rallentate.

Tigray, è vera pace?

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Nel Tigray, la regione dell'Etiopia al confine con l'Eritrea martoriata da una guerra che ha fatto registrare centinaia di migliaia di vittime, sembra essere tornata una parvenza di pace in seguito alla tregua indetta diverse settimane fa. La situazione sul campo però continua ad essere piuttosto instabile, mentre altri focolai di tensione si accendono in diverse altre parti dello Stato etiope.

Con un compagno della diaspora tigrina cerchiamo di delineare la situazione attuale.

Radio Africa: Burkina Faso Tigray Elisabetta II

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Oggi parliamo del nuovo golpe militare nel Burkina Faso, dove a soli otto mesi dal colpo di stato di gennaio, il tenente-colonnello Damiba è stato destituito da un altro militare: Ibrahim Traoré; della grave situazione in Tigray dove l’Eritrea ha bombardato ospedali e campi profughi e del rapporto della corona inglese con I paesi africani.

Stop al genocidio nel Tigray

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Manifestazione globale in contemporanea in diverse città europee per chiedere la fine del genocidio della popolazione del Tigray, lo stop alla repressione da parte del governo di Addis Abeba e l'interruzione del sostegno alla presidenza etiope.

La nostra corrispondenza con la manifestazione romana, che si svolge di fronte alla sede del ministero degli affari esteri.

In Etiopia la guerra continua.

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E' di ieri la notizia che un attacco compiuto da droni di fabbricazione turca dell'aviazione etiope su un campo profughi ha provocato oltre 50 vittime civili. Si tratta dell'ennesima strage di un conflitto che continua ad insanguinare il corno d'Africa, nonostante si sia verificato qualche timidissima apertura diplomatica da parte del governo centrale di Addis Abeba. Sulla guerra civile in corso abbiamo chiesto allo storico Matteo Dominioni di fare il punto della situazione.

365 giorni di genocidio in Tigray: 4 nov presidio della diaspora tigrina sotto la RAI

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In Tigray si sta consumando una catastrofe umanitaria che nessun vuole vedere. La diaspora tigrina organizza questo giovedì 4 novembre 2021 dalle ore 14 un presidio sotto la sede Rai di viale Mazzini per denunciare il silenzio complice del nostro paese e dei nostri media. Ne parliamo con un compagno della diaspora.

Tigray: a un anno dallo scoppio della guerra

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Il conflitto tra il governo del premier Abiy Ahmed, aiutato dall'esercito eritreo di Isaias Afwerki, e quello del Tigray, dura quasi da un anno: undici mesi di guerra che hanno innescato una catastrofe umanitaria con migliaia di morti, milioni di sfollati, stupri, torture e abusi usati come strumenti di guerra, 400mila persone a rischio carestia e aiuti internazionali bloccati. Il governo ha tagliato l'elettricità, le comunicazioni, l'accesso degli aiuti umanitari, nessun servizio bancario. Molte zone sono interdette ai media dunque non è facile conoscere neanche il numero delle persone uccise sotto i bombardamenti. Siamo andati a cercare dei dati sul sito dell’OCHA – Office for the Coordination of Humanitarian Affairs delle Nazioni Unite: i dettagli e i numeri in costante aumento parlano di una catastrofe umanitaria è palese, ma è bene ribadirlo perché il resto del mondo, compresa l’Italia, sembra non capire la portata di questa situazione

Ne parliamo con un compagno della diaspora del Tigray in Italia.

Il conflitto in Tigray e la catastrofe umanitaria

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Nella regione etiope del Tigray si sta consumando una catastrofe umanitaria. L'Eritrea ha inviato le proprie truppe in Tigray in supporto all'esercito di Addis Abeba in lotta contro il Fronte di liberazione popolare del Tigray (Tplf). Il conflitto ha provocato lo sfollamento interno di migliaia di persone e la fuga di oltre 63mila tigrini nelle regioni confinanti del Sudan orientale, mentre l’Onu ha confermato il blocco dell'accesso alle vie di comunicazione, da parte dei militari, ha impedito la distribuzione di cibo e aiuti nella regione dove ormai l’80% della popolazione rischia di morire di fame. Ne parliamo con un compagno della diaspora del Tigray.