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Guerra alla guerra: assemblea nazionale il 27 luglio in Valsusa

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Insieme a un compagno di Zaum, collettivo universitario della Sapienza, e ad una compagna del CUA di Torino e della rete stop Riarmo parliamo dell'appello Guerra alla guerra per un'assemblea nazionale contro la guerra, il riarmo e il genocidio in Palestina che si terrà domenica 27 luglio alle ore 12:30 durante il festival del movimento NO TAV a Venaus (TO).

Riportiamo l'appello completo:

GUERRA ALLA GUERRA 

Un appello per la costruzione di un percorso contro la guerra, il riarmo e il genocidio in Palestina.

Facciamo appello a tutti e tutte coloro che sentono la necessità di sviluppare un percorso largo e partecipato contro la guerra, contro il riarmo dell’Europa e il genocidio in Palestina. A tutt coloro che già si mobilitano in tal senso e vogliono condividere i loro percorsi, a tutt coloro che vogliono mettersi in dialogo e che vogliono convergere per curvare un destino che sembra ineluttabile.

La pace è finita da un bel pezzo, la guerra e la sua espansione non è più una possibilità ma uno scenario consolidato e con cui ci stiamo abituando a convivere. Conviviamo con migliaia di morti in tutto il mondo, con i saccheggi e i soprusi, con le occupazioni e gli espropri. I recenti avvenimenti e lerivolte scoppiate nelle principali città statunitensi contro le deportazioni dei migranti ci raccontano come la guerra sia uno stato diffuso e permanente e si dispiega su vari livelli di intensità. Come non pensare ai nostri decreti sicurezza e ai dl emergenza sulle periferie, alle zone speciali, ai siti di interesse nazionale.

Non stiamo assistendo a qualcosa da lontano. Siamo dentro la grande bestia, quella che decide della guerra, che la finanzia che la alimenta. Le industrie italiane di armi aumentano i loro profitti intensificando la produzione, grandi porzioni di territorio sono basi militari della Nato, i nostri porti sono scali logistici di guerra, le nostre università contribuiscono a creare un sapere utile alla guerra, il nostro governo appoggia Israele e sostiene la retorica civilizzatrice dell’Occidente. Lo fa Meloni quando dichiara alla Casa Bianca che l’obiettivo comune è quello di rendere di nuovo grande l’Occidente, lo fa Valditara quando cambia le linee guida della scuola in chiave suprematista, lo fa Giuli quando taglia le risorse pubbliche al cinema perché troppo di “sinistra”. La cosa peggiore che può succedere è abituarsi a convivere con la paura e il pericolo di un mondo in frantumi. Come se la nostra guerra l’avessimo già persa.

Vi invitiamo a costruire un percorso che abbia l’ambizione di interrogarsi sul proprio agire, su quali sono le corde tese che non siamo stati ancora in grado di toccare, su come è possibile mettersi al servizio di una sfida che faccia breccia sulle persone che sentono il pericolo di quello che sta avvenendo e, quindi, che sia in grado di curvare le decisioni politiche del governo Meloni a partire dal sostegno di Israele.

Vi invitiamo a partecipare ad un processo non già dato ma che possa porsi delle domande su come nasce e cresce un movimento in Italia e in Europa contro la guerra interna ed esterna. Come si muove insieme una guerra contro la guerra, per invertire la rotta di un mondo che vede sempre più paesi arruolarsi nelle fila del pensiero di destra e conservatore in tutto il mondo. L’altra faccia del militarismo progressista di matrice liberal che ha preparato il terreno nei decenni precedenti e che oggi non tenta nemmeno più di mascherare di ipocrisia il suo bellicismo.

Vi invitiamo a proporre strumenti di condivisione, a condividere pratiche contro la guerra: boicottaggi, scioperi, mobilitazioni di piazza, sabotaggi, dibattiti nelle università e nelle scuole dando voce a chi voce non ha o non può più avere.

Vi invitiamo a puntare alla pratica dell’obiettivo comune come unica prospettiva, tutta da conquistare collettivamente per aprire spazi di possibilità che superino i confini delle forme organizzate.

Vi invitiamo ovunque siate a raggiungerci in Val Susa, a Venaus durante il Festival Alta Felicità il 27 luglio alle ore 12:30, per condividere riflessioni e prospettive, ritornare nelle nostre città e moltiplicare gli appuntamenti, guardare insieme a un momento di mobilitazione nazionale in autunno che sia il primo di tanti a venire, confidando nella capacità di cogliere con flessibilità le occasioni che si potranno aprire nell’accelerazione degli eventi. Siamo sicuri che faremo del nostro meglio per resistere e trovare il modo di curvare la linea della storia.

Contro la guerra. Abbiamo amici dappertutto!

2 giugno contro armi, guerra e militarismo

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2 giugno contro la guerra e il riarmo: manifestazioni in tutta Italia

In diverse città italiane oggi 2 giugno sono in programma manifestazioni antimilitariste contro il riarmo, la guerra, per la fine del genocidio in Palestina.
Di seguito voci dai diversi territori dove la guerra si produce e si produce per la guerra:

 

Ep.3: Come ci stiamo preparando alla guerra?

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Torna chiacchiere al bar. La trasmissione che vuole trattare tematiche di attualità, conservando la leggerezza colloquiale e il valore esperienziale del bar.
In questa terza puntata si parlerà di guerra, di come se ne parla e di come ognun* si vive questa possibilità. Come ci relazioniamo emotivamente ai numerosi conflitti di oggi? Sentite che l'esperienza della guerra nella vostra vita è una possibilità concreta e prossima? Come lottare contro la guerra? E soprattutto, avete preparato il vostro "kit di sopravvivenza"?

La radio oltre la radio; il bar ma senza il bancone.

Guerra e approvvigionamento di gas

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Dal dossier sul rigassificatore di Ravenna "Europa, guerra e nocività"
a quello sullo stabilimento della Leonardo a Tessera (VE) "O la guerra
o la vita", parliamo dell'industria bellica nel nord-est. Un
aggiornamento sul presidio contro la Collins Aerospace a Luserna San
Giovanni (TO) e un contributo sulla situazione dei lavoratori
all'interno dell'aeroporto di Montichiari (BS).

Estrattivismo dei dati

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Puntata 20 di EM, quinta del ciclo Estrattivismo dei dati, parliamo di dati, potere, guerra e determinismo tecnologico, con Giulio De Petra, direttore del Centro per la Riforma dello Stato, dove ha promosso e coordina il progetto Scuola Critica del Digitale che coopera con il Forum Disuguaglianze e Diversità.

contro la guerra totale

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In questa puntata di Ponteradio trasmessa dagli studi di Radio Black Out, prendendo spunto dalle riflessioni del bollettino antimilitarista di nuova pubblicazione “Disfare, per la lotta contro il mondo guerra”, proviamo a mostrare diverse angolatura di una guerra che è “ibrida, totale, asimmetrica, civile” (dall’editoriale di “Disfare”, disponibile qui). E a illuminare di conseguenza diverse angolature dell’opposizione ad essa.

Attraverso diversi contributi curati dalle trasmissioni Happy Hour, Bellocomeunaprigionechebrucia, Bastioni di Orione, Quelcherestadellanotte, Radio Bizzarre, andiamo a parlare di riarmo e automotive, a partire dalla storia di Torino e della FIAT, di scuola e educazione alla guerra, IA e ruolo della tecnica.

Dato che “il campo di battaglia è ovunque” e “la guerra parte da qui”, sentiremo anche quello che si sta muovendo nel Nord Italia contro la produzione e la logistica bellica, con riferimento alle mobilitazioni contro il traffico d’armi nel porto di Genova (1'28'') e al presidio lanciato per il 24 aprile davanti allo stabilimento della Collins Aerospace a Luserna San Giovanni (TO) (2'06'').

La Guerra è una lunga storia

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In questa puntata abbiamo dato spazio a quattro trasmissioni che animano la regia di Radio Neanderthal:
1) Non siamo razzisti sono loro che sono neomelodici: La guerra a Napoli non è mai finita
2) Full Time Blues: Geopolitica del Mediterraneo nel V secolo A.C.
3) La Ghigliottina: La Nato come occupazione coloniale
4) Lo stato ammala: Finchè esisteranno gli stati le guerre sono inevitabili, e noi saremo sempre disertori