Settimana particolarmente interessante in Catalogna, approvata la legge sull'amnistia per quanto riguarda il referendum sull'indipendenza del 2017 e annunciate le nuove elezioni regionali. Il punto con Victor de La directa.
In Spagna è stata respinta l’attesa legge sull’amnistia per gli attivisti indipendentisti catalani e per le persone coinvolte nel referendum dell’ottobre 2017.A votare contro, oltre alla ovviamente alla destra, è stato il partito indipendentista catalano Junts per Catalunya, con cui la legge era stata concordata dal primo ministro Pedro Sánchez.
Junts ha deciso di votare contro la legge perché durante il dibattito parlamentare il Partito Socialista di Pedro Sánchez ha respinto gli emendamenti proposti all’ultimo proprio da Junts, puntavano a rendere ancora più ampia e sicura l’amnistia per le più di trecento persone coinvolte. Ora la legge dovrà tornare in Commissione giustizia, dove i termini verranno ridiscussi.
L’amnistia è l’elemento principale dell’accordo stipulato a novembre tra il Partito Socialista di Sánchez e Junts per Catalunya, i cui voti sono stati fondamentali per consentire a Sánchez di ottenere un nuovo mandato.
La nostra corrispondenza con Victor, de La directa di Barcellona
Pedro Sanchez, leader dei socialisti spagnoli, è riuscito a ottenere l'appoggio della formazione catalana Junts e riuscirà così a varare il suo governo. La destra spagnola nel frattempo grida al colpo di Stato e scende in piazza mentre la magistratura tenta di mettere i bastoni fra le ruote alla futura compagine governativa. Ci racconta la situazione Victor Serri, de La directa di Barcellona.
Un altro caso di poliziotto infiltrato dalle forze di sicurezza spagnole all'interno dei movimenti di lotta e rivendicativi dei paesi catalani, stavolta si tratta di un agente immatricolato presso l'università di Valencia che da due anni operava sotto copertura nei comitati di quartiere della città.
La rivista di movimento catalana La directa ha documentato due casi di poliziotti spagnoli che per anni sono riusciti a farsi passare per attivisti, assumendo identità fittizie, all'interno dei movimenti di lotta di Barcellona. L'ultima inchiesta, data alle stampe lo scorso 30 gennaio, ha evidenziato anche l'uso di relazioni sentimentali e sessuali al fine di ottenere informazioni. Ci racconta come sono andate le cose Victor Serri, de La directa.
Qui l'articolo che Victor Serri e Stefano Portelli hanno scritto per Napoli Monitor.
La direttrice del CNI, i servizi segreti spagnoli, Paz Esteban, è stata destituita questa mattina dal governo spagnolo in seguito agli sviluppi dell'inchiesta sul cosiddetto Catalangate, lo scandalo relativo alle intercettazioni operate attraverso il controverso software Pegasus delle conversazioni di diversi esponenti politici catalani.
Della genesi e dell'andamento della vicenda, che negli ultimi giorni si è arricchita di ulteriori dettagli poco chiari, ci parla il nostro corrispondente da Barcellona Victor Serri.
Qualche giorno fa Ada Colau, sindaca di Barcellona dal 2015, ha partecipato a Roma ad una manifestazione elettorale di supporto al candidato del centrosinistra alle elezioni comunali. Con Victor, nostro corrispondente da Barcellona, cerchiamo di inquadrare l'evoluzione politica della Colau, dall'impegno nei movimenti di lotta per la casa fino alla coabitazione di fatto con i socialisti al comune della capitale catalana.
Insieme a Victor, nostro corrispondente da Barcellona, la storia delle mobilitazioni contro le speculazioni edilizie e immobiliari nello storico quartiere del Raval, nel cuore della capitale catalana.
Con Victor, uno dei nostri corrispondenti da Barcellona, raccontiamo le ultime novità relative alla convocazione del parlamento e alla formazione del governo in Catalogna.
Ci facciamo inoltre raccontare la sua risposta, scritta a quattro mani con Stefano Portelli, ad un articolo apparso su Micromega a firma di Steven Forti e Giacomo Russo Spena in cui la Catalogna viene improvvidamente paragonata all'Ulster dei Troubles.