Durante "Silenzio assordante" un attivista fa il punto della situazione e dà informazioni logistiche verso la manifestazione di domenica 3 luglio. Si parla anche della militarizzazione del territorio, che ha già fatto una vittima
Intorno alle 14.00 gli scontri in piazza Syntagma e nel centro di Atene si sono fatti intensissimi: alcuni cordoni di poliziotti sono stati scompaginati ma la risposta non si è fatta attendere, con violentissime cariche, lancio ininterrotto di lacrimogeni granate assordanti.
Con un compagno reduce dal centro di Atene, ancora nel caos, riflettiamo sulla portata della giornata di sciopero e sulle prospettive del movimento, in bilico tra lo spontaneismo di piazza e la necessità di trovare uno sbocco allo scontro sociale.
Domani alle ore 17.30 appuntamento a stazione Tiburtina, futuro snodo della Tav romana, per una manifestazione in solidarietà con la lotta della Val di Susa e per dire No all'alta velocità in ogni territorio.
Dalla piazza greca, un aggiornamento nella seconda giornata di mobilitazione e di lotta contro l'approvazione del piano di austerità "lacrime e sangue", il cui voto è previsto oggi pomeriggio alle 14.00 al parlamento greco.
Terminati i predidi solidali davanti al Cie di Ponte Galeria e davanti il carcere di Rebibbia, Radio Onda Rossa contatta uno tra i ragazzi rinchiusi nelle gabbie del Cie. Inizia così una lunga corrispondenza che aggiorna la città su ciò che avviene all'interno della macchina delle deportazioni.
Di seguito il report della giornata:
In occasione della settimana di mobilitazione nei Cie nelle Carceri e negli Opg (ospedali psichiatrici giudiziari)
Corrispondenza delle ore 11:20 con un redattore di Radio Blackout. Una parte dei manifestanti si trova a Sant'Ambrogio, al di sopra di quella che era la libera Repubblica della Maddalena, distrutta dal violento attacco dello Stato. Sono stati mobilitati 2000 uomini per aggredire la resistenza. Cominciano le risposte: non solo blocchi, ma anche azioni, tra cui l'occupazione delle donne al municipio di Chiomonte, il cui sindaco è stato avvistato dietro le forze dell'ordine durante la distruzione delle barricate sull'autostrada.
Attiva la resistenza in Val di Susa a difesa del presidio della Maddalena, dove sono state costruite barricate per rispondere alla prevista demolizione del presidio per far spazio a un cantiere della TAV. Forze dell'ordine e ruspe attaccano e distruggono.
Lancio di lacrimogeni fin dentro i boschi, dove molte persone scappano. Colpite anche le tende dei e delle resistenti, bruciate.
Successivamente si creano nuovi blocchi. Qui le corrispondenze da Radio Blackout realizzate tra le 9:00 e le 10:00.