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12 dicembre 1969 - 2014: strage di stato

Data di trasmissione
Durata 53m 12s

Redazionale con una compagna del Gruppo anarchico Carlo Cafiero di Roma, Roberto Gargamelli dell'Associazione Valpreda e in collegamento con Silvia Pinelli, una delle figlie di Pino Pinelli.

 

Venerdì 12 dicembre dalle 20:00 in poi allo Spazio Anarchico “19 luglio” in via Rocco da Cesinale 18 (Metro B Garbatella) iniziativa dibattito con i testimoni e le vittime della strage di Piazza Fontana.

 

http://carlocafiero.org/

 

https://stragedistato.wordpress.com/

 

 

Il presente viene dal passato: chi non ha memoria non ha futuro

Nel momento in cui i recenti scandali ripropongono le connivenze tra fascisti assassini e potere politico, in cui si usano tutti i mezzi per limitare le libertà dei lavoratori, in cui si finge che la morte di Stefano Cucchi non abbia responsabili, in cui si cerca il nemico interno verso cui indirizzare la rabbia delle persone, noi ricordiamo uno dei momenti della storia italiana in cui tutto questo ha avuto inizio: la strage di Piazza Fontana.

Il 12 dicembre del 1969, 45 anni fa, una bomba fascista, a Milano, assassinava 17 persone: era la “strage di stato”. Contemporaneamente altre bombe esplodevano a Milano e a Roma facendo quasi cento feriti. Così iniziava la “strategia della tensione”, attuata dal potere politico attraverso i fascisti per colpire un fortissimo movimento di massa che lottava nelle scuole, nei posti di lavoro e nelle piazze per conquistare la dignità e la libertà della propria vita.

Di quella strage furono accusati, incolpevoli, gli anarchici. Un nostro compagno, Pino Pinelli, venne assassinato “suicidandolo” dalla finestra della Questura di Milano. Pietro Valpreda e diversi altri nostri compagni si fecero anni di galera per poi essere completamente prosciolti.

In questi 45 anni lo stato ha assolto se stesso: prosciogliendo i poliziotti colpevoli dell’omicidio di Pinelli, facendo espatriare e poi dichiarando “l’impossibilità a condannare” i fascisti responsabili della strage, assolvendo o condannando a pene lievi gli uomini dei servizi segreti, i politici, i poliziotti che avevano reso possibile questo massacro.

Dopo aver stabilito giudiziariamente che a Piazza Fontana non è successo nulla, adesso cercano far passare questo concetto nella memoria collettiva, puntando a improbabili riconciliazioni tra vittime e carnefici e inventando fantasiose tesi per coprire le responsabilità degli autori e dei mandanti delle stragi.

Noi anarchici non archiviamo.

La nostra memoria è fatta di lotte presenti contro l’Europa dei banchieri, i governi della crisi, i padroni globalizzati. Il nostro presente è fatto della coscienza e della conoscenza di quello che è avvenuto nel passato.

 

Gruppo Anarchico Carlo Cafiero FAI Roma – Associazione Pietro Valpreda