legge sull'aborto

La moderna inquisizione:aborto negato a Cosenza

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Durata 21m 13s

A Cosenza si è da poco dimesso l’unico ginecologo non obiettore dell’Annunziata ed è così che l’aborto non è più un diritto in questa città. Ad oggi, abortire in provincia di Cosenza significa andare a Castrovillari, dove è disponibile soltanto l’interruzione volontaria di gravidanza chirurgica con un reparto pieno di manifesti pro vita che colpevolizzavano le donne che abortiscono. Per il resto in nessun altro presidio ospedaliero dell’Asp di Cosenza è possibile interrompere una gravidanza, né chirurgicamente, né farmacologicamente. Nelle cliniche private però, le interruzioni volontarie di gravidanza si facevano e si fanno con zelo, perché garantire un diritto equivaleva a ingenti profitti. L'ondata reazionaria - non nuova nel nostro paese - si colloca all'interno di un contesto di attacco generalizzato ai diritti riproduttivi delle donne in tante e diverse parti del mondo: in India, in America Latina, in Nord America, in Polonia. Parliamo di tutto questo con una compagna del collettivo Fem.In – Cosentine in lotta.

Non una di meno: Mozione Respinta oggi in Campidoglio

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Oggi anche a Roma si discuterà nell'assemblea capitolina la mozione antiaborto presentata anche a Verona da Fratelli d'Italia. Nella mozione si parla della nomina di Roma come 'città della vita', del finanziamenti di associazioni prolife e di promuovere o sostenere progetti finalizzati a informare sulle alternative all'aborto. Oggi alle ore 14 in piazza del Campidoglio Non una di meno ha chiamato alla mobilitazione.