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Casa dolce casa

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La puntata di stasera è dedicata al luogo in cui la gran parte di noi è costretta a passare l’intera giornata: la casa. Per qualcuno non va così male, per altri è un inferno. C’è chi si sente solo, chi si annoia. E chi cerca di far tesoro di questo tempo sospeso. Le canzoni che abbiamo scelto provano a restituire i diversi aspetti dello stare fra le mura domestiche. È il nostro modo di farvi compagnia. Cominciamo con gli Hüsker Dü, mitica band hardcore del Minnesota. La canzone, scritta da Grant Hart, è quella che chiude il loro ultimo album “Warehouse: Songs and Stories” (1987). “Revolution starts at home, preferably in the bathroom mirror” è scritto nelle note di copertina “Figured it out that I was wasting all my time And time was eating at my soul Now I find comfort only somewhere in my mind Free to pursue another goal”

Per la prossima canzone cambiamo continente e stato d’animo. È una Polly Jean solare quella che nel 2000 dà alle stampe “Stories From The City, Stories From The Sea”, album composto dopo aver lasciato New York per tornarsene nel suo amato Dorset Quello che emerge nelle canzoni in scaletta è il fatto che PJ è innamorata. È l’amore che le fa gettare la sfortuna da un grattacielo, che le fa rincorrere il suo amato per le stanze. La casa cantata dalla cantautrice inglese è un nido, una tana in cui continuare a cantare “One day they'll be a place for us (And the girl keeps singing)”

Fra buoni propositi e stralci di vita domestica, in “Right Now I’m a Roaming” Nick Cave srotola un lungo elenco di attività che compie quando è a casa. La canzone è tratta da “B sides and rarities”, una raccolta uscita nel 2005 “When I get home I'm gonna call my mother When I get home I'm gonna cook her some dinner When I get home I'm gonna invite my brothers... But right now, right right now Right now I am a-roaming”

“Il presagio, terzo piano, lauree nel cassetto, i suoi occhi, la routine, amore logorato dall’amore stesso, lei fa il bagno, lui guarda la tv, gli alieni arriveranno presto a prendersi anche il silenzio. Avevo in mente i Jesus and Mary Chain a spasso con Bill Callahan” Così, nel 2012, Colapesce raccontava la traccia che apre il suo “Un meraviglioso declino”. Canzone che in queste settimane, per motivi facilmente immaginabili, rimbalza di playlist in playlist.

Nel 2014 Ben Harper ha dedicato un intero album alla casa in cui è cresciuto, in cui è stato bambino. Ad accompagnarlo c’è sua madre, Ellen, polistrumentista e vocalist in “Childhood Home” “A house is a home even when there's ghosts Even when you gotta run from the ones who love you most Screen door's broken paint's peeling from the wood Locals whisper when they gonna leave the neighborhood”

La prossima è l’ultima canzone dell’ultimo album uscito con Jimi Hendrix ancora in vita. Scritta dal batterista Buddy Miles, con Billy Cox al basso a completare il trio. L’album, che proprio domani compie 50 anni, è “Band of Gypsys” “The old house dog Is waggin' his tale Nobody loves him He's dirty as hell They put him in home sweet hell Everyone now Home sweet home”

Essere chiusi fra le mura domestiche può essere un vero e proprio inferno. “La barbarie comincia in casa” cantavano gli Smiths nel loro album del 1985, “Meat is murder” “Unruly boys Who will not grow up Must be taken in hand Unruly girls Who will not settle down They must be taken in hand .. A crack on the head Is what you get for not asking And a crack on the head Is what you get for asking”

Il prossimo è un brano dei Talking Heads, primo singolo estratto dall’album “Speaking in Tongues” del 1983. A giustificarne la scelta, in queste settimane di domicilio coatto, basta il solo titolo: “Mandare a fuoco la casa”

Per tantissime persone essere chiusi in casa significa essere soli. Alla solitudine, a come combatterla, è dedicata una canzone meravigliosa dei Wilco, contenuta nell’album “Summerteeth” “How to fight loneliness Smile all the time Shine your teeth 'til meaningless Sharpen them with lies” Non sempre basta sorridere alla solitudine, come invitava a fare Jeff Tweedy nella canzone appena ascoltata.

Non è facile quando non si riesce a smettere di piangere per un uomo che non sai dov’è Fra le pulizie e la bottiglia a fare compagnia, Amy Winehouse cerca di distrarsi. Ma fa male svegliarsi da sola ogni mattina

L’essere chiusi in casa come metafora di abbandono e depressione. Di rifugio, da cui è difficile fuggire. È quello che canta Benjamin Clementine in “Cornerstone”, fra le canzoni più belle del suo straordinario debutto “I am lonely, alone in a box of stone They claim to love me but they're all lying I've been lonely alone in a box of my own And this is the place, I now belong It's my home home, home, home home home home home”

Starsene chiusi a casa può diventare anche un’occasione per fare qualcosa di creativo. Per portare a termine quel progetto che rimandi da anni. Oggi nel proprio appartamento si può anche registrare un intero album in solitudine Non basta soltanto il tempo però, serve anche talento. Ne ha da vendere Cody Chesnutt, artista afroamericano. Fra il 2000 e il 2002 compone e registra in casa 36 canzoni che entreranno in “The Headphone Masterpiece” Il disco, registrato in maniera amatoriale, entra nelle classifiche statunitensi per diventare un successo internazionale quando i Roots, coinvolgendolo, fanno loro la sua “The Seeds” Noi però ci ascoltiamo un’altra traccia del doppio album di Chesnutt: “Smoke and Love”

Siamo arrivati ai titoli di coda. La canzone che abbiamo scelto per chiudere si intitola semplicemente “Home”. È il nostro augurio che questa clausura passi il prima possibile

“Oh, home, let me come home Home is whenever I'm with you Oh, home, let me come home Home is whenever I'm with you”

Alex Chilton

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Dieci anni fa, il 17 marzo 2010, moriva a New Orleans il cantante e chitarrista Alex Chilton. Se il suo nome resta legato ai Big Star, “la più famosa delle band sconosciute”, negli anni la sua è diventata una vera e propria figura di culto

Non si contano gli artisti che nel tempo gli hanno pagato tributo, riconoscendone l’influenza. È considerato il padre di quello che avrebbe preso il nome di “indie rock” e l’inventore del power pop

La fonte principale di quello che avremmo voluto raccontarvi sugli 87.9 di Ondarossa, e che cause di forza maggiore ci “costringono” a dire qui, è la biografia “Alex Chilton. Un uomo chiamato distruzione”, pubblicata da Holly George-Warren nel 2014

Una biografia splendida, appena pubblicata in italiano da Jimenez (la traduzione è di Gianluca Testani), editore indipendente che non perde occasione di mostrarsi intelligente e coraggioso nelle sue scelte

Ma non perdiamo il filo. Aprite occhi, orecchie e cuore. E se potete alle 20 sintonizzatevi su Ondarossa (e sostenetela). Non saremo in radio purtroppo ma le canzoni che abbiamo scelto, e che vi raccontiamo, andranno comunque nell’etere

Alex Chilton nasce il 28 dicembre 1950 a Memphis, Tennessee. Già calda e influente dal punto di vista musicale, la città sta per essere travolta dal ciclone Elvis. Sempre qui, nel ’57, nasce la Stax Records, che darà i “natali” a Otis Redding, Sam & Dave, Booker T & the MG’s

È con questo sound, e con i dischi jazz del padre sassofonista e pianista, che si formerà Alex. Sarà Chet Baker a fargli venire voglia di cantare e Steve Crooper, turnista della Stax e futuro blues brother, a ispirarlo per trovare il giusto approccio alla chitarra

Ma a fargli venire voglia di suonare in una band sono i Beatles: il 19 agosto ’66 è fra il pubblico dei Fab Four a Memphis. Dopo le parole di Lennon – “Siamo più famosi di Gesù” – il tour Usa si preannuncia bollente fra proteste di fondamentalisti cristiani e minacce del KKK

Dopo averlo sentito cantare, i DeVilles lo ingaggiano per un tour a seguito del forfait del loro cantante. Cambiano nome in Box Tops e sbancano con “The Letter”, il singolo di maggior successo mai inciso a Memphis, che raggiungerà il vertice delle classifiche negli Usa

È il 1967, il sedicenne Alex Chilton è già una big star

Box Tops - The letter

 

Per chiudere la parte dedicata agli esordi di Alex segnaliamo un album uscito nel 2019. In “Songs from Robin Hood Lane” (l’indirizzo di casa sua a Memphis) sono stati recuperati brani incisi da Chilton in omaggio agli artisti con i quali è cresciuto

In scaletta c’è una bellissima versione di “My Baby Just Cares for Me”, canzone degli anni ’30 resa celebre da Nina Simone nel 1958

Nina Simone - My Baby Just Cares for Me

 

I Box Tops resistono nelle classifiche per 3 anni. Quando nel 1970 la band si scioglie, Alex ha 19 anni e un bel po’ di denaro. Non può immaginare che da quel momento la musica non gli renderà mai più abbastanza da consentirgli un’esistenza serena

A Memphis intanto il chitarrista Chris Bell forma una band col batterista Jody Stephens e il bassista Andy Hummel. È a loro che si unirà Alex nel 1971. Le session negli studi Ardent portano a una serie di canzoni pop che non passano inosservate

La Ardent propone di far uscire l’album nel suo catalogo quando la band non ha neanche un nome. Scelgono di chiamarsi come il supermercato che sorge di fronte agli studi di Madison Avenue: “Big Star”

A distribuire i dischi Ardent è la Stax, che sarà la causa del loro fallimento: “#1 Record” arriverà nei negozi di tutti gli Usa in poche migliaia di copie. E chi corre a comprarlo dopo aver letto le super recensioni non lo trova

 

Big Star - Feel

 

A splendere su “#1 Record” è “Thirteen”. Una canzone sui 13 anni, e sull’idea romantica dell’amore come rifugio, scritta per chi 13 anni non li ha più. Ma anche un monito a non dimenticare chi eravamo: “Rock ‘n Roll is here to stay”, canta Alex in un verso immortale

Pochi accordi, durata breve. Un tema universale come l’adolescenza. È una canzone perfetta da rifare. Infatti “Thirteen” vanta decine di cover. Non potevano non pagare tributo i Wilco, che molto devono ai Big Star

Wilco - Thirteen

 

 

Chris Bell, dopo il flop, depresso abbandona la band. Chilton e gli altri non mollano e nel ’74 fanno uscire “Radio City”, ancora per la Ardent. La sorte è la stessa: grandi recensioni, potenziali hit, zero distribuzione

Big Star - Back of a Car

 

Non è facile stare vicino a Chilton. Distruttivo in amore e nelle amicizie, come lo è verso la musica: prima crea, poi distrugge. A complicare il tutto è l’alcol. Con queste premesse uno strano ensemble di musicisti di Memphis dà vita al terzo disco dei Big Star.

Resiste alla batteria Jody Stephens ma il disco è tutto di un Chilton sempre ubriaco. L’album nato da quelle session uscirà 4 anni dopo, senza neanche un titolo. Certe edizioni riportano “3rd”, altre “Sister Lovers”, altre ancora “The Third Album”

Pietra miliare per le future generazioni indie, “3rd” è un disco pesante, la radiografia di una personalità complessa. Accanto alle ballate trovano posto pezzi sperimentali in cui Chilton sembra mettere in musica quel nichilismo che l’ha sempre contraddistinto

Fra queste la magnifica “Kangaroo”, che ancora una volta ci ricorda meglio di mille parole da dove provengono i Wilco…

Big Star - Kangaroo

 

Una costante nella carriera di Chilton, dal vivo come in studio, sono le cover. Ne esegue tante, adora suonare gli artisti che ama. Una trova spazio sull’album, in omaggio ai Velvet Underground e a Nico

Velvet Underground - Femme Fatale

 

In questo periodo Chilton, dipendente da alcol e droghe, vaga senza suonare. Nel ’77 va nella Grande Mela in cerca di ingaggi e il “New York Times” gli dedica un articolo: “Alex Chilton, rock legend, back”. Ha 26 anni! Nel ’78 esce “3rd”, ma lui non lo viene neanche a sapere

Il 1978 si chiude con la morte per incidente d’auto di Chris Bell, che dopo aver lasciato i Big Star non farà in tempo a pubblicare nessun album. Il disco “I am the Cosmos”, registrato nel ’75, uscirà solo nel ’92

Chris Bell -  I am the Cosmos

 

La rabbia e il dolore per la morte di Bell, la frustrazione per i continui flop, gli abusi di alcol e droga, l’instabilità mentale, l’autodistruzione. Tutto questo finirà su “Like a Flies on Sherbert”, il debutto come solista di Chilton

Nonostante musicisti ubriachi, testi incomprensibili e master pieni di rumori e di errori, l’album è una testimonianza preziosa della sua carriera. La foto di un particolare momento artistico e personale

Alex Chilton - Hey! Little Child

 

 

A New York Chilton diventa un’icona della scena punk che gravita attorno al CBGB’s. Sarà lui a produrre l’esordio dei Cramps nel 1980, dicendosi poi invidioso di band dal sound così riconoscibile: lui non riuscirà mai a ripetere nei suoi lavori la stessa idea musicale.

Gli anni ‘80 per Chilton sono una sequenza di album fuori fuoco e svogliati usciti per etichette indipendenti. Viene dimenticato. Poi le cose cominciano a muoversi favorevolmente a sua insaputa: a fine decennio escono le ristampe dei tre dischi dei Big Star.

È in questi anni che nasce il culto per lui e per quella misteriosa band di Memphis passata troppo velocemente. Gruppi come Teenage Fanclub e R.E.M. rilasciano interviste in cui confessano il loro amore e il loro debito verso i Big Star.

C’è poi chi si spinge oltre, come i Replacements:

‘Children by the million sing for Alex Chilton when he comes ‘round

They sing “I’m in love. What’s that song? I’m in love with that song

I never travel far, without a little Big Star”

Replacements - Alex Chilton

 

Impossibile dar conto di tutti i progetti di Chilton. Non si può però non citare la sua partecipazione in un folle trio psychobilly con Alan ‘suicide’ Vega e Ben Vaughn. Un solo imperdibile album: “Cubist Blues”

Alan Vega, Alex Chilton, Ben Vaughn - Fly Away

 

 

Chiudiamo tornando a “3rd”, forse il capolavoro dei Big Star ma senza una “Feel” né una “Back of a Car”. Pieno di demoni, di quelli che ti fanno scrivere una canzone come “Holocaust”: la più brutale, desolante e dolorosa mai scritta da Chilton.

È il lamento di un dolore che non si può fingere, con la voce di Alex accompagnata da un pianoforte e da una chitarra che sembra provenire dall’oltretomba. Tocca corde profonde e dolorose che pochi artisti hanno avuto il coraggio di percorrere

Big Star - Holocaust

 

Alex Chilton muore di attacco cardiaco il 17 marzo 2010 a New Orleans, dove viveva da dieci anni nel quartiere Tremé. Amava suonare jazz con il piano che si era regalato grazie all’assegno di un programma tv che aveva usato “In the Street” come sigla

Nel 2005 aveva rimesso insieme i Big Star. Nella settimana in cui è morto avrebbero dovuto suonare al “South by Southwest” di Austin, il più grande raduno di esperti musicali degli Usa. Alex rubò la scena comunque

Tanti gli omaggi rivolti a Chilton in questo decennio. Emozionante quello del Primavera Sound 2012, con Alex Taylor, i Wilco, Sharon Van Etten, Mitch Easter, Mike Mills e Yo La Tengo insieme a cantare “Thank you friend”. Grazie Alex

Alex Taylor, i Wilco, Sharon Van Etten, Mitch Easter, Mike Mills, Yo La Tengo - Thank you friend

 

I love rock'n' roll

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STUCK IN THE MIDDLE WITH YOU - Stealers Wheel album "Stealers Wheel" " 1972

BLUE SUEDE SHOES – Carl Perkins 1955

JEREMY – Pearl Jam Album

CANTO DI PRIMAVERA – Banco del Mutuo Soccorso Album "Canto di Primavera" 1979

DIRTY BOULEVARD – Lou Reed Album "New York " 1989

VICARIOUS – Tool "10000 Days" 2006

I WASN'T BORN TO FOLLOW – The Byrds Album " " The Notorious Byrd Brothers 1968

KARMA POLICE – Radiohead Album "Ok Computer" 1997

I love rock'n' roll

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FOR THE INNOCENT Villagers Of Ioannina City - Album "Age of Aquarius" 2019

ALL ALONG THE WATCHTOWER Live at Farm Aid 1994 Neil Young, Willie Nelson and Crazy Horse SO FAR AWAY – Dire Straits Album “Brothers in Arm” 1985 NOW I WANNA SNIFF SOME GLUE - Ramones Album “Ramones” 1976

NEW YORK CITY COPS – The Strokes Album "Is This It" 2001

WHITE BIRD – It's a beautiful day Album omonimo 1969

SON OF A PREACHER MAN – Dusty Springfield Album "Dusty in Memphis" 1969

I FEEL FREE – Cream Album "Fresh Cream" 1966

DEATH OF TWO LEGS - Queen Album "A Night at The Opera" 1975

Andrew Weatherall

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SCALETTA

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Happy Mondays - Hallelujah - Paul Oakenfold, Andrew Weatherall remix

Primal Scream - Loaded - Andrew Weatherall mix

Leave Home - Chemical Brothers

Saint Etienne - Only Love Can Break Your Heart - Andrew Weatherall Mix

One Dove - Fallen

Andrew Weatherall - We Count the Stars

Beth Orton - Tangent - Victor Van Vught, Andrew Weatherall

The Sabres of Paradise - Smokebelch II (Beatless mix)

I love rock'n' roll

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HELLS BELLS - AC/DC Album "Back in black" 1980

ROADHOUSE BLUES – Doors "Morrison Hotel" 1970

DO YOU LOVE ME ? - Nick Cave & The Bad Seeds Album "Let Love In" 1994

BUDDY HOLLY – Weezer Album "Weezer – The Blue Album" 1994

ROLLING IN THE DEEP – Aretha Franklin Album "Aretha Franklin Sings the Gerat Diva Classic" 2014

REBELION - Arcade Fire Album "Funeral" 2004

SOMETHING GOT ME STARTED – Simply Red singolo dall'album "Stars" 1991

THE WEIGHT – The Band Album "Music from the Big Pink" 1968

LORDS OF THE BOARDS – Guano Apes Album "Proud Like a God" 1997

99 LUFTBALLONS Nena Album "Nena" 1983

I love rock'n' roll

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A LETTER TO ELISE – Cure Album “Wish” 1992 4.32

MARTHA MY DEAR - The Beatles Album “Doppio Bianco” 1968 2.29

LOLA – The Kinks Album ". Lola Versus Powerman and the Moneygoround, Part One. 1970

AIDA – Rino Gaetano Album "Aida" 1977 4.12

SWEET LOUISE - Iron Horse 1979 singolo

SWEET JANE – Velvet Underground Album "Velvet Underground" 1969

SEE EMILY PLAY – Pink Floyd See Emily Play/The Scarecrow 1967

THE BALLAD OF GERALDINE– Donovan Album "FairyTale" 1965 4.39

GLORIA - Patti Smith Album "Horses" 1975 5.56

ANGIE – The Rolling Stones Album "Goats Head Soup (Zuppa di Testa di Capra) 1973

SHEILA TAKE A BOW The Smiths Album "Louder Than Bombs" 1987

 

Premio Tenco

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SCALETTA

 

Luigi Tenco - Lontano, lontano

Francesco De Gregori - Festival

Piero Ciampi - Adius

Tom Waits - Tango Till they'e Sore

Arto Lindsay - Simply are

Francesco Guccini - Scirocco

Fabrizio De André - Princesa

Almamegretta - Nun te scurdà

Iosonouncane - Stormi

Nada - Dove sono i tuoi occhi

I love rock'n' roll

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THE BALLAD OF CURTIS LOEW - Lynyrd Skynyrd Album "Second Helping" 1974

CHAPTER 24 – Pink Floyd Album "The Piper at the Gates of the Dawn" 1967

HAND IN GLOVE – The Smiths Album "Htaful of Hollow" 1984

ZAWAL - Tinariwen Album "Amadjar" 2019

FOR MY LOVER – Tracy Chapman Album "Tracy Chapman" 1988

LA PRISIÓNManà Album "Cama Incendiada" (Letto in Fiamme) 2015

I WANT TO CONQUER THE WORLD – Bad Religion Album "No Control" 1989

STARWAY TO HEAVEN – Led Zeppelin Album "L.Z. IV" 1971

SERA DI GALLIPOLI – Pier Angelo Bertoli Album "Eppure Soffia" 1976


 

I love rock'n' roll

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RADIO RADIO – Elvis Costello Album "This Year's Model - 1978

RADIO GAGA – Queen – Album "The Works" 1984

RADIO – Rammstein Album "Radio" 2019

THE SPIRIT OF RADIO – Rush Album "Permanent Waves" 1980

ON YOUR RADIO – Joe Jackson Album "I'm the Man" 1979

RADIO FREE EUROPE - REM

RADIO FRIENDLY UNIT SHIFTER - Nirvana Album "In utero" 1993

RADIO/VIDEO - System of a Down Album "Mezmerize" 2005

LA RADIO - Eugenio Finardi Album "Sugo" 1976

GOD IS IN THE RADIO – Queens of the Stone Age Album "Song for the Deaf" 2002