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pulizia etnica

Corteo per la Palestina a Roma

Data di trasmissione
Durata 36m 8s

CORTEO PER LA PALESTINA A ROMA!

La Palestina brucia, ma a morire è la nostra dignità!

Il Movimento studenti palestinesi in Italia, UDAP-Unione Democratica Arabo Palestinese, Api-Associazione dei Palestinesi in Italia e la Comunità palestinese di Roma vi invitano a partecipare al corteo

Sabato 27 gennaio h 15.00 da Piazza Vittorio a Piazza San Giovanni.

Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo.(Primo Levi)

Il genocidio che sta subendo il Popolo Palestinese è ormai sotto gli occhi di tutti, e non basta più la semplice solidarietà. Dichiararsi solidali a parole, senza mostrarsi tali nei gesti, è solo un espediente ipocrita per salvare le apparenze della nostra dignità. Richiamiamo a gran voce tutti gli amici, le sorelle e i fratelli della Causa Palestinese per la Giornata della Memoria: è nostra intenzione smascherare tutte le incoerenze e le ipocrisie di un sistema colluso che impiega due pesi e due misure, a spese dei cadaveri di oltre 25.000 vite bruciate e oltre 62.000 feriti, battendosi il petto per le vittime di un genocidio già avvenuto mentre volta lo sguardo indifferente e complice di un genocidio in corso. Rispettiamo profondamente le vittime della Shoa, ma il 27 gennaio, così come è strutturato, è la tomba della verità, della giustizia, della coerenza. Se permetteremo al sionismo di continuare il suo massacro e la pulizia etnica perpetrata in Palestina, svuoteremo di significato questa data a detrimento delle vittime che furono e di quelle che saranno. E allora, all'umanità indifferente non sarà più concesso di guardare in faccia se stessa.

-Contro ogni sionismo e fascismo

-Contro la pulizia etnica dei Palestinesi

-Per la fine immediata del genocidio e dell'occupazione

-Per la fine dell'assedio imposto a Gaza

-Per la fine della complicità e del sostegno al sionismo del nostro governo

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perchè ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre. (Primo Levi)

Notizie dalla Palestina

Data di trasmissione
Durata 19m 31s

L’esercito israeliano ha completato l’assedio di Khan Younis. La campagna di bombardamenti è incessante e nelle ultime ore della notte si sono intensificati. Anche le zone che venivano indicate dall’esercito israeliano come luoghi sicuri nel quale sfollare, adesso vengono bombardate e minacciate dai carri armati.

Sulla situazione catastrofica dentro e fuori la Striscia di Gaza ci aggiorna una compagna.

Stop al genocidio: Sanitari per Gaza

Data di trasmissione
Durata 48m 33s

"In qualità di operatori sanitari, abbiamo giurato di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza, di attenerci ai principi etici della solidarietà umana e di combattere ogni atto che possa ledere il decoro e la dignità della nostra professione. Per questo, ci sentiamo in dovere di denunciare la violazione del diritto internazionale e il diritto umanitario che Israele sta operando in totale impunità a Gaza."

Ne parliamo con un medico della  Rete Sanitari per Gaza di Roma.

 

 

Napoli: sabato 13 gennaio Corteo per la Palestina

Data di trasmissione
Durata 8m 35s
STOP AL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE.
100 GIORNI DI MASSACRO.
GIORNATA GLOBALE DI AZIONE PER LA PALESTINA- SABATO 13 GENNAIO H 15, PIAZZA GARIBALDI, NAPOLI
Dopo 3 lunghi mesi di violenze e mortali rappresaglie, Gaza è ormai ridotta ad un cumulo di macerie.
Non è valsa la carneficina di oltre 22.000 vittime palestinesi, né la distruzione di più di 40 strutture sanitarie, e neppure lo sfollamento di oltre 2 milioni di persone abbandonate alla morsa del freddo, della fame e delle malattie a far cedere internazionalmente l'incrollabile e acritico sostegno militare, finanziario, diplomatico e politico a Israele.
Israele sta mostrando l'intento che da oltre 75 anni guida la sua azione criminale: il completo annientamento del Popolo Palestinese, anche per mezzo dello sfollamento completo, attraverso migrazioni forzate, spinto dal costante principio di pulizia etnica.
In questo momento, la partecipazione dei governi europei e del governo italiano al genocidio secolare in Palestina risulta più che evidente. Lo dimostrano non solo le intenzioni di intensificare gli accordi militari- basti pensare che negli ultimi 10 anni gli armamenti italiani venduti ad Israele hanno un valore di 120 milioni di euro- ma soprattutto la responsabilità dell’Italia, sotto l’egida statunitense, nell’astensione di voto dalla risoluzione ONU per il cessate il fuoco a Gaza.
Responsabilità resa manifesta da ogni giornalista italiano che sta partecipando attivamente al piano di invisibilizzazione, deumanizzazione e messa a tacere del popolo palestinese, agendo indiscriminatamente mentre 107 colleghi a Gaza sono stati uccisi dall’esercito sionista per portare allo scoperto le violenze quotidiane sioniste.
Ad oggi, oltre a quanto già denunciato, l’entità sionista ha condotto una campagna di violenta repressione in Cisgiordania e nella Palestina occupata del ’48, arrestando oltre 5000 palestinesi, di cui la maggior parte minorenni ed esponenti della resistenza palestinese- come Khalida Jarrar, leader del FPLP e membro del consiglio legislativo palestinese- attraverso la pratica illegale della detenzione amministrativa.
Non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci alla spirale di violenza che l'accondiscendenza occidentale sta avallando.
Per questo sabato 13 gennaio alle ore 15 da piazza Garibaldi in risposta alla chiamata globale all’azione per la Palestina, ci riapproprieremo delle nostre strade e piazze per la Palestina- in ottica di raccordo e continuità internazionale- richiedendo:
-La cessazione immediata del genocidio indiscriminato in atto a Gaza e in Palestina;
-Di spezzare l'assedio imposto a Gaza, consentendo l’ingresso immediato degli aiuti umanitari e sanitari;
-il rispetto delle risoluzioni ONU per il diritto all’autodeterminazione e il diritto al ritorno per il popolo palestinese;
-la liberazione di tutti i detenuti palestinesi nelle carceri sioniste;
-Ai media, di porre fine alla narrativa totalmente appiattita sulla dialettica sionista;
-Al Governo italiano di sanzionare il progetto criminale sionista, cioè di interrompere le relazioni diplomatiche, politiche, economiche e militari che intrattiene con lo stato d'Israele, le sue aziende e le multinazionali che fanno affari con l'apartheid e sulla pelle dei Palestinesi.
Per continuare a parlare di Palestina ci vediamo in assemblea
MERCOLEDÌ 17 GENNAIO H 17:30 A GALLERIA PRINCIPE, NAPOLI
Non potrà esserci pace senza liberazione dall’occupazione sionista!
Intifada fino alla Vittoria!
 
 
 

Palestina: non è una guerra. è un genocidio

Data di trasmissione
Durata 42m 55s

A 15 anni dall' operazione "Piombo Fuso" su Gaza ad oggi non possiamo fare a meno di riaffermare che la Nakba non è mai finita, che quella che sta conducendo Israele in tutta la Palestina non è una guerra, ma un genocidio.

Una compagna che si trova in Cisgiordania ci aggiorna sugli avvenimenti degli ultimi giorni e con lei riflettiamo sulle poche prospettive di un cessate il fuoco duraturo.

La Palestina chiama Stop al genocidio

Data di trasmissione
Durata 20m 44s

Il Movimento studenti palestinesi in Italia, UDAP-Unione Democratica Arabo Palestinese, Api-Associazione dei palestinesi in Italia e la Comunità palestinese di Roma vi invitano a partecipare alla manifestazione a

Roma-Via dei Fori Imperiali/Largo Corrado Ricci

 23 dicembre h 15.00


È inutile girarci attorno, e versare fiumi di parole superflue: la situazione a Gaza è disastrosa, orribile, aberrante.
Persino la comunità cristiana di Betlemme, culla della Natività e disattendendo una forte tradizione storica, ha annunciato che sospenderà i festeggiamenti pubblici del Natale come gesto di solidarietà nei confronti dei fratelli nella Striscia di Gaza, sotto assedio dell'esercito israeliano da oltre due mesi.

Due mesi di occupazione militare e di violenza inaudita hanno comportato oltre 17.500 vittime civili.
Si tratta di omicidi volutamente perpetrati dall'entità sionista per rendere Gaza un luogo desolato ed inospitale, inabitabile per i Palestinesi che lì dimorano da sempre: parte del più ampio piano israeliano di espropriazione e furto delle Terre palestinesi.

Israele ha sganciato, secondo il Washington Post, oltre 29.000 bombe, di cui il 45% non guidate o "dumb bomb" (bombe stupide).
Il suo scopo è dissuadere ogni altro nemico dal resistergli, rendendo doloroso ed elevato il calcolo di vite umane da dover sopportare in caso contrario.

Ma cosa ha ottenuto Israele, versando tutto questo sangue innocente?

Nulla, o poco più.
L'IDF, l'esercito israeliano, non pubblica notizie precise sui propri obiettivi raggiunti, ma resta anzi vago.
Dal loro punto di vista, neanche un ostaggio è stato liberato, i tunnel non sono distrutti, grossi depositi di armi non sono stati scovati, Yahya Sinwar - leader di Hamas all'interno della Striscia di Gaza - è ancora vivo e la Resistenza Palestinese è attiva.
Ora vaneggiano "l'arma magica" dell'allagamento dei tunnel, che "sicuramente" consegnerà loro la vittoria: una stolta illusione.

L'IDF arranca, l'invasione militare è un fallimento.
Ma a che prezzo di vite umane innocenti per i Palestinesi?!

Questi obiettivi, declamati sulla carta, in realtà sono solo uno specchietto per le allodole, che nasconde lo sterminio dei Palestinesi e l'annessione territoriale, veri scopi sionisti.

Tutto questo è reso possibile dal sostegno che pochi, ma influenti, attori internazionali perpetrano: gli USA, ponendo il veto ad una Risoluzione di cessate il fuoco e messa in sicurezza della popolazione civile venerdì 8 dicembre, continuano a macchiarsi le mani dello stesso sangue versato dai vili israeliani.

Che ce ne facciamo, dunque, delle convenzioni di guerra a tutela dei civili?
E della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che solo il 10 dicembre ha compiuto 75 anni?

Carta straccia nelle mani del potente di turno, che ne fa uso e consumo a proprio vantaggio ed interesse!

L'11 dicembre 2023, è stato indetto lo sciopero mondiale per la Palestina: continueremo a protestare sino a che la terra palestinese non sarà libera da ogni soldato e colono sionista, e finché Giustizia non sarà fatta sui macellai sionisti, dal Primo Ministro Netanyahu all'ultimo soldato di truppa.

Abbiamo bisogno anche di te: non voltare lo sguardo di fronte a questo GENOCIDIO.

Intifada fino alla Vittoria!