Oggi, 14 giugno, 2025 viene lanciata l'iniziativa f.Lotta che prevede una presenza in mare nei giorni tra il 10 e il 20 settembre di varie imbarcazioni, ognuna delle quali avrà come focus una campagna nella lotta alla persecuzione delle persone che migrano attraversando il Mediterraneo. f.Lotta ha due obiettivi principali. Il primo, legato allo spazio che occupa, il Mar Mediterraneo centrale, mira a un cambiamento immediato. L’altro è proiettare un orizzonte politico radicale, per spingere i limiti di ciò che è possibile e immaginabile.
Sentiamo un compagno da Lampedusa, un altro con esperienza nel salvataggio in mare, le compagne di Sister Coop protagonista della campagna Io, capitana e un membre di Refugees in Libia.
Con un compagno di Orvieto parliamo della mobilitazione prevista alle 17.30 in Piazza Cahen a sostegno della Palestina per chiedere la cessazione immediata dei rapporti delle istituzioni italiane con lo stato sionista d'Israele.
Un compagno di All Eyes on Palestine Perugia ci racconta le ultime mobilitazioni e quelle in cantiere per i prossimi giorni; commenta la presa di posizione della Regione Umbra sul riconoscimento dello Stato di Palestina e riflettiamo insieme su l'ambiguità di questa proposta.
Maya del Movimento degli studenti palestinesi in Italia gli racconta della mobilitazione di ieri, martedì 10 giugno 2025, davanti alla sede della Commissione Europea a Roma per denunciare il rapimento di otto attivisti della Freedom Flotilla, tra cui Rima Hassan, eurodeputata appena eletta, franco-palestinese, sequestrata insieme ad altri cittadini europei in acque internazionali mentre cercavano di portare aiuti umanitari alla popolazione assediata di Gaza.
Di come Israele sta investendo miliardi in una massiccia campagna pubblicitaria su YouTube e altri canali per mostrare immagini falsate della sua “umanità”, mentre distribuisce aiuti a Gaza.È una mossa disperata per ripulirsi la faccia dopo mesi – anzi, anni – di crimini contro l’umanità. Una strategia comunicativa costruita a tavolino per far dimenticare bombardamenti, assedi e massacri. Ma il mondo ha visto. E il mondo non dimentica. Israele è un regime terrorista, responsabile di un assedio criminale contro un intero popolo. Gaza è stata affamata, bombardata, isolata. I civili sono stati presi di mira sistematicamente. La “strage della farina” lo dimostra in modo spietato: palestinesi disarmati, colpiti mentre erano in fila per ricevere un po’ di pane.Non è stato un errore, è stata un’esecuzione di massa.
Mentre in Italia l'opposizione al governo convoca una piazza "per la pace in Palestina", dopo mesi di silenzio e anni di complicità col colonialismo sionista, a Gaza si resiste alle bombe e alla fame e in tutta la Palestina alle incursioni militari e agli arresti di massa.
Mentre si condanna la “follia" del governo Netanyahu e si parla di massacri, in Palestina è in corso un genocidio e una pulizia etnica pianificata da quasi un secolo.
Mentre qui si approvano leggi per reprimere chi lotta, in tante carceri italiane si continua a resistere e a gridare libertà da galere senza via d'uscita.
Mentre il governo dichiara il proprio odio per chi lavora e chi ha vita difficile perché senza documenti in regola o senza cittadinanza, i CPR bruciano ogni giorno grazie alla rabbia delle persone recluse.
Viviamo in una realtà segnata da violenza e dominio, e questo è il tempo della resistenza e della solidarietà per chi, come noi, sta dall'altra parte. La Palestina non è un simbolo da usare ma la realtà da cui imparare a prendere posizione ogni giorno. A scegliere da che parte stare.
Lottare a fianco della Palestina significa riconoscere le resistenze e le oppresioni, vicine o lontane. Significa lottare insieme per la libertà, prenderla a spinta.
La Palestina è il genocidio in corso, ma è anche i lager per migranti in questo paese, lo sfruttamento e la miseria dilagante, la brutalità poliziesca nei quartieri di periferia.
La Palestina è Tarek, condannato a 4 anni e 8 mesi dopo gli scontri del 5 ottobre a Roma.
È Anan, Alì, Mansour e il razzismo dei tribunali di questo paese. È nei picchetti dei portuali di Marsiglia e di Genova che impediscono gli invii di armi verso Israele.
È Paolo Todde, in sciopero della fame nel carcere di Uta per denunciare le condizioni disumane della detenzione.
È nelle parole dei detenuti di Regina Coeli che gridano: “l’unico carcere buono è quello che non esiste”.
La Palestina è nelle scelte che ogni giorno siamo chiamati a compiere.
È nella solidarietà concreta, nell’urgenza di affrontare i nostri nemici – vicini e lontani.
Questo ci ha insegnato la resistenza palestinese.
Non ci chiede gesti simbolici o piazze pacificatorie.
Ci chiede di parlare, di scegliere, di agire.
Ci chiede, semplicemente, di fare la nostra parte.
Ci vediamo giovedì 12 giugno alle 18:30 a Torpignattara.
Torniamo in strada, al fianco della resistenza palestinese.
Portiamo la Palestina in ogni resistenza quotidiana.
Corrispondenza dall'Italia con un compagno di Freedom Flotilla dopo che nella notte sono state interrotte le comunicazioni con la nave Madleen che stava portando aiuti a Gaza mentre navigava in acque internazionali. Dalle notizie ricevute, sappiamo che l'equipaggio è stato tradotto in Israele e siamo in attesa di ulteriori dettagli.
Pubblichiamo la registrazione dell'iniziativa fatto il 25 maggio all'Ex snia viscosa sulla Palestina, la memoria e la lotta. Con Antoine Raffoul e altri interventi.
Mercoledì 4 giugno ore dalle 18 alle 20 in piazza della Repubblica a Terni, PRESIDIO CONTRO IL GENOCIDIO A GAZA - CAMPAGNA BOICOTTAGGIO PRODOTTI ISRAELIANI. Portare bandiere, kefiah, cartelli in solidarietà col popolo palestinese.
2 giugno contro la guerra e il riarmo: manifestazioni in tutta Italia
In diverse città italiane oggi 2 giugno sono in programma manifestazioni antimilitariste contro il riarmo, la guerra, per la fine del genocidio in Palestina.
Di seguito voci dai diversi territori dove la guerra si produce e si produce per la guerra:
In una corrispondenza con una compagna da Napoli, parliamo di un'interessante iniziativa di solidarietà con la popolazione palestinese: Tatreez, un laboratorio di ricamo palestinese, importante forma di cultura artistica, nato nel novembre 2024 presso il centro sociale 'o Sgarrupato.