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Palestina

Palestina. Resistere con la cultura

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In studio, con una compagna e un compagno, tornati da un viaggio in Palestina, facciamo il punto sulla situazione in Cisgiordania, dove la popolazione palestinese continua ad essere oggetto delle violente aggressioni dei coloni e dell'IDF; in particolare, l'accesso all'acqua per i palestinesi è limitato, con erogazioni ridotte a qualche giorno a settimana; i pozzi vengono sistematicamente cementificati dall'esercito e le falde sono inquinate dagli sversamenti di industrie israeliane; inoltre, in tutta la Cisgiordania si respira un clima di paura, stanchezza e dolore, anche a seguito delle notizie che arrivano da Gaza, dove la tregua non è mai iniziata e il genocidio continua. Passiamo quindi a tracciare un quadro delle future mobilitazioni a fianco della popolazione palestinese, nella consapevolezza che è necessario tenere alta la guardia anche su quanto accade più vicino a noi. Parliamo del corteo previsto per sabato 13 dicembre, con concentramento alle ore 14:00 a Piazza Vittorio, e dell'iniziativa "Radici creative. Resistere con la cultura" che si svolgerà domenica 14 dicembre, alle 10.30, al Parco Garbatella  in via Rosa Raimondi Garibaldi, dove verranno presentate due campagne, la prima per la liberazione dei prigionieri politici palestinesi e la seconda per avviare la raccolta fondi a favore del campo invernale del "Jenin Creative Cultural Centre", le cui attività, dedicate ai bambini, costituiscono un'importante forma di resistenza quotidiana della popolazione della Cisgiordania.

Leonardo S.P.A. complice di guerra di Israele

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In comunicazione telefonica con Raffaele Spiga, attivista per i diritti umani di BDS Italia, abbiamo parlato della presentazione del dossier su Leonardo S.P.A. alla Camera dei Diputati. Lui ci ha raccontato su cosa si basa questo dossier per accusare a Leonardo S.P.A. come complice del genocidio che porta avanti lo Stato sionista d'Israele e come è stato il percorso politico della campagna BDS negli ultimi anni.

Libertà per Anan Yaeesh

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Il 19 dicembre, presso il Tribunale penale de L'Aquila, potrebbe chiudersi con una condanna il processo farsa sui prigionieri politici Anan, Ali e Mansour, che rischiano rispettivamente 12, 9 e 7 anni di carcere: molti di più rispetto a quelli che Anan ha scontato per fatti relativi alla seconda intifada.

Questo processo di evidente natura politica rischia di creare un pericoloso precedente per chiunque sia solidale con la causa palestinese e per chiunque si opponga alle politiche guerrafondaie del governo italiano, NATO e UE.

Per questo, il sabato 13 dicembre si scenderà in piazza a Melfi al fianco di Anan e della Resistenza Palestinese, al fianco di chi si oppone alla guerra e al genocidio.

In comunicazione telefonica con un compagno della Rete per la Palestina di Basilicata abbiamo fatto un riassunto della vicenda di Anan e di come è stata organizata questa giornata di solidarietà.

Puglia: contestazioni contro la crociera dei genocidi

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La nave da crociera Crown Iris che porta soldati israeliani a riposarsi dopo il servizio prestato al genocidio palestinese è arrivata stamani al porto di Brindisi cercando di far perdere le sue tracce, doveva infatti arrivare ieri. Un gruppo di compagne e compagni l'ha attesa sul porto, poi si è spostato alla Capitaneria di porto. Ora compagne e compagni si stanno riorganizzando per raggiungerli nelle diverse destinazioni che hanno scelto

Quale lato della barricata?

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Con un compagno della rete liberi-e di lottare parliamo di quanto avvenuto in seguito alla manifestazione per la Palestina a Torino del 28 novembre, dove un gruppo di manifestanti è entrato nella redazione de La Stampa.

Partendo del comunicato della rete liberi-e di lottare, proviamo a ribaltare la narrazione ed affrontare nel merito il discorso della protesta, della critica all'informazione e della crisi della critica. 

Palestina: assemblea territoriale e studentesca a Marino

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Le manifestazioni che si sono tenute in tutta Italia circa due mesi fa, culminate nel corteo oceanico del 4 ottobre a Roma, hanno dimostrato come l’opposizione al genocidio sia ormai penetrata nella coscienza popolare. Non hanno fatto eccezione i Castelli Romani, dove diverse scuole si sono mobilitate in modo massiccio. A distanza di qualche settimana, risulta però evidente che le grandi scadenze centrali non bastano. L’annuncio della tregua ha diminuito l’attenzione mediatica sulla Palestina, senza tradursi nella sospensione dei massacri né della lotta di liberazione. La resistenza palestinese si oppone al colonialismo d’insediamento sionista da un secolo e non potrà che proseguire in futuro. Il movimento di solidarietà deve quindi diventare, a sua volta, una realtà politica di lunga durata, capace di radicarsi nelle lotte sociali e nella nostra vita quotidiana. La mobilitazione per la Palestina non va separata dai conflitti di classe, dalle vertenze in difesa dei nostri territori (come quelle contro gli inceneritori o la speculazione edilizia), dalle lotte di genere, dall’esigenza di conquistare spazi liberi dalle logiche del profitto . La Palestina ci riguarda cioè in prima persona, anche perché lo stato italiano è legato a doppio filo a quello sionista . Gli interessi che vincolano l’imperialismo di casa nostra a Israele sono gli stessi che impongono il riarmo in Europa, nel tentativo di preservare il declinante predominio occidentale sul resto del mondo. Sia per cercare di incidere sulle profonde complicità italiane, sia per collegare il sostegno alla resistenza palestinese con le altre istanze sociali, dobbiamo trovare forme di coordinamento territoriale che siano capaci di attecchire anche nelle periferie e nelle province, non solo in occasione dei cortei nazionali. Sostenere la lotta di liberazione anticoloniale della Palestina significa rifiutare il futuro di sfruttamento e guerra in cui vorrebbero costringerci. Significa contrastare un sistema che produce morte e lottare per la nostra stessa liberazione.

Su tutto questo, Assemblea territoriale e studentesca A Marino - Sabato 6 dicembre, ore 16:00 - Centro Sociale Ipò, Via Capo d'Acqua 2

Parlami di Gaza a Terni

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Parlami di Gaza è arte, musica e testimonianza in un'unica esperienza. E' la cultura viva di tre giovani palestinesi che ti arriva addosso. Una cultura che è memoria resistente, è un archivio vivente che attraversa generazioni e frontiere nonostante tentativi sistematici di cancellazione. Da oltre 77 anni il popolo palestinese porta una storia ferita che ci riguarda e che oggi più che mai ci spinge ad impegnarci nei modi più diversi per smascherare le logiche genocidarie che cercano di cancellare un intero popolo. La cultura come gesto politico, come forma di responsabilità collettiva è sicuramente uno dei tanti insegnamenti del popolo palestinese che abbiamo deciso di fare nostro e sostenere, sperando che tante altre persone si lasceranno contagiare.

Vi aspettiamo a Terni, sabato 6 dicembre a Palazzo Gazzoli in Via del teatro Romano 13  alle ore 18:00 avrà inizio lo spettacolo teatrale. Lo spettacolo è gratuito. L'ingresso sarà libero fino esaurimento posti. Info e prenotazione (non obbligatoria ma gradita): visionihandala@inventati.org

Anzio, Nettuno e Aprilia per la Palestina libera

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Siamo felici di invitarti all'evento di solidarietà con il popolo Palestinese, organizzato dal Coordinamento di Solidarietà con la Palestina di Anzio-Nettuno-Aprilia, che si terrà l'8 Dicembre presso La Fattoria Riparo. Sarà una giornata speciale dedicata a cibo, musica, artigianato, libri e interventi di volontari tornati dalla Cisgiordania, con l'obiettivo di sostenere le famiglie palestinesi. Per aiutarci a organizzare al meglio, è utile prenotare la tua partecipazione. Puoi farlo tramite il QR code presente sulla locandina, oppure utilizzando il link: https://forms.gle/cLtWora1ZFMuyDscA.

I hear your silence - viaggio fotografico nelle vite di persone queer arabe

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Oggi abbiamo presentato la fanzine "I hear your silence" che racconta la vita e la resistenza di attivist* queer in Libano, Giordania e Tunisia. In studio con noi Daniela Sala, giornalista e fotografa (Fada Collective) che ha curato la fanzine, e Hasan Kilani, attivista queer e scrittore giordano palestinese. Con Hasan parliamo anche di come lottare contro il pinkwashing israeliano e di come creare pratiche di lotta queer internazionalista e decoloniale.