Ascolta lo streaming di Radio Onda Rossa

Palestina

Villaggio Palestina al Corto Circuito

Data di trasmissione

In comunicazione telefonica con Spartaco e Chiara, del CSOA Corto Circuito e del Laboratorio Sociale Largo Tappia, abbiamo presentato la tre giorni Villaggio Palestina, che si terrà dal 4 al 6 luglio al Corto Circuito, nella quale ci sarà una mostra fotografica, assemblea pubblica, concerti e proiezioni per parlare della Palestina.

Palestina: il vero volto delle smart city. Tecnologie per le guerre ai popoli

Data di trasmissione
Durata

Con un compagno dell'assemblea nogreenpass parliamo dell'iniziativa prevista per questo 6 luglio a Centocelle aperte (via delle resede 5). Iniziativa in sintonia con quelle che l’assemblea ha già svolto proprio sul tema. In questa occasione parteciperà anche la comunità palestinese dell’UDAP. Dopo la proiezione dei documentari doppiati sulle smart
city palestinesi, gli interventi e il dibattito, ci saranno un aperitivo e una cena conviviali.

Qui trovate il documento di analisi e presentazione più dettagliata dell'iniziativa e un trailer dei documentari:

https://nogreenpassroma.noblogs.org/post/2025/06/28/6-luglio-2025-palestina-il-vero-volto-delle-smart-city

 

La Smart City e la Città dei 15 minuti sono due teorizzazioni che applicando sul territorio strumenti altamente tecnologici non solo ridefiniscono i modi e i tempi della nostra quotidianità, non solo controllano i nostri corpi e condizionano le nostre menti spingendoci a comportamenti stereotipati, controllabili secondo algoritmi precostituiti, ma attuano anche una selezione predittiva delle azioni, individuando e selezionando buoni e cattivi, pericolosi e innocui, disponibili e indisponibili. La Smart City è la <città intelligente> perché, ci dicono, le più moderne tecnologie digitali e di telecomunicazione – compreso il 5G – vengono messe al servizio della città, dell’ambiente e dei suoi abitanti. Vorrebbero farci credere che questo costituisca un’innovazione, un bene per tutti. Si tratta di un nuovo paradigma per la realtà urbana che poggia su miriadi di sensori che raccolgono, 24 ore su 24, ingenti masse di dati, e su un elevatissimo livello di connettività. Così strade, incroci, palazzi, parcheggi e gran parte dell’arredo urbano “parlano” tra di loro, in tempo reale, grazie a quello che in gergo viene definito internet of things, l’internet delle cose, ovvero la connessione dinamica tra gli oggetti che utilizziamo quotidianamente. Intelligenza Artificiale, 5G, droni e altre innovazioni tecnologiche sperimentate reciprocamente sia in ambito militare che urbano trovano così la loro sintesi ideale.

Gaza: ancora bombe, stragi e mancanza di tutto

Data di trasmissione
Durata

Giorno dopo giorno continuano le stragi di palestinesi in fila per recuperare cibo, bombardamenti incessanti nonostante le parole di Trump che di nuovo dichiarano Israele disponibile a una tregua attribuendo di nuovo alle forze palestinesi il portrarsi del genocidio. Nel frattempo, come già sappiamo, a Gaza manca tutto, cibo, acqua, medicinali, servizi sanitari funzionanti, energia... Ne parliamo con Michele Giorgio, de Il Manifesto e Pagine Esteri che approfondisce anche la situazione di guerra costante in Cisgiordania a opera di coloni e esercito israeliano, così come a Gerusalemme, in particolare nella parte est della città.

Dialoghi dalla Sardegna ep.4 - ReteLiber*diLottare e interventi dalla piazza di Cagliari

Data di trasmissione

L’ultimo episodio raccoglie una riflessione di un compagno della Rete Liber* di Lottare riguardo gli ultimi due mesi al seguito del decreto sicurezza. Nominiamo diversi casi piuttosto allarmanti: le diverse infiltrazioni in Potere al Popolo e Cambiare Rotta, quanto avvenuto a Venezia in questi giorni, i domiciliari al compagno di Cagliari, come anche la segnalazione nei confronti dell’avvocato di Alfredo Cospito.

Infine concludiamo questo redazionale riportando 2 interventi, fra i diversi che sono stati fatti in piazza, di due compagne durante la manifestazione di mercoledì 25 giugno a Cagliari.

Alleghiamo una lettera scritta da Luca dai domiciliari: 

 

Per me la resistenza palestinese non ha il solo merito di non demordere anche davanti alla più brutale delle oppressioni, svelandoci la forza di un popolo fiero che si oppone alle cause della sua miseria, ma ha anche quello di aver contagiato centinaia di migliaia di persone in tutto il pianeta, dando vita ad una mobilitazione internazionale dalle varie forme ed espressioni.
Per chi, come me, è cresciuto nel nuovo millennio, gli esempi simili scarseggiano.
A fianco, una situazione geopolitica angosciante, tra conflitti aperti, continui sconvolgimenti e l’opzione di una guerra nucleare dietro l’angolo.
E così inizia a scricchiolare anche il nostro privilegio europeo, gradualmente fiaccato da un costo della vita sempre più proibitivo, mentre ci si consola con l’idea, sbiadita anch’essa, che “tanto qui le bombe non arriveranno mai”.
Anche qui, nello Stato italiano (sotto il quale siamo costretti a vivere pur essendo sardi) il quadro non è meno preoccupante. Se da un lato le condizioni della vita peggiorano e i nostri territori sono sempre più esposti alla predazione delle multinazionali (energetiche, di estrazione di materiali e così via) dall’altro le porte del carcere si aprono sempre più facilmente per chi decide di organizzarsi ed opporsi.
La Sardegna ne è esempio lampante: alta disoccupazione, stipendi da fame, scarsa assistenza sanitaria. Ad aumentare sono solo i progetti di estrattivismo energetico, gli aerei militari sulle nostre teste e le sezioni speciali nelle prigioni. E non dimentichiamoci che cosa significa, in un periodo di conflitto come quello che stiamo attraversando, vivere circondati da basi militari. Non solo per l’intensificarsi delle attività, e questi ultimi giorni ne sono una conferma, ma anche per la consapevolezza di essere sempre un “buon bersaglio”.
Io, che attualmente mi trovo agli arresti domiciliari per aver partecipato ad un corteo a Cagliari in solidarietà al popolo palestinese e contro l’occupazione militare in Sardegna, sono accusato proprio di alcuni dei reati (resistenza, lesioni e minacce a pubblico ufficiale) per i quali il decreto sicurezza prevede un aumento delle pene. Una sorte che temo toccherà a tanti e tante. Una sorte inevitabile per chi decide di non tacere davanti ai soprusi e alle imposizioni.
Mando un saluto a Tarek, con il quale ho orgogliosamente condiviso la piazza del 5 ottobre a Roma, ad Anan, Alì e Mansour, che sulla loro pelle pagano il prezzo del servilismo italiano nei confronti dello Stato d’Israele e a tutti i giovani e le giovani che in giro per il mondo rischiano la propria libertà, per la libertà del popolo palestinese e per una vita diversa.
E un abbraccio fraterno a Paolo Todde*, rinchiuso nel carcere di Uta (Cagliari), in sciopero della fame dall’8 maggio per protestare contro le condizioni detentive.
Sempri ainnantis
Sardinnia libera
Palestina libera

Casteddu, 23 giugno 2025
Luca

 


*Paolo todde attualmente ha interrotto lo sciopero della fame

Dialoghi dalla Sardegna ep.2 - Boicottaggio Maersk e F35 - GiovaniPalestinesi

Data di trasmissione

In questo secondo episodio, con una compagna dei Giovani Palestinesi, daremo rilevanza alla campagna di boicottaggio contro Maersk e gli F35. È notizia di questi giorni che Maersk, azienda danese di trasporto marittimo, ha rescisso degli accordi con alcune fabbriche d’armi, le quali venivano esportate in Cisgiordania.

Durante la corrispondenza facciamo riferimento a questo link: https://www.noguerranonato.org/giovanipalestinesi/2025/06/16/dichiarazione-della-campagna-maskoffmaersk-fermare-le-spedizioni-di-f-35-a-israele-porre-fine-alla-complicita-di-maersk-nel-genocidio-porre-fine-allimpunita-per-leonardo/

 

Maggiori informazioni: https://bdsmovement.net/MaskOfMaersk


Con un compagno sempre dei Giovani Palestinesi parliamo di come le istituzioni universitarie, e non solo, si sono poste nei confronti della mobilitazione con la Palestina, fra silenzi, ambiguità e ipocrisie. Parliamo di Anan, Alì, Mansour ma anche delle persone arrestate a seguito delle mobilitazioni di piazza, come Tarek e Luca (Cagliari).

Perugia: iniziative di solidarietà con la Palestina

Data di trasmissione
Durata

In una corrispondenza con un compagno di "All eyes on Palestine - Perugia" presentiamo due diverse iniziative che si svolgeranno questo fine settimana a Perugia e nel suo territorio. Il 28 giugno, a Passignano sul Trasimento, si terrà un festival di tre giorni, il Revolution Lake Festival, nel corso del quale si svolgeranno concerti e la tavola rotonda dal titolo "Dal fiume al mare", dedicata alla questione palestinese e, più in generale, alla crisi medio-orientale. Domenica 29 giugno, alle 17:30, al cinema Méliès di Perugia, sarà invece presentato il report annuale delle attività svolte da Amnesty International; a seguire, in piazza Italia, sarà allestito un presidio delle associazioni che promuovono la causa palestinese nel territorio del capoluogo umbro.

Corrispondenza sulla 4 giorni a L'Aquila

Data di trasmissione

4 GIORNI DI MOBILITAZIONE A L'AQUILA per il sostegno dei palestinesi Anan, Ali, Mansour a processo. 

MARTEDÌ 24 GIUGNO

INCONTRO PUBBLICO - 18:30 - Radici Laboratorio, Via Leosini 6

Discussione sullo stato del processo a partire da un articolo pubblicato nel n.14 della rivista Lo Stato delle Città (Monitor

Edizioni), che verrà presentata nel corso della serata.

MERCOLEDÌ 25 GIUGNO

UDIENZA PUBBLICA - 09:30 - Tribunale, Via XX Settembre 68

CORTEO CITTADINO - 18:00 - Partenza dal prato di Collemaggio Viale Collemaggio → Villa Comunale → Corso → Fontana Luminosa

CENA CONDIVISA - 21:30 - CaseMatte, Viale G. Bellisari

POESIA PERFORMATIVA + CONCERTO - 22:30 - CaseMatte

Performance di Sergio Garau, a seguire concerto di Anafem

GIOVEDÌ 26 GIUGNO

UDIENZA PUBBLICA - 10:30 - Tribunale, Via XX Settembre 68

ASSEMBLEA PUBBLICA - A fine udienza - CaseMatte

CENA CONDIVISA - 20:30 - CaseMatte

CONCERTO MIKORIZO - 22:00 - CaseMatte

Duo di world music con incursioni sonore nella cultura palestinese

VENERDÌ 27 GIUGNO

UDIENZA PUBBLICA - 09:30 - Tribunale, Via XX Settembre 68

Il silenzio sul genocidio di Gaza

Data di trasmissione
Durata

"Bombing the hospital is a war crime and an act of terrorism": sono parole del Israeli Health Minister dopo che missili iraniani hanno colpito e pesantemente danneggiato l'ospedale israeliano di Soroka di Beersheba. Da questa affermazione che "dimentica" i 36 ospedali della Striscia di Gaza distrutti dall'esercito israeliano e le centinaia di sanitari uccisi, partiamo con Chiara Cruciati, giornalista de Il Manifesto, per accendere un riflettore su Gaza dove, il genocidio viene portato avanti in maniera ancora più massiva e brutale. Dopo l'attacco di Israele all'Iran, l'attenzione dei media internazionale è tutta rivolta al conflitto, mentre la Striscia è priva ormai da giorni di energia elettrica e collegamenti internet, ldf prosegue giorno dopo giorno a uccidere persone in cerca di cibo. Sempre più difficile la situazione anche in Cisgiordania