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genocidio

Presidio a Regina Coeli per la giornata a sostegno dei prigioneri palestinesi

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Abbiamo sentito un compagno con il quale abbiamo affrontato il discorso della repressione, nello specifico quella dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane in vista della giornata dedicata a loro il 17 Aprile e a cui verrà portata solidarietà con un presidio al Regina Coeli di Roma.

Stop al Genocidio: Corteo a Genzano

Data di trasmissione
Durata 13m 6s

Corteo cittadino a Genzano domenica 14 aprile con concentramento a Piazza Frasconi alle ore 10.30: corrispondenza con un compagno del Comitato Castelli Romani per la Palestina.

STOP alla pulizia etnica del popolo palestinese

FINE della collaborazione politico-militare tra Italia e Israele

FINE del colonialismo di insediamento sionista

Con la resistenza palestinese fino alla vittoria!

Tende contro le guerre

Data di trasmissione
Durata 22m 59s

La prossima assemblea di TECLEG é fissata per Giovedì 11 Aprile, ore 18:30 alla Città dell’Altra Economia, nell’ex Mattatoio di Roma.

Come segno di solidarietà alla popolazione palestinese straziata dalla feroce offensiva di Israele, per condannare il genocidio in corso a Gaza e in contrasto al dilagare di guerre e conflitti asimmetrici, proponiamo di montare una tenda, e potenzialmente piccole tendopoli, nelle città, nei paesi e nei quartieri.
Ovunque si riesca a piantare i picchetti.
Le TEnde Contro LE Guerre [TECLEG] ospitano idee, persone e iniziative.
Restano attive senza vincoli, in relazione alle forze di chi le gestisce.

Chi anima le Tende Contro LE Guerre condivide una piattaforma in quattro punti:

• Cessate il fuoco immediato e permanente in Palestina
• Ripristino e applicazione del Diritto Internazionale
• Liberazione contestuale dei prigionieri israeliani e palestinesi
• Embargo delle armi destinate a Israele

Le Tende Contro LE Guerre sono spazi di cultura, azione, pressione, denuncia e scambio. Presidi locali che risuonano in rete. Il tessuto sociale di cui sono composte le nostre tende è permeabile, favorisce le connessioni e ambisce a intrecciare il percorso di altre reti nazionali e internazionali.
Le tende saldano relazioni solidali con chi subisce la più grave ingiustizia umanitaria degli ultimi 80 anni. Con la stessa convinzione, nelle tende prende forma un’opposizione alle guerre che tormentano Europa e gli altri continenti.
Chi ha partecipato al percorso di TECLEG riconosce che:

• Oltre alle guerre fra eserciti si moltiplicano conflitti asimmetrici feroci.
Stati Nazione e vertici finanziari ci hanno preparato al conflitto armato globale mettendoci davanti al fatto compiuto.
L’Italia è già direttamente coinvolta nella guerra permanente.

• L’offensiva israeliana su Gaza è la più insopportabile delle ingiustizie e la più macroscopica fra le violazioni del diritto internazionale.
Per comprenderne origini e prospettive è essenziale inquadrare l’emergenza in Palestina nelle geometrie della guerra globale permanente.

• É indispensabile un luogo accogliente nel quale aprire un dibattito allargato sul clima di guerra e sugli elementi che lo determinano.
Per fare funzionare questo luogo bisogna abbattere alcuni steccati e trovare convergenze condivisibili da un’ampia fascia di organizzazioni, associazioni, movimenti e singole persone.

• É urgente organizzare azioni/interventi eclatanti e visibili per mantenere l’attenzione sul genocidio in corso a Gaza, sui continui attacchi in Cisgiordania, sui conflitti irrisolti in Medio Oriente, sulla guerra permanente e sulle ricadute economiche, sociali e climatiche che le guerre determinano.

La vostra fame di cibo. La nostra fame di giustizia.
Sotto le TEnde Contro LE Guerre ferve l’attività: assemblee, dibattiti, conferenze, proiezioni, collegamenti, workshop, letture, mostre d’arte e fotografiche, eventi teatrali e musicali. Un media-center per raccogliere e scambiare materiali. Dalle tende scaturiscono proposte per altre azioni, stimoli a produrre ulteriori interventi culturali e politici. Le tende sono un trampolino per le idee.

A chi é nelle condizioni di sostenerlo, proponiamo lo sciopero della fame a staffetta. Un gesto volontario di donne e uomini, autorità religiose delle diverse confessioni, accademici e accademiche, artiste e artisti, cooperanti umanitarie, parlamentari, rappresentanti delle istituzioni e della società civile. Tutte persone disposte a condividere, anche solo a livello simbolico, la degradante condizione imposta ai due milioni di abitanti di Gaza dal governo di estrema destra al potere in Israele.
Non possiamo restare inermi davanti a questo orrore. Servono gesti eclatanti, per impedire che si compia un genocidio plateale e condiviso in diretta streaming. C’è urgenza di intervenire con corpi e menti per non permettere che le guerre diventino il nostro pane quotidiano.

da remoto: https://vc.autistici.org/incontro_TENDE-CLG
email per contatti: tendecontroleguerre@inventati.org

Tira una brutta aria

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Buona parte della trasmissione è dedicata alla mobilitazione universitaria contro il bando MAECI di cooperazione Italia-Israele che scade domani, con una corrispondenza dal presidio sotto la Farnesina e una dall'università Ca' Foscari di Venezia.

Nel mezzo abbiamo presentato due iniziative: venerdì 12 ore 17 "Assemblea cittadina sulla scuola" presso Spin time, via di santa croce in gerusalemme 55, presentata da un compagno del collettivo Alas; sabato 13 ore 16 incontro su "Lavoro di cura e femminilizzazione dell'insegnamento" organizzato da Clap scuola e Cattive maestre, Esc atelier via dei volsci 159.

Abbiamo inoltre parlato con un operatore sociale di Campi Bisenzio che ci ha raccontato l'incontro "Scuola di classe. Scuola lavoro working class" organizzato nell'ambito del festival della letteratura working class del collettivo di fabbrica Gkn.

30 marzo Giornata della terra. Corteo per la Palestina

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Durata 30m 1s

Con Monica Maurer regista, cineasta ed attivista, trasferita a Beirut nel 1977 per lavorare con il Palestine Film Institute dell’ OLP ripercorriamo le giornate delle mobilitazioni per la terra che hanno dato origine allo Yom el Ard.

Di seguito il comunicato:

Corteo sabato 30 Marzo 2024 Roma, Piazza della Repubblica h 15.00

Cureremo ogni braccio di Terra, ma non ne cederemo neanche un palmo! 🇵🇸🌱

Il Movimento Studenti Palestinesi, l’Unione Democratica Arabo-Palestinese (UDAP), l’Associazione dei Palestinesi in Italia e il Coordinamento di Solidarietà con il Popolo Palestinese vi invitano a partecipare al corteo dedicato al "Giorno della Terra". Giorno 168 dalla prosecuzione del GENOCIDIO: più di 32.000 assassinati - di cui almeno 100 giornalisti e 350 sanitari - oltre 75.000 feriti, il 70% della Striscia di Gaza completamente raso al suolo, il territorio sotto assedio e costretto alla fame, già decine morti per inedia. Prosecuzione, perché questa è la Palestina da oltre 75 anni a causa dei sionisti… Questa giornata di commemorazione nasce a seguito degli avvenimenti del 30 marzo 1976: in quell'anno, in risposta all'annuncio del governo israeliano di un piano per espropriare illegittimamente centinaia di ettari di terra per scopi statali, furono organizzati uno sciopero generale e marce nelle città arabe dalla Galilea ad al-Naqab. L'esercito e la polizia sionista massacrarono sei cittadini palestinesi disarmati, circa un centinaio furono feriti e migliaia gli arresti. La terra è l'elemento centrale nella questione palestinese: con l'inganno, la violenza, il denaro e la copertura internazionale, Israele da oltre 75 anni deruba ed espropria illegalmente i Palestinesi delle proprie terre, delle proprie case, della propria storia. Questo è sempre stato il suo unico scopo, la missione "messianica" che il sionismo si è dato, acro dopo acro, millantando al mondo espropri e ruberie come una necessità dettata da “motivi di sicurezza e difesa”. In maniera illogica e folle, assieme alla brama di territori, il sionismo distrugge tutto ciò di cui non si riesce immediatamente ad appropriare: sradica le piantagioni e i boschi, in particolar modo gli olivi, che rappresentano il cuore pulsante della Palestina; inquina irreversibilmente, per danneggiare i Palestinesi, con attività militari o industriali; costruisce abusivamente a scopo militare o coloniale strappando terreno alla natura e compromettendo gli ecosistemi naturali. La Resistenza per la Palestina, infatti, è anche una battaglia ambientalista: la nostra lotta è contro qualunque oppressore muova la sua azione devastatrice su qualsiasi livello, a partire da quello politico e umano, che comprensibilmente si ripercuote con violenza anche su quello ambientale.

Di madre, padre in figlio, libereremo ogni miglio! Intifada fino alla Vittoria! 🇵🇸

 

166° giorno di genocidio in Palestina

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Durata 30m 27s

Dal 7 ottobre 2023 ad oggi, 166° giorno di attacco di Israele contro la Striscia di Gaza, il bilancio è di 31.923 morti e di 74.096 feriti, secondo quanto riferito da fonti mediche, ma molte vittime sono ancora intrappolate sotto le macerie, sulle strade ed i soccorritori non riescono a raggiungerle.

A Chiara Cruciati giornalista e vicedirettora del Manifesto chiediamo una valutazione sulla situazione al rientro in Italia, dopo aver partecipato alla Carovana di solidarietà che ha raggiunto il Valico di Rafah.

Una voce dalla delegazione italiana a Rafah

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Durata 26m 58s

Con Meri, appena tornata dall' Egitto, dopo aver partecipato alla carovana che dal Cairo ha raggiunto il Valico di Rafah la scorsa settimana, parliamo della catastrofica situazione dentro la striscia di Gaza, degli aiuti negati, della tensione che cresce in Cisgiordania e dei tanti ostacoli che pone lo stato egiziano a chi vuole uscire da Gaza.

16 marzo a Roma: ancora in piazza per la Palestina

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Sabato 16 marzo, alle ore 15:00, in piazza Ugo La Malfa corteo per la Palestina per dire Stop al genocidio.

Con un compagno palestinese ricordiamo l'appuntamento di sabato, parliamo della grave situazione nella striscia di Gaza e in Cisgiordania, ponendo l'attenzione in particolare sulle condizioni dei detenuti e delle detenute nelle carceri israeliane, uno dei motivi per cui anche la Corte di Appello dell'Aquila ha rifiutato l'estradizione di Anan Yaeesh.