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Marcia per la vita

Roma: contestata manifestazione antiabortista

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Come ogni anno i movimenti anti-scelta si sono riuniti a Roma per sfilare contro l'aborto: il corteo indetto da Pro vita e famiglia contava un migliaio di persone e ha registrato la presenza di altre organizzazioni tra cui i fondamentalisti di Alleanza Cattolica e Manif pour tous nata per contrastare le libertà delle persone lgbtiq+.

Il fatto più importante è che quando il corteo sfilava su via Cavour, è stato srotolato un enorme striscione sul muro a fianco alle scale che portano a San Pietro in Vincoli con l'inequivocabile scritta PRIMA O POI ABORTIAMO PURE VOI. ROMA VI SCHIFA, accompagnato per tutto il passaggio degli antiscelta da slogan e canzoni urlate da un nutrito gruppo che aveva preso posizione sulla terrazza.

Il primo audio è un racconto del momento in cui la marcetta per la vita passa sotto lo striscione, il secondo una descrizione della marcetta.

I nostri corpi e i nostri desideri contano più della vostra marcia

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Esiste un filo rosso, importante e significativo per le nostre esistenze, che collega la violenza di genere e del genere agli attacchi che vorrebbero cancellare l'autodeterminazione sulle scelte riproduttive o sull'interruzione di gravidanze indesiderate.  Un filo tessuto tra le maglie dell'associazionismo ultracattolico, che riunisce gruppi tradizionalisti antiscelta e frange dell'estrema destra italiana, che tenta di controllare i nostri corpi e le nostre vite attraverso campagne violente volte a limitare le esistenze di donne, persone trans e non binarie, lesbiche, gay e tutti quei soggetti che non si riconoscono e non vogliono vivere nella gabbia di regole morali atte a conformare le vite di tutt3 nei canoni della tradizione e della normalità imposta.

Questa compagine reazionaria il 10 maggio manifesterà nella nostra città in una marcia che, dicono, essere "per la vita". Da sempre Reti antiviolenza, collettivi, consultori femministi, associazioni che lavorano per contrastare la violenza di genere in tutte le sue forme, lottano contro la progressiva appropriazione e occupazione del campo semantico e politico della vita; un ribaltamento di senso che vede l'uso di una narrazione positiva per nascondere discorsi che in realtà sono di odio e morte, perché si tratta di sacrificare la libertà di scelta di una parte della popolazione in nome di un'ideologia di pochi: meglio costringere una donna a partorire che darle la scelta di terminare una gravidanza, d'altronde la vita di un embrione vale di più della vita di una donna.

Non saranno i loro siti colorati, le loro campagne pubblicitarie oscene, i loro "Centri di Aiuto alla Vita", né i loro tentativi di entrare nelle scuole con programmi retrogradi e violenti spacciati per educazione alle relazioni a trarci in inganno: non sono provita, sono antiscelta e mortiferi!
Si intestano la bandiera della difesa della vita per spingere chi lotta per la libertà e l'autodeterminazione e per una genitorialità consapevole e desiderata, nel campo semantico della morte. Ma il sistema di morte è il sistema che sfrutta e che víola, che controlla e che vuole estrarre risorse da tutto ciò che crede di possedere.

La lotta per la vita è una questione globale che nasce e si sviluppa dal basso per trasformare i rapporti di potere asimmetrici e violenti. La lotta per la vita è fatta sostenendo lavoratrici e lavoratori con stipendi adeguati, welfare, sanità pubblica, e tutte quelle necessità materiali che effettivamente servono per vivere!
Lottare per la vita significa opporsi alle guerre, ai genocidi e alla distruzione dell'ecosistema!
Lottare per la vita significa sconfiggere omolesbobifobia e transfobia!
Per questo saremo in strada contro la loro Farsa per la vita, ribadendo che sui nostri corpi decidiamo noi e che continueremo sempre a difendere la libertà di scelta di tutt, perché del loro dio ipocrita, della loro patria da difendere con la morte, delle loro guerre e della loro famiglia violenta ce ne fottiamo.

Saremo in piazza rivendicando le nostre vite indecenti, indecorose, scandalose, che strabordano le regole morali che tentano di imporci. Per questo siamo spesso state chiamate puttans, ma noi ci rivendichiamo la nostra libertà di amare, scopare e godere come più ci piace.

Difendiamo l'autodeterminazione sui nostri corpi e sulle nostre scelte sessuali e riproduttive con tacchi, unghie e denti, sbattendo in faccia a questi reazionari catto-fascisti il loro finto perbenismo!
Riprendiamoci le strade, riprendiamoci la notte!

Appuntamento: h. 20:30 a Piazza Nuccitelli (Pigneto)

La Questura di Roma vieta il corteo in ricordo di Giorgiana Masi e contro il femminicidio

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Corrispondenza con una compagna

 

Dopo 2 giorni di trattativa con la Questura di Roma, i gruppi e le associazioni di donne, i collettivi autorganizzati e liberi individui, promotori della giornata del 12 maggio in ricordo di Giorgiana Masi, contro il femminicidio e in contestazione alla “Marcia per la vita” convocata dall’oltranzismo cattolico, ricevono il divieto di manifestare in qualsiasi luogo adiacente al percorso della marcia.

Si tratta dell’ennesima dimostrazione di come l’operato delle forze dell’ordine sia asservito ai poteri del governo cittadino e allo stato del vaticano, nascondendo una marcia tutta politica sotto le vesti di manifestazione sportiva, e adducendo motivi di ordine pubblico.

Giorgiana Masi come centinaia di persone il 12 maggio del 1977 erano in strada sfidando, anche quella volta, il divieto di manifestare.

Oggi come ieri saremo nelle strade del centro di Roma, partendo da Piazza Campo de Fiori fino ad arrivare a Ponte Garibaldi.

Con o senza autorizzazioni noi costruiremo la nostra giornata.

La nostre vite sono autodeterminate e la nostra rabbia non si placa.

 

Giovedì 9 maggio ore 18 assemblea pubblica a piazza Sonnino

 

Il 12 maggio tutti e tutte in piazza!