I lavoratori dell'Ilva, riuniti in assemblea permanente, impongono la copertura delle giornate di lavoro a carico dell'azienda - che ha chiuso l'area a freddo come rappresaglia al sequestro dell'area a caldo e agli avvisi di garanzia pervenuti al gruppo dirigente - e attendono il vertice governativo di domani. L'idea del commisariamento sembra lasciare spazio ad un decreto di recepimento dell'Aia, il che consentirebbe comunque il dissequestro dell'area a caldo e una ripresa del ciclo produttivo senza sostanziali cambiamenti, in pratica la soluzione auspicata dall'azienda.
Questa sera presentazione della Scarceranda 2013 al Forte Prenestino, l'agenda autoprodotta di Radio Onda Rossa contro il carcere ed ogni forma di privazione della libertà. Il programma prevede alle 20.30 la cena evasiva e alle 22 la proiezione del film dei f.lli Taviani "Cesare deve morire". Quella che vi proponiamo è una presentazione dei contenuti dell'agenda edizione 2013.
Dopo i nuovi arresti in seguito all'inchiesta sul disastro ambientale provocato dall'Ilva, scatta la ritorsione aziendale: i vertici dispongono la chiusura anche della parte dell'impianto non sottoposta a sequestro, in cui lavorano più di 5000 lavoratori, costretti a ferie forzate a cui seguiranno altri lavoratori dell'indotto e quelli degli stabilimenti di Genova, Novi Ligure, Marghera.
Ma i lavoratori non ci stanno e occupano la direzione dello stabilimento.
A Roma il CEM di via Ramazzini, una struttura che si occupa di assistenza a persone con disabilittà gravissime, è a rischio chiusura a causa dei tagli alla sanità e ai servizi sociali.
Un ascoltatore di radio onda rossa ci racconta quello che sta accadendo e le proteste dei familiari delle e degli assistiti
Ancora un'altra notte di duri attacchi alla Striscia di Gaza.
Breve aggiornamento da uno dei pochi attivisti rimasti a fianco della popolazione gazawi, che si trova nel campo profughi di Jabalya (nel nord della Striscia) duramente colpito nei giorni scorsi.
Nessuna risposta imponente dalla piazza di Tel Aviv. Le sirene impauriscono tel aviv e limitano le manifestazioni. Che fine hanno fatto gli attivisti di occupy?
7 pullman sono partiti questa mattina alle 7.30 dal Cairo diretti al valico di Rafah. Entreranno per 24 ore a Gaza per dimostrare solidarietà alla popolazione bombardata.
Una notte di attacchi duri che hanno portato alla distruzione del palazzo dove si trovavano i media. Attacchi anche al porto. Si teme un invasione via terra.