Ultimo giorno dell'Incontro Internazionale delle Comunità Danneggiate dalle Dighe, dalla Crisi Climatica e dai Sistemi Energetici
Oggi, 11 novembre 2025, dopo cinque giorni di un Incontro Internazionalista che ha riunito delegati da 45 paesi e da tutti e cinque i continenti, è nato il Movimento delle Comunità Colpite dalle Dighe, dalla Crisi Climatica e dai Sistemi Energetici.
Durante l’assemblea conclusiva, sono stati condivisi i punti centrali della congiuntura internazionale e intercontinentale, frutto del confronto tra i partecipanti.
In sintesi, il documento evidenzia che il mondo vive una crisi profonda del sistema capitalista, che si manifesta sul piano economico, politico, sociale, culturale e ambientale. In questo contesto, cresce la disputa per l’egemonia mondiale tra il blocco imperialista del G7, guidato dagli Stati Uniti, e il blocco emergente dei BRICS, guidato dalla Cina.
Le grandi corporazioni e le élite economiche, per mantenere il proprio potere, sostengono l’ascesa di forze di estrema destra con tratti autoritari e fascisti, che attaccano i diritti sociali e criminalizzano i movimenti popolari.
Il testo sottolinea inoltre che il modo di produzione capitalista è la causa principale della crisi climatica, responsabile della distruzione ambientale, della privatizzazione dei beni comuni e dell’aumento degli eventi estremi. Le cosiddette “soluzioni verdi” promosse da imprese e governi — come la transizione energetica del capitale, i mercati del carbonio o la compensazione della biodiversità — sono considerate false soluzioni, che servono solo a perpetuare il sistema economico dominante.
La conseguenza è l’aumento costante di territori e comunità colpite da dighe, disastri ambientali e violazioni dei diritti umani, soprattutto in Asia, Africa e America Latina. Tuttavia, proprio queste comunità sono oggi protagoniste della resistenza e indicano vie concrete per la trasformazione.
Il documento si conclude con un appello all’unità internazionale dei popoli colpiti, invitando a costruire una rete globale di organizzazione, formazione e lotta per difendere i territori, i diritti e Madre Terra, superando capitalismo, imperialismo, fascismo, maschilismo e razzismo.
Danneggiate e danneggiati di tutto il mondo: unitevi!
Oggi ascolteremo anche alcuni estratti dalla mistica conclusiva, una mamma NoPFAS che ci farà un resoconto della giornata condividendo anche le sue impressioni personali, e infine la voce di Monica Dioro, attivista Chamorro proveniente dalle Isole Marianne, in Micronesia. Madre, educatrice e difensora dei diritti del suo popolo e della Terra, Monica racconta la lotta delle comunità insulari contro la militarizzazione, l’inquinamento e la crisi climatica, portando al tempo stesso un messaggio di resilienza, pace e amore per Madre Terra.
Domani inizerà la Cupula dos Povos (Vertice dei Popoli) e saremo anche lì insieme agli altri movimenti sociali da tutto il mondo.
Di seguito il programma:
https://cupuladospovoscop30.org/programacao/

