Nella prima parte della trasmissione una corrispondenza di aggiornamento sulla vicenda di Lavinia Flavia Cassaro, l'insegnante licenziata a Torino; parte la raccolta fondi per aiutarla a sostenere le spese processuali.
Nella seconda parte, un approfondimento sulla introduzione dell'insegnamento dell'educazione civica targato Salvini, tra localismo e sovranismo.
Nella prima parte della trasmissione parliamo con un compagno della Cub Scuola Piemonte della conferma del licenziamento di Lavinia Flavia Cassaro da parte del Tribunale di Torino per la partecipazione ad una manifestazione antifascista contro un comizio di Casa Pound il 22 febbraio 2018.
Nella seconda parte analizziamo l'intesa raggiunta nottetempo tra il governo e CGIL, CISL,UIL,GILDA e Snals che hanno immediatamente sospeso (cioè revocato) lo sciopero già indetto per il 17 maggio. Ne parliamo con un compagno dei Cobas scuola, che invece confermano lo sciopero e le sue ragioni.
Il Tribunale di Torino conferma oggi il licenziamento di Lavinia Flavia Cassaro, stabilito nel giugno 2018 dall'Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte.
Lavinia Cassaro aveva partecipato ad una manifestazione antifascista contro un comizio di Casa Pound il 22 febbraio 2018: la manifestazione antifascista fu caricata dalle forze dell'ordine anche con gli idranti, i media, tra le altre e gli altri, riprendono una donna che grida contro le forze dell'ordine, viene poi reso noto che la donna è un'insegnante e parte il linciaggio mediatico e governativo tanto che Matteo Renzi ne chiede il licenziamento durante la trasmissione Matrix.
Lavinia Cassaro viene subito sospesa e a giugno 2018 licenziata, fa ovviamente ricorso ma oggi il Tribunale di Torino conferma il licenziamento.
Ne parliamo con un compagno della Cub Scuola Piemonte che ha seguito il caso.
Il Comune prova a licenziare 5mila educatori ed educatrici degli asili nido, colpendo così molti lavoratori e tagliando su un servizio sociale imporante.
Tutti i sindacati indicono congiuntamente un presidio per oggi, ore 16, al Campidoglio.
Ascolta la corrispondenza con una RSU dell'USI (durata: 10 minuti)
La società Roma Multiservizi (una delle società a partecipazione pubblica gestita daAma), ha avviato, nei mesi scorsi, una forte politica di riduzione dei servizi con tagli e licenziamenti del personale non pubblico.
Dopo aver messo 52 dipendenti in mobilità (che si occupavano principalmente della pulizia di edifici scolastici) e dopo il fallimento delle trattative dei vari incontri sindacali, l'azienda ha proceduto ad intimare oggi, attraverso sms, la forzata scelta tra la ricollocazione con una drastica riduzione dell'orario lavorativo (15 h a settimana) oppure il licenziamento immediato.
Nonostante il reintegro disposto per due volte dall'autorità giudiziaria, l'operaio e compagno Francesco Ficiarà non viene fatto tornare a lavoro.
Le aziende Fiat continuano la rappresaglia dei licenziamenti politici, rendendo i casi come quello di Ficiarà un banco di prova reale per lottare contro la cancellazione dell'articolo 18.
Il giudice ha disposto il reintegro nel posto di lavoro per Bruno Bellomonte, ferroviere sardo ingiustamente accusato di terrorismo prima (e che ha dovuto passare più di un anno della sua vita in carcere con l'accusa di essere coinvolto nei preparativi di un attentato al G8 che doveva svolgersi alla Maddalena) e licenziato poi nel 2010 da Trenitalia.
Lo scorso 16 marzo il giudice ha sospeso l'efficacia del licenziamento e disposto il reintegro.