Lo sfruttamento dei e delle braccianti
Intervista a Marco Omizzolo per approfondire il tema del padronato, caporalato e sfruttamento dei e delle braccianti
Puntata a cura di Radio Quar
Intervista a Marco Omizzolo per approfondire il tema del padronato, caporalato e sfruttamento dei e delle braccianti
Puntata a cura di Radio Quar
Lavoro vuol dire anche guerra, sciopero vuol dire anche antimilitarismo. Contributi audio sulla vertenza Maxidì di Belfiore, sul contrasto alle armi nel porto di Genova e sulla mobilitazione contro la Fiocchi Munizioni di Lecco.
Raccontiamo della catena di produzione all'interno del distretto tessile pratese/fiorentino: la storia, il legame con il territorio, le rodate dinamiche di sfruttamento e segregazione che stanno alla base dei marchi "made in Italy" fiore all'occhiello dell'industria italiana.
Nella puntata di oggi di Ponte Radio parliamo di lavoro nell'informatica.
Ascoltiamo le voci di lavoratori e lavoratrici che ci dicono la loro sulle condizioni di lavoro nel loro ambiente: smart working, reperibilità, body rental mascherato da consulenza, sessismo e razzismo.
Intervento telefonico dallo sciopero regionale dei servizi amministrativi che si svolgono dentro il Centro Unico di Prenotazioni (CUP), che si trovavano davanti alla sede della Regione Lazio per protestare contro la situazione di appalto che ormai dura da decenni, creando una situazione di precarietà per i lavoratori e le lavoratrici e un servizio inefficiente per i cittadini.
Moira Aloisio (CUB SUR Roma) ci parla dello sciopero nazionale dei settori socio educativo, socio assistenziale e socio sanitario, proclamato per oggi 10 aprile dalle OO.SS. ADL Cobas, CLAP, CUB, SIAL Cobas, SGB, USB e che vedrà la partecipazione anche di comitati autorganizzati di lavoratrici e lavoratori.
In studio con Chiara Davoli, autrice insieme a Valeria Tarditi, de 'Il lavoro diseguale, voci, esperienze e immaginari delle donne', per presentare questo loro lavoro.
Puntata 18 di EM, quinta del ciclo di Estrattivismo dei dati. Parliamo ancora di Intelligenza Artificiale e lavoro. Presentiamo il libro "Nell'occhio dell'algoritmo. Una storia sociale dell'intelligenza artificiale", di Matteo Pasquinelli, nel quale l'Intelligenza Artificiale viene descritta come un insieme di tecnologie che emergono dal tentativo di accaparrare l'intelligenza sociale insita nelle relazioni umane.
L’autore attribuisce all'IA una radice storica profondamente estrattivista e colonialista, collegando lo sviluppo delle attuali IA alle automatizzazioni del lavoro risalenti all'epoca industriale del diciannovesimo secolo. Lo fa raccontando i tentativi di Charles Babbage (1791 - 1871), considerato il padre dei computer moderni, di quantificare e automatizzare il lavoro cognitivo umano attraverso i suoi esperimenti. La macchina analitica di Babbage (in inglese analytical engine) è stato il primo prototipo di un computer interamente meccanico.
All’epoca di Babbage, l'automazione del lavoro cognitivo umano mirava a velocizzare e perfezionare i calcoli manuali essenziali per produrre le tavole logaritmiche, fondamentali nel calcolo delle rotte navali utilizzate dalle navi mercantili dell'impero britannico.
Charles Babbage, collaborando con Ada Lovelace (figlia di Lord Byron e prima programmatrice della storia), puntava a meccanizzare l'elaborazione dei dati utilizzando macchine calcolatrici azionate a vapore, con l'obiettivo iniziale di monitorare le prestazioni dei lavoratori per poi rimpiazzarli con macchine.
La macchina analitica e ChatGPT condividono lo stesso antenato concettuale e perseguono lo stesso scopo: automatizzare ciò che Marx nei Grundrisse denominava "General intellect", ovvero l'intelligenza collettiva, che in seguito ne "Il Capitale" avrebbe identificato come "lavoratore collettivo", una fusione di competenza tecnologica e intelligenza collettiva o sapere sociale generale, emergente dalle relazioni tra i lavoratori.
Puntata 16 di EM, quarta del ciclo tecnologico Estrattivisimo dei dati, parliamo di Intelligenza Artificiale e lavoro, con un ospite, Antonio Casilli, docente di sociologia presso Télécom Paris, la scuola di ingegneria delle telecomunicazioni del Politecnico di Parigi.
Nella prima parte della trasmissione passiamo in rassegna, con una serie di esempi, il ruolo dell'IA nel mondo del lavoro, tra parcellizzazione, cottimo e sfruttamento nel Sud del Mondo, sfatando miti e smascherando retoriche pericolose.
Nella seconda parte analizziamo in particolare la precarizzazione del lavoro con l'IA, click work, micro task, uberizzazione, anche in relazione alla fornitura di lavoro gratuito e dati da parte degli utenti del web nel Nord del Mondo, utilizzati poi anche per l'addestramento delle IA. Introduciamo anche la necessità di redistribuire il surplus derivante dall'estremo aumento di efficienza attraverso l'introduzione di un reddito universale di cittadinanza.
Nella terza parte proviamo a parlare di futuro del lavoro, di opportunità e limiti per una mobilizzazione dei laboratori nel Nord e nel Sud del Mondo e delle nuove sfide che ci attendono.