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UE & copyright: colpirne 100 per non tassarne uno

Data di trasmissione
Durata 1h 39m 1s

Il 26 marzo il parlamento europeo ha approvato la direttiva sul copyright di cui avevamo già parlato nel 2018. Rispetto alla proposta di legge fatta ormai quasi un anno fa ci sono state alcune modifiche che non cambiano la sostanza della legge: ad esempio è stata fatta una eccezione piuttosto esplicita per le enciclopedie online, rispondendo quindi alla protesta di Wikipedia.

La legge renderà il link con "snippet" oggetto di copyright: d'ora in poi, dunque, per mettere un link che abbia anche due righe di contenuto ci sarà bisogno di un accordo commerciale con il produttore. Anche se la legge mira sostanzialmente a Google News e altri grandi aggregatori di notizie, viene fatta distinzione solamente per soggetti di ricerca o non commerciali, o economicamente irrilevanti. Tutti gli altri ne saranno invece soggetti, e dovranno quindi evitare l'uso di snippet nel loro sito, se non vogliono dover pagare dei diritti agli editori.

Altro punto importante della legge è lo spostamento dell'onere di verifica del rispetto del copyright ai siti che ospitano contenuti prodotti dagli utenti: se fino ad oggi la responsabilità di questi era appunto solo degli utenti che li caricavano, viene ora richiesto alle piattaforme (grandi o piccole che siano) di controllare cosa gli utenti caricano ed eventualmente bloccarlo. Questo richiederà la creazione dei cosiddetti upload filter, ovvero software (anche piuttosto complessi) preposti a determinare se un dato contenuto è in violazione del copyright. Come si intuisce, questo compito è difficilissimo, e con ogni probabilità verrà attuato con un gran numero di falsi positivi.

Facciamo delle considerazioni sulla legge, e anche sulle mancanze che riscontriamo nell'opposizione che è stata fatta.

Come si sente la musica? parte 2

Data di trasmissione
Durata 1h 6m 8s

Dopo la puntata introduttiva sul tema del file sharing, prendiamo in analisi il caso Napster: un programma che deve molta della sua fama all'introduzione di un'interfaccia di ricerca più semplice ed un'architettura centralizzata.

Napster durò solo due anni in seguito a varie cause da parte di musicisti e della stessa RIAA per violazione delle norme sul copyright; dopo di lui sono venuti vari altri client tecnicamente simili. Nella prossima puntata parleremo invece di quei client che, a partire dal fallimento legale di Napster, hanno sviluppato le tecniche di ricerca distribuita.

Come si sente la musica?

Data di trasmissione
Durata 1h 38m 48s

Iniziamo un nuovo ciclo di puntate dedicato ai sistemi che utilizziamo per cercare musica, film, libri e quant altro in modo più o meno lecito. Questa puntata introduttiva cerca di esporre i temi principali (differenze tecniche, relazioni sociali e di mercato sottostanti, retoriche dominanti...)