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Ve l'avevamo detto

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Iniziamo la puntata di oggi ricordando il coinvolgimento delle grandi aziende dell'informatica nelle operazioni militari dello stato di Israele, come denuncia la campagna No Tech 4 Apartheid.

Proseguiamo con una serie di notizie riprendendo l'amato tema del trasporto pubblico, ed in particolare di quello su ferro. I dubbi che avevamo mostrato tempo fa quanto ai processi futuristici da completare entro il Giubileo si sono dimostrati fin troppo ottimistici, visto che c'è un concreto rischio che nessuna delle opere ipotizzate sia pronta entro la fine del 2025. Oltre al prevedibile ritardo in tutte le fasi della realizzazione di queste opere, si è aggiunto il completo definanziamento del trasporto  rapido di massa da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, stornando tutta la cifra sul finanziamento del ponte sullo stretto di Messina.

Sempre dall'Italia continuiamo a seguire l'implementazione del Piracy Shield. Come già dicevamo, un sistema del genere deve scegliere tra selettività ed efficacia. Hanno scelto l'efficacia, e di conseguenza sono stati oscurati già molti siti "innocenti".

Uno scudo per i più deboli

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Durata 1h 38m 44s
Durata 1h 2m 38s
Durata 26m 40s

Parliamo di Piracy Shield, il sistema di contrasto alla "pirateria" che dovrebbe entrare in vigore il 31 Gennaio. Previsto dal DL Caivano con il fantomatico pretesto di contrastare il disagio giovanile online (?), si tratta di un sistema automatico in grado di bloccare i siti di streaming entro 30 minuti. I giornali ne parlano come della (ennesima) soluzione definitiva, e puntualizzano che sarebbe pensato per gli eventi sportivi. Vediamo quanto c'è di vero.

A seguire il solito misto di notiziole su copyright, privacy e sorveglianza.

Annunci di inizio estate

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Nella puntata di oggi attraversiamo varie notizie di attualità ma dai temi disparati.

Apriamo con la situazione per le donne negli USA: dopo la cancellazione della Roe v. Wade, e quindi la possibilità che l'aborto venga vietato in molti stati, molte persone si chiedono se le app di monitoraggio del ciclo mestruale potranno essere utilizzate nell'ambito di indagini penali. Vediamo quindi come il divieto di aborto colpisce la salute delle donne anche aldilà dell'interruzione di gravidanza; e come alcuni strumenti tecnologici che sembravano innocui diventano molto sensibili al mutare dello scenario legale.

Passiamo poi ad alcuni annunci sul tema della combustione; il governo italiano si batte per i motori a combustibili derivati da massa biologica ma analoghi a quelli fossili (insomma, bioetanolo e biodiesel). Con un sofismo, si dice che questi motori sono "carbon-free", in quanto la CO2 che rilasciano è quella che hanno intrappolato durante la crescita. Sebbene questo abbia una parte di verità, colpisce come la scelta di difendere i motori a combustione interna (che ha anche dei pregi, beninteso) venga raccontata schiacciata sull'aspetto dell'anidride carbonica.

Ancora sulla combustione, alcuni cinquestelle hanno scoperto la "ossicombustione" e ne tessono le lodi. La ossicombustione è in effetti una tecnica che pare promettente. Difficile dire però che un inceneritore che utilizza questa tecnologia sia qualcosa di completamente diverso rispetto a quelli che già conosciamo. Tra l'altro gli studi scientifici disponibili finora sono sempre stati applicati a scenari in cui l'inceneritore veniva utilizzato dopo un processo di differenziazione del rifiuto molto accurato. Uno scenario che non è quello che si prospetta per la città di Roma.

Concludiamo con notiziole dedicate a tracciamento e copyright.

Giochi fantastici e come copiarli

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Durata 1h 39m

Una puntata dedicata ai meccanismi di "protezione" dei videogiochi. Si tratta di sistemi con cui le case produttrici di videogiochi cercano di evitare che chi ha un gioco possa condividerlo con chi vuole. Queste tecniche nel corso degli anni sono cambiate e si sono evolute, non solo adattandosi alle evoluzioni dell'hardware, ma anche introducendo paradigmi nuovi.

Ripercorriamo quindi alcune tecniche "emblematiche" dai primi anni 80 ad oggi.

Tutto è un servizio? Espedienti per non farsi erodere i profitti

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Durata 42m 10s
Durata 32m 23s
Durata 24m 12s

Nella prima parte della puntata parliamo di copyright, prendendo spunto dalla vicenda di youtube-dl -  programma che permette di scaricare audio e video da youtube - che nel mese scorso è stato prima oscurato da GitHub in seguito alle richieste della RIAA (la SIAE statunitense) e poi rimesso online in seguito alle proteste di utenti e sviluppatori. Un caso controverso, dato che si tratta in maniera solo molto indiretta di uno strumento per aggirare i sistemi di protezione del  copyright! Questo ci dà un'idea di come il meccanismo censorio che sta intorno al copyright non sia affatto finito, nonostante ci possa sembrare che negli ultimi anni questo si sia alleggerito. Un altro esempio interessante in tal senso è quello della censura del progetto Gutenberg in Italia. Il progetto - che si occupa di pubblicare online testi in pubblico dominio ed è a tutti gli effetti la prima biblioteca digitale - è stato messo nel calderone dei canali Telegram che pubblicavano scansioni di quotidiani per motivi ad oggi non del tutto chiari.

Concludiamo con una breve storia di alcune delle mosse più brillanti dell'industria delle stampanti. Un'industria che ha cercato di estrarre quanti più profitti possibile in un settore industriale oggettivamente non frenetico e che ora ha la sua ultima evoluzione con il concetto di "Stampa come servizio" che ti consente di utilizzare la tua stampante come se dovessi andare in copisteria.

Dalla censura alle statistiche farlocche, passando per la discriminazione

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Apriamo con due episodi di censura: il primo riguarda la censura di servizi legati anche alle VPN sui treni ad alta velocità di Italo; il secondo riguarda il progetto Gutenberg, un sito dove è possibile - in maniera del tutto legale - scaricare libri privi di copyright.

Dall'esplosione delle rivolte negli USA, Signal - una app di messaggistica sicura - ha messo a disposizione uno strumento in più: la possibilità di oscurare i volti quando si fanno delle foto. Se la fotocamera è uno strumento utile per denunciare il razzismo della polizia, non possiamo dimenticare che il razzismo è un fenomeno ben più ampio. Un esempio che vogliamo ricordare è quello del razzismo codificato negli algoritmi, in cui le visioni oppressive dominanti vengono trasformate più o meno volontariamente in un programma che poi arriva a prendere delle decisioni operative. Parliamo quindi di una sentenza negli USA che dimostra che - contrariamente a qualche interpretazione passata - studiare gli algoritmi ricercando eventuali discriminazioni insite in essi è sempre consentito dalla legge.

Passiamo ad alcune novità sulla responsabilità delle piattaforme social riguardo ai contenuti che ospitano, guardando ad una sentenza australiana e alla difficile gestione del copyright delle immagini caricate su Instagram.

Chiudiamo tornando a parlare di COVID19 e statistiche: uno studio che ha ricevuto molto credito  a livello  internazionale si è dimostrato basato su dati inventati;  gli Stati Uniti seguono invece un approccio "data driven", in cui i vari Stati guidano i dati con alcuni classici sotterfugi (tutta roba già vista in Europa comunque!).

Domenica 14 giugno le dita nella presa NON andrà in onda: al suo posto troverete una replica!

Alt! quanti siete in canale? Sì, ma che giornale leggete? ...un fiorino!

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Durata 1h 33m 28s
Durata 47m 23s
Dato che a forza di parlare sempre di app e coronavirus ci siamo annoiati, torniamo a discutere di un nostro grande classico: copyright e diffusione dell'informazione. Lo facciamo partendo dalla denuncia della Federazione Italiana Editori Giornali nei confronti di Telegram (chiedendone la chiusura!) per via della presenza di "canali" che diffondono copie piratate dei quotidiani, che, a loro dire, avrebbe causato un ingentissimo danno alle testate giornalistiche. 
Facciamo una breve analisi di quanto siano realistiche queste ricostruzioni e dei motivi per cui questa denuncia arriva in questo momento ed esclusivamente verso una piattaforma, laddove lo stesso "servizio" è presente anche in altre.
Diamo poi qualche informazione più tecnica su come distribuire contenuti in modo ragionevolmente resistente al blocco/censura utilizzando il TorBrowser. Se volete vedere com'è, provate ad eccedere a questo indirizzo con il torbrowser: http://xfmro77i3lixucja.onion/
 
Continuiamo con la rubrica "cosa fanno gli hacker in quarantena" con un audio registrato da un compagno di firenze.
In chiusura commentiamo su un articolo sull'uso fatto dei "big" data nella lotta al coronavirus in Veneto.

UE & copyright: colpirne 100 per non tassarne uno

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Durata 1h 39m 1s

Il 26 marzo il parlamento europeo ha approvato la direttiva sul copyright di cui avevamo già parlato nel 2018. Rispetto alla proposta di legge fatta ormai quasi un anno fa ci sono state alcune modifiche che non cambiano la sostanza della legge: ad esempio è stata fatta una eccezione piuttosto esplicita per le enciclopedie online, rispondendo quindi alla protesta di Wikipedia.

La legge renderà il link con "snippet" oggetto di copyright: d'ora in poi, dunque, per mettere un link che abbia anche due righe di contenuto ci sarà bisogno di un accordo commerciale con il produttore. Anche se la legge mira sostanzialmente a Google News e altri grandi aggregatori di notizie, viene fatta distinzione solamente per soggetti di ricerca o non commerciali, o economicamente irrilevanti. Tutti gli altri ne saranno invece soggetti, e dovranno quindi evitare l'uso di snippet nel loro sito, se non vogliono dover pagare dei diritti agli editori.

Altro punto importante della legge è lo spostamento dell'onere di verifica del rispetto del copyright ai siti che ospitano contenuti prodotti dagli utenti: se fino ad oggi la responsabilità di questi era appunto solo degli utenti che li caricavano, viene ora richiesto alle piattaforme (grandi o piccole che siano) di controllare cosa gli utenti caricano ed eventualmente bloccarlo. Questo richiederà la creazione dei cosiddetti upload filter, ovvero software (anche piuttosto complessi) preposti a determinare se un dato contenuto è in violazione del copyright. Come si intuisce, questo compito è difficilissimo, e con ogni probabilità verrà attuato con un gran numero di falsi positivi.

Facciamo delle considerazioni sulla legge, e anche sulle mancanze che riscontriamo nell'opposizione che è stata fatta.

Come si vede? (parte 3)

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Durata 1h 25m 1s

Continuiamo il ciclo sul file sharing: questa volta parliamo di eMule e di BitTorrent. Se il primo punta l'accento su un sistema distribuito, resiliente e semplice da usare, il secondo si focalizza sulla qualità del materiale scaricato, a discapito della quantità e della facilità di ricerca.

Vediamo da dove nasce il problema dei fake file e i tentativi per arginarlo, e quali tendenze indica sull'allora futuro (che poi è il nostro presente!)

Come si sente la musica?

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Durata 1h 38m 48s

Iniziamo un nuovo ciclo di puntate dedicato ai sistemi che utilizziamo per cercare musica, film, libri e quant altro in modo più o meno lecito. Questa puntata introduttiva cerca di esporre i temi principali (differenze tecniche, relazioni sociali e di mercato sottostanti, retoriche dominanti...)