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tecnocontrollo

FreePTO: vita dura per la repressione

Data di trasmissione
Durata 46m 40s

Il web diventa sempre più uno spazio di controllo, dominato da colossi fuori controllo. Impariamo a proteggerci quando usiamo la rete Internet, a salvaguardare le nostre comunicazioni e i nostri dati personali. Durante la puntata di oggi parleremo di come vengono intercettate le informazioni in rete, di come comunicare in modo sicuro via chat e via mail, di come proteggere i dati, di come navigare in internet senza essere visti. Lo faremo con uno degli sviluppatori di FreePTO, una distribuzione GNU/Linux predisposta per la tutela della nostra privacy. Completa e pronta all'uso, FreePTO viene distribuita su penna USB, per poterla portare sempre in tasca.

 

Ascolta la puntata:

 

Puntata 11 - 20 gennaio - Tecnologia e autogestione

Matriarché: il principio materno per una società egualitaria e solidale

Data di trasmissione
Durata 43m 36s

C’è stato un momento nella storia dell’umanità in cui sono esistite società egualitarie e solidali, fondate sull’armonia con la natura? Secondo alcuni non solo ci sono state ma esistono tuttora, in alcuni luoghi del mondo, società pacifiche, fondate sull’equilibrio di genere e in accordo con la natura. Si tratta di organizzazioni matrilineari o matrifocali in cui la maternità è considerata il valore fondante. Matriarché è un progetto interdisciplinare volto proprio allo studio di queste società che, in passato, ma soprattutto nel presente creano un contesto sociale più armonico, dove la relazione uomo-donna e le relazioni in generale sono fondate sui princìpi della cura e della nonviolenza.

Partendo dal lavoro della ricercatrice tedesca Heide Goettner – Abendroth tradotto finalmente in italiano nel libro le società matriarcali proveremo a mettere  in evidenza  la connessione tra le società matriarcali e le “sensate” società della decrescita.

L'autrice scrive : “ In questi studi c’è comunque una aspetto che supera per importanza tutti gli altri, ed è l’insegnamento che offrono le società matriarcali, dalle quali possiamo trarre soluzioni ai problemi sociali di oggi ed il coraggio per fare i passi politici necessari a stimolare il processo di trasformazione della società patriarcale in una società umana. Alla luce delle profonde crisi ecologica, economica e politica che oggi stiamo affrontando, questa è un’assoluta necessità.”

L’idea che esisteva una forma di società chiaramente distinta dal patriarcato comparve solo nel XVIII e XIX con il lavoro di J.J. Bachofen e altri. Nel 861 scrive “Il diritto della Madre” aprendo la strada alla discussione in questo campo.

Tuttavia nel 1724 Joseph Francois Lafitau propone una narrazione della vita quotidiana degli Irochesi, presso i quali viveva in Canada, dando una descrizione particolareggiata specialmente per quanto riguarda l’importante ruolo delle donne. Il suo libro è un importante fonte di dati.

Il malinteso nato sull’idea del dominio delle donne è dovuto proprio allo studio di Bachofen che, scrivendo del matriarcato, usava anche il termine ginocrazia e diritto della madre. Questo pregiudizio ostacola ancora oggi la ricerca inerente gli studi matriarcali.

Ne parliamo lunedì 9 dicembre in Entropia Massima. Saranno presenti con Daniela Degan (Laboratorio Itinerante della Decrecita) Monica di Bernardo e Francesca Colombini le curatrici del Libro "Matriarché. Il principio materno per una società egualitaria e solidale".

 
In questo link trovate il documentario sugli studi matriarcali:
 .ExternalClass .ecxhmmessage P { padding:0px; } .ExternalClass body.ecxhmmessage { font-size:12pt; font-family:Calibri; }
https://www.youtube.com/watch?v=XrFP0QdxcKI
sollecitazioni su forme di socialità più armoniche e dove il rispetto tra i generi sia reale.

 

 

Ecco la puntata del 9 dicembre 2013:

 

Puntata 8- 9 dicembre 2013 - Società matriarcali

 

Fukushima Mon Amour

Data di trasmissione
Durata 48m 45s

Il disastro nucleare di Fukushima non è purtroppo un evento del recente passato, ma del presente e del prossimo futuro. Forse il peggio deve ancora venire e questa considerazione non è gratuito catastrofismo. In trasmissione cercheremo di capire insieme quali erano e sono le criticità tecnologiche e scientifiche e i pericoli connessi alle operazioni in corso e in programma. A conferma della gravità della situazione, l'appello di pochi giorni fa lanciato dalla Tepco, l'azienda responsabile dell'impianto, per una collaborazione internazionale che possa affrontare gli enormi problemi di "messa in sicurezza" degli impianti del mostro nucleare.

 

Ne parliamo il 25 novembre alle 20:15 durante "Entropia Massima".

 

 

Puntata 6- 25 novembre - Energie devastanti

 

Ninux: un'altra rete è possibile!

Data di trasmissione
Durata 45m 46s

Ninux.org è una Community wireless, un progetto alternativo di rete aperta e decentralizzata basata sulla partecipazione, quindi non vi sono proprietari, ma è di tutti quelli che ne vogliono far parte. Ne parliamo in "Entropia Massima" come esempio di buona pratica, nata dall'idea di relazionarsi tra pari, senza gerarchie, senza privilegi, senza esclusività dei mezzi di produzione e comunicazione. Una pratica che ci dimostra che un altro modo di organizzarsi e fare tecnologia è possibile, oltre che necessario.

 

ASCOLTA LA PUNTATA:

 

Puntata 5- 18 novembre - Tecnologia e autogestione

 

Makerz

Data di trasmissione
Durata 43m 15s

I maker rappresentano un movimento culturale contemporaneo, che estende su base tecnologica il DIY (Do It Yourself). Legato al movimento dell'open source, si propone di "fare" comunicando il come, in modo che i risultati siano riutilizzabili e migliorabili da altri/e.

Comunità crescenti di maker sperimentano nuovi approcci alla produzione basati su tecnologie a basso costo, anche su piccolissima scala. Nuovi processi di innovazione tecnologica e produttiva, emergenti dal basso e che si dispiegano su piccola scala, prefigurano un progressivo sganciamento dall'industria della produzione di massa, fino a teorizzare una nuova rivoluzione industriale.

Ne parliamo lunedì 28 ottobre alle 20:15 in Entropia Massima. Sono più che graditi gli interventi in diretta degli ascoltatori e delle ascoltatrici!

 

 

ASCOLTA LA PUNTATA:

 

Puntata 2- 28 ottobre - Tecnologia e autogestione

 

Verso l'economia del dono

Data di trasmissione
Durata 44m 58s

 

Genevieve Vaughan parlerà dell'economia del dono che si basa sulle cure materne, che sono necessarie in tutte le società, chiunque le faccia: le madri di nascita, la famiglia estesa o interi villaggi. Sono pratiche che possono essere realizzate  anche dagli uomini, ma nella nostra società patriarcale sono concretizzate  quasi esclusivamente dalle donne.


Dirà qualcosa sui nuovi studi di psicologia infantile che sostengono un differente pensiero rispetto Freud e Piaget:  i bambini piccoli non sono passivi ed egoisti, ma che sono altamente sociali fin dalla nascita. Quindi il materno è anche altamente sociale, e la comunicazione si impara già in modo pre-verbale attraverso il dare e ricevere nelle prime cure. Su questa base, che ha una logica del dare e ricevere, non del dare per ricevere si crea una economia del dono in cui vivono i bambini fino almeno ai quattro anni,  quando incominciano a capire lo scambio economico. Questo periodo di grazia si può estendere in parte fino ai 10-12 anni quando tutti si adattano alla società di mercato in cui vivono. Nelle società senza mercato questo adattamento non è necessario ed il tipo di personalità può essere molto diverso. Si racconta che gli indigeni nelle Americhe al momento della conquista  non compresero, in modo assoluto,  le motivazioni degli Europei che l’invasero.

 

 

ASCOLTA LA PUNTATA:

 

Puntata 1- 21 ottobre - Società matriarcali

 

Gen pensa  che il linguaggio e l'epistemologia di tutti si sviluppano in questo periodo dell'infanzia. Lo scambio ha un' altra logica che contraddice la logica materna unilaterale e quindi noi che viviamo nel capitalismo patriarcale siamo fin da giovani posti in una contraddizione interna fra due economie. In un  quadro più generale, il mercato funziona come un meccanismo per prendere i doni di tutti e della Terra.

Per una falsa idea di genere,  i maschi si allontanano dal materno e si adeguano al mercato, e poi le donne li seguano. Invece il materno è l'eredità di tutte/i alla quale nessuno dovrebbe rinunciare. E' un modo di comportamento, di valori e di distribuzione, un'economia che deve essere generalizzata alla società tutta per poter vivere in pace fuori  dalla competizione, dal dominio e dalla scarsità artificialmente creata.

Genevieve parlerà infine della rete International Women for a Gift Economy – (Femministe Internazionali per l'Economia del Dono), costituito nel 2001  e delle molte conferenze dove hanno fatto interventi. E' tornata da poco dalla Turchia dove è stata invitata a un Gif -festival - un festival del dono-  organizzato da un nuovo gruppo di donne e uomini internazionali che si dedica all'economia del dono. Racconterà anche qualcosa su vari tentativi  a praticare il dono in comunità.

Tutte le puntate della stagione 2013-2014

Data di trasmissione

Tutte le puntate della stagione 2012-2013

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Il prodotto sei tu

Data di trasmissione
Durata 45m 47s

La puntata omonima di Report (trasmissione in onda su Rai Tre) del 10 aprile scorso, ha trattato il tema della privacy su Internet, usando argomenti vicini a quelli che usiamo nella nostra trasmissione radiofonica quando parliamo di informatica e tecnocontrollo. Sorprendentemente (ma neanche troppo...), la puntata di Report ha destato critiche da parte degli entusiasti di Facebook e dei Social Network, critiche che sono state amplificate da alcuni media mainstream, in particolare da quotidiani come la Repubblica e L'Unità. Ne parliamo nella puntata di Entropia Massima di oggi, alla quale abbiamo voluto dare lo stesso illuminante titolo della puntata di Report: "Il prodotto sei tu". Riportiamo nel seguito una email anonima che abbiamo trovato in rete.

 

 

Spettabile redazione di Report,

siamo un gruppo di appassionati di informatica. Non e' importante quale.
La puntata del 10 aprile "Il prodotto sei tu" è stata
veramente interessante. Finalmente qualcuno che parla in tv di quanto
Facebook, Google e altri colossi del web minaccino la privacy! In un
modo decisamente avanzato, rispetto a quello che si vede passare sulla
televisione generalista. Seppur non impeccabile da un punto di vista
tecnico, siete comunque riusciti a far passare il messaggio che non si
può avallare e invitare all'uso di una tecnologia, posseduta da una
multinazionale straniera, che a discrezione può eliminare o censurare
contenuti e quindi interferire nello scambio ed il confronto
democratico tra i cittadini.

 

Il servizio secondo noi non era tecnicamente perfetto. Ad esempio, https
è stato presentato come un rimedio salvifico che Google e Twitter ed
altri hanno finalmente imboccato, mentre Facebook lo ritiene
facoltativo: questo ha poco a che vedere con la privacy.  Https e' per
la sicurezza, non per la privacy (due concetti profondamente diversi).
Inoltre non abbiamo apprezzato particolarmente la posizione sulla
pirateria e anch'essa c'entra ben poco con la privacy. Apprezzabili
invece i riferimenti alla differenza tra  "hackers" e  "crackers" e di
come i primi ritengano importante l'anonimato in rete. Ci pare pure che,
proprio perche' il pezzo voleva essere divulgativo, si poteva andare
oltre il pur giusto e circostanziato sollevamento delle obiezioni
inquietanti riguardanti la privacy, proponendo strumenti per
l'autodifesa. Sul finire della puntata avete accennato a TOR, anche se
come contromisura alla censura piuttosto che sul tema privacy. Inoltre
Tor e' un buon rimedio per google e soci ma serve a poco per
facebook. Il problema del tracciamento dei dati si risolve ora
abbastanza facilmente anche senza tor, ma usando le 'privacy extension'
dei browser, firefox ha vari 'plugin', IE ha il bottone privacy
browsing, Safari lo sta mettendo, ecc.
Il problema dell'uso di facebook e' solo di un uso piu' cosciente: se
proprio bisogna usarlo, dato che quel che scrivi la' dentro non e' tuo,
scrivi il meno possibile, scrivi poche informazioni personali, NON
METTERE MAI informazioni/foto su altri utenti o persone in generale,
evita di usare 'I like' e evita di usare applicazioni che diano
informazioni che non vuoi veramente dare (tutte quelle che dicono dove
sei, o che fai, o con chi sei). Qualsiasi cosa metti o pigi su facebook
da informazioni di te anche a chi ti vuole male (Stato compreso). Sii
sempre cosciente di quel che scrivi li'. Non dare amicizie a chi non
conosci. Cambia le preferenze per restringere agli amici la visibilita'
delle tue informazioni (ci sono vari tools javascript per fare questo in
automatico tramite booklet).

 

Nel servizio si poteva andare oltre e citare altri strumenti,
alternative e contromisure per proteggersi. Speriamo ci possano essere
successive puntate in cui questo potrà avvenire e che il servizio non
sia invece self-contained. Fermo restando che era ora che si iniziasse
a veicolare anche in televisione messaggi riguardanti la
centralizzazione delle informazioni, rischio censura e la questione
profilazione/pubblicità, saremmo felici di vedere nuove puntate ancora
più approfondite su questi temi.

 

E' strabiliante vedere come gli attacchi a questa puntata siano venuti
da quel sottobosco di blogger e tecnoentusiasti (ma tecnoignoranti) che
evidentemente si prendono molto sul serio, senza accorgersi che mentre
organizzano la loro vita online da un lato, dall'altro diventano un
prodotto su cui si specula e un bersaglio della repressione.

Insomma, la cosa sconvolgente non e' che abbiano trovato il servizio
brutto e malfatto (sarebbero opinioni), ma che lo abbiano attaccato
percependolo come un attacco ai loro totem e alla web economy. A nostro
giudizio, invece, sono state dette cose totalmente ovvie per chi lavora
su Internet, ma che evidentemente hanno infastidito chi usa caprinamente
e acriticamente il Web2.0. Per questo non comprendiamo la risposta di
Milena Gabanelli, che definisce "colti" coloro che vi hanno criticati,
difendendosi con l'affermazione che la trasmissione era comunque
destinata ad un pubblico più televisivo. Semmai è vero esattamente il
contrario e cioè che avete dato prova voi di esservi meglio documentati
(anche se con alcune carenze, come detto sopra).

 

Sicuramente per un utente medio di Internet sarebbe più facile e diretto
informarsi, ma ci viene da pensare che molti di loro non lo vogliano
nemmeno fare: non hanno tempo o voglia di cercare in Internet
informazioni sul loro giocattolino tanto amato. Il vostro servizio non
ha spalato merda su qualcosa, ma ha informato in modo abbastanza
corretto i cittadini. Ha messo un minimo di tarlo di critica verso degli
strumenti che la massa usa inconsapevole di molte cose.

 

Chi sguazza con certi strumenti, forse ergonomici, ma opachi all'utente
e parecchio pericolosi, mentre da un lato si alfabetizza all'uso di
Internet, dall'altro non fa quel passo in più che è necessario per
prendere consapevolezza del pericolo a cui espongono se stess*, e tutt*
noi di riflesso, usando certi strumenti o usandoli in un certo modo.
Perche' ignorano determinate questioni. Se siete interessati a
sviluppare queste tematiche, come speriamo, il vostro compito, adesso,
e' quello di informarli anche su cosa si puo' fare concretamente.

 

Infine, cara report, dato che hai mostrato con questa puntata
interesse per i temi a noi cari, ti invitiamo al prossimo hackmeeting
che si terrà a Firenze, per approfondire i temi affrontati e
continuare il lavoro di diffusione di consapevolezza sull'uso critico
degli strumenti informatici che quotidianamente utilizziamo.