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entropia massima

Libera Scienza in Libero Stato

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Puntata 4 di EM, prima del ciclo Libera Scienza in Libero Stato, parliamo di vescicole extracellulari e nanomedicina con Francesco Valle, primo ricercatore del CNR, Istituto per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati.

Nuove frontiere per la diagnosi e la cura di patologie gravi e per la comprensione delle interazioni uomo-ambiente,  ma anche territori di conoscenza da difendere dal capitalismo rapace

La migrazione dell'ano e il pensiero ecologico

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Registrazione della tavola rotonda LA MIGRAZIONE DELL’ANO E IL PENSIERO ECOLOGICO al festival "Interferenze Costruttive" di RadioOndaRossa, presso il CSA La Torre.

E' possibile ripensare la "comunicazione ambientale" al tempo della crisi climatica? Come integrare umano e non-umano su un pianeta  antropormfizzato? Riflessioni a partire dall'evoluzione giurassica degli echinoidi irregolari.

 

Nuova stagione

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Inizia la nuova stagione di Entropia Massima, la ventiseiesima. In questa prima puntata presentiamo i diversi cicli, Estrattivismo dei Dati, Antropologica, Emergenza Zero, Libera Scienza in Libero Stato. Presentiamo inoltre la tavola rotonda "La migrazione dell'ano e il pensiero ecologico", in programma domenica 5 ottobre alle 0re 15:00 presso il C.S.A. La Torre. 

Stefano Sbrulli presenta il suo corto Donde los niños no sueñan sul tema della contaminazione da metalli pesanti causati da miniere  a cielo aperto in streaming sulla piattaforma open ddb presentato al festival corti Ambiente e Cooperazione nel 2024.

Estrattivismo dei dati

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Puntata 27, ottava del ciclo Estrattivismo dei dati, parliamo di digitale e psicoanalisi. Presentiamo "I Popoli dell’Es", il nuovo libro di Chiara Buoncristiani e Tommaso Romani, entrambi psicoanalisti e ricercatori a Roma. Tra riflessioni sul nostro rapporto con le tecnologie e l’ibridazione delle soggettività.

Prima parte: istituzioni digitali e apocalisse quotidiana

Si parte dal rito del doomscrolling, che rivela come i feed personalizzati abbiano preso il posto di scuole, famiglie e chiese: le “istituzioni” che un tempo garantivano orientamento psichico, vengono oggi sostituite da algoritmi e flussi informativi. L’attenzione, moneta del capitalismo cognitivo, ci cala in un sentimento apocalittico — inteso sia come rovina sia come rivelazione — che da un lato manifesta la crisi di poteri gerarchici e, dall’altro, apre spazi di desiderio politico orizzontale. Tra i rischi di fake news e neo-verità, emerge però la possibilità che molte voci marginali trovino finalmente ascolto.

Seconda parte: ibridazione e scrittura collettiva

Il cuore del libro pulsa in un approccio assemblage, dove mondi interiori e realtà digitali non si fronteggiano ma si intrecciano in un “tra” di soggettività multiple. La scrittura diventa pratica politica: non un dialogo a due, ma un montaggio di frasi e contributi — da psicoanalisti, antropologi, filosofi, teorici queer e artisti — che dà forma a un «collettivo» di voci. Il capitolo “Nexa”, realizzato in forma collettiva, incarna l’idea deleuziana di concatenamento, mostrando come ogni soggettività sia a sua volta un piccolo arcipelago di relazioni.

Terza parte: tecnologie, corpo e intelligenza artificiale

Conclude la puntata un’immersione nell’ibridazione tra corpo reale e “corpo algoritmico”: protesi, botox, like sui social diventano spinte pulsionali che rimodellano i nostri desideri. Dal cyber-femminismo alla nozione di “soggetto nomade”, si esplora come le IA non ci rispecchino passivamente, ma diventino l’altro con cui negoziare un «macro-organismo» postumano. Tra visioni transumaniste di potenza e prospettive postumane più democratiche, il futuro si gioca nella capacità di coesistere — umani, altre specie e macchine — in un equilibrio dinamico e ancora tutto da raccontare.

 

Trascrizione integrale della puntata.

 

Estrattivismo dei dati

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Puntata 25 di EM, settima del ciclo Estrattivismo dei dati, parliamo di Intelligenza Artificiale e lavoro.    

[Da 00:00 a 18:56]

Nella prima parte, la trasmissione affronta il tema dell’intelligenza artificiale dal punto di vista del lavoro nascosto che ne rende possibile il funzionamento. Ospite Antonio Casilli, che racconta come dietro ogni algoritmo, chatbot o app ci sia una vasta rete di lavoratori spesso invisibili e sottopagati, impegnati in attività di addestramento e moderazione dei sistemi di IA. La discussione esplora il legame tra sfruttamento digitale e automazione, mostrando come il lavoro umano venga semplicemente spostato e reso meno visibile, ma non eliminato.


[MUSICA] [Da 18:56 a 20:32]
Whitney’s Playland - Long Rehearsal   


[Da 20:32 a 34:24]

Nella seconda parte, si approfondisce il concetto di "lavoro invisibilizzato" nell’era delle piattaforme e dell’intelligenza artificiale. Casilli descrive come molti lavoratori digitali, anche in Europa, restino fuori dal campo visivo pubblico, spesso vincolati da contratti di riservatezza e condizioni precarie. Si sottolinea la continuità storica delle forme di lavoro nascosto, tra analogie passate e nuove logiche di sfruttamento globale, che si estendono dalle catene di montaggio fisiche a quelle cognitive e digitali.


[MUSICA] [Da 34:24 a 40:03]
Fortunato Durutti Marinetti - Full Of Fire   


[Da 40:03 a 58:34]

Nella terza parte, il focus si sposta sulle possibili prospettive politiche e sindacali: si parla di nuove forme di organizzazione e tutela dei lavoratori digitali, dalle iniziative sindacali dal basso alle azioni legali collettive, fino all’ipotesi di cooperative di intelligenza artificiale. Viene infine affrontato il tema del reddito universale digitale come strumento di redistribuzione e riconoscimento del valore prodotto sia dagli "operai dei dati" sia dagli utenti-consumatori, sottolineando la necessità di una giustizia sociale adeguata ai cambiamenti imposti dall’automazione.


Per leggere la trascrizione integrale della puntata, clicca qui.

Estrattivismo dei dati

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Puntata 23 di EM, sesta del ciclo Estrattivismo dei dati.

Nella prima parte, esploriamo il cuore ideologico della Silicon Valley. Parliamo del “golpe tecno-filosofico” in corso: dal tescrealismo all’onnipresenza di personaggi come Peter Thiel, Elon Musk, David Sacks o Alex Karp e della lora visione elitista del futuro. Un’ideologia che, tra accelerazionismo e tecnoreligione, tenta di ridisegnare il mondo a propria immagine, aggirando e sgretolando le istituzioni democratiche.

Nella seconda parte, ci soffermiamo sul potere trasformativo dell’intelligenza artificiale. A partire dall’articolo “Da strumento a istituzione”, analizziamo come i modelli linguistici non siano più solo software, ma veri e propri attori istituzionali. L’intelligenza artificiale non si limita a fare; comincia a decidere, organizzare, governare. Dobbiamo guardare ad essa come ad un'istituzione, ci dobbiamo con essa relazionare come ci si relaziona con un'istituzione, se vogliamo esercitare un'azione di pressione e rivendicazione.

Infine, nella terza parte, apriamo uno spiraglio su pratiche di resistenza concreta. Con Dan McQuillan parliamo di opposizione attiva alla colonizzazione infrastrutturale dei territori da parte dei data center, di critiche neoluddiste alle imposizioni dei potenti tecnocrati e di ritrovo di una misura nel tempo presente. Perché difendere singoli individui e comunità può voler dire anche rifiutare centri di calcolo energivori ed inquinanti, coltivare un sano e profondo spirito critico rispetto alla moderna società ultra-tecnologica e ai suoi rischi e condividere un rispetto assoluto per la Natura, i suoi tempi e le sue meraviglie. Anche questo è, oggi, opposizione agli autoritarismi reazionari determinati in larga parte da sempre più sofisticate mediazioni artificiali.

 

[00:00-24:00] Esploriamo di nuovo il cuore ideologico della Silicon Valley parlando del “golpe tecno-filosofico” alla base della moderna tecnocrazia reazionaria.

[27:40-48:40] A partire da un recente articolo “Da strumento a istituzione” comparso su Il Sole 24 Ore, analizziamo come i modelli di IA generativa non siano più solo software, ma veri e propri attori istituzionali.

[52:53-71:40] Ragioniamo su pratiche concrete di resistenza agli autoritarismi tecnologici indotti da sempre più sofisticate mediazioni artificiali.