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Terremoto l'Aquila: la procura indaga sulla Casa dello Studente?

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"Non vorrei anticipare, ma... anche la Casa dello Studente potrebbe presto ritrovarsi nella stessa situazione", così ha detto ai microfoni di Radio Onda Rossa un attivista dell'Aquila, riferendosi agli arresti effettuati oggi nel capoluogo abruzzese in seguito alle indagini per la corruzione nella ricostruzione di due importanti chiese devastate dal terremoto del 2009. Il crollo della Casa dello Studente aveva ucciso 8 persone, e aveva contribuito, suo malgrado, a sollevare lo scandalo delle responsabilità dei costruttori nella tragedia. Nello stato di emergenza del post-terremoto, la regione Lombardia, in un'operazione guidata dall'allora presidente Roberto Formigoni, noto ciellino, aveva fornito sostanziosi finanziamenti per la costruzione "lampo" di una nuova struttura per gli studenti, questa volta ospitata dalla curia locale, che ne acquisirà il possesso definitivo in capo a qualche anno. Apparentemente, la manovra sarebbe soggetta a numerose irregolarità, non da ultimo il fatto che, tramite soldi pubblici (quelli della Regione Lombardia), è stata edificata una struttura di utilità pubblica che però è controllata da privati (dalla curia), per di più su di un terreno originariamente non edificabile. La giunta Lombarda aveva speso circa 7,5 milioni di euro per la nuova casa dello studente, divenuta nel frattempo “Residenza universitaria San Carlo Borromeo” sotto l'egida del parroco Don Luigi Maria Epicoco. Nonostante gli appelli ad un'inclusione della residenza nel regime del diritto allo studio pubblico, ad oggi, la “nuova” casa dello studente è rimasta sotto il completo controllo della curia locale. L'interesse della procura, dato per certo nel 2009 e nel 2010, sembrava essersi poi concluso nel nulla.

Terremoto: aggiornamento con un compagno di Modena

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Un quadro desolante quello dei territori colpiti dal terremoto descrittoci in questa corrispondenza; emergono particolari agghiaccianti, che in qualche modo spiegano perchè a morire sono sempre gli stessi: anche ieri la maggiorparte delle vittime si trovava in luoghi di lavoro, in condizioni di totale insicurezza. Il cordoglio è nazionale ma a morire sono gli operai.

L'Aquila contro la violenza

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L'Aquila: dopo lo stupro e il tentato omicidio di una giovane donna da parte di un militare, l'avvocato difensore dello stupratore va in televisione a sostenere il rapporto consenziente e fa il nome della donna sopravvissuta. In città compaiono volantini e striscioni che denunciano questa ennesima sopraffazione. Corrispondenza con una compagna del collettivo Fuori Genere (http://fuorigenere.wordpress.com/)

20 Novembre: L'Aquila chiama Italia

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Dopo 1 anno e mezzo di scandali, speculazioni politiche ed economiche L’Aquila chiama Italia Perché i cittadini possano finalmente partecipare alla scelte che riguardano la loro vita. L’Aquila chiama Italia Perché tutto il Paese ha la responsabilità storica di non far morire una delle maggiori città d’arte L’Aquila chiama Italia Perché ci stanno TOGLIENDO IL FUTURO.