un saluto a Roberto Iannilli
c'è chi scrive saggi, chi suona hardcore, chi compone liriche, chi "rappa" per la strada, chi disegna graffiti.
Roberto Iannilli, tracciava linee verticali da seguire sulla roccia. A cinque chilometri da casa oppure a cinquemila, portava sempre con se quelle "idee di rivolta che non sono mai morte". una attività - quella dell'alpinista, nel suo caso del "apritore" - che è suo modo un arte, una forma di espressione. le sue opere erano la creazione delle sue "vie di fuga". un breve saluto a lui da radio ondarossa.