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antifascismo militante

Padroni e mercanti d'armi contro i portuali del CALP

Data di trasmissione
Durata 10m 21s

La Digos ha perquisito le case di alcuni compagni del Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova (CALP) su ordine della Procura. Vengono contestate ai lavoratori oltre che l’impegno in “Genova Antifascista”, con le lotte contro lo sdoganamento dei fascisti in città, la lotta contro il traffico d’armi all’interno del porto e dunque le mobilitazioni, i presidi e gli scioperi indetti contro le navi della flotta Bahri con cui si trasportano armi pesanti ed esplosivi per rifornire il regime Saudita nella guerra in Yemen. Parliamo diquesto vile attacco padronale con un compagno del CALP.

Valerio Verbano, 36 anni dopo

Data di trasmissione
Durata 1h 2m 3s
Durata 1h 10m 52s

Due contenuti audio ripescati dal nostro archivio per ricordare Valerio Verbano, militante antifascista barbaramente ucciso da fascisti infami nel febbraio del 1980.

 

Il primo redazionale su Valerio è andato in onda nel 2014, mentre il secondo è il ricordo di Radio Onda Rossa in occasione del 30 anniversario dal suo assassinio.

 

Con Valerio nel cuore, antifascisti sempre!

Lecce: denunce per compagni/e che manifestarono contro Casapound

Data di trasmissione
Durata 7m 15s

Il 6 settembre 2014 compagne/i manifestarono nel centro di Lecce contro la convention fascio-leghista organizzata da casapound e le complicità istituzionali, dietro uno striscione che recitava “E’ troppo tardi per stare calmi! Lecce antifascista”, oggi arrivano le denunce.

 

La corrispondenza con un compagno di Binario 68

 

 

https://binario68occupato.wordpress.com/

7 gennaio: presidio antifascista all'Alberone

Data di trasmissione
Durata 4m 1s

7 GENNAIO: NESSUNO SPAZIO AI FASCISTI

 

Dal 1979, il 7 gennaio la Roma antifascista si ritrova davanti la sede del Comitato di Quartiere Alberone per impedire ai fascisti, nel giorno dell’anniversario dei morti di Acca Larentia, di compiere impunemente le loro provocazioni nel quartiere.

Questo appuntamento non ha nulla di rituale ed anacronistico, ma è dettato dalla necessità di ribadire con fermezza che nei nostri quartieri non c’è spazio per l’apologia del fascismo, il razzismo, il sessismo, l’omofobia, il settarismo religioso e l’odio verso chiunque venga percepito come “diverso”.

Oggi più che mai, in un momento in cui la crisi del sistema capitalistico impone ai padroni di condurre un duro attacco alle condizioni di vita e di lavoro delle classi subalterne attraverso le politiche di taglio ai servizi sociali, la riduzione dei salari, l’aumento delle tariffe, è necessario tenere alta la guardia e smascherare il vero ruolo dei fascisti.

I recenti fatti di Corcolle, Torpignattara, Tor Sapienza, solo per citare quelli maggiormente enfatizzati dai mass media, in cui le diverse organizzazioni neofasciste hanno provato ad inserirsi, in alcuni casi riuscendoci, per strumentalizzare la rabbia degli abitanti di quei quartieri dovuta alle condizioni di disagio ed abbandono in cui sono costretti a vivere, confermano che, oggi come ieri, il ruolo dei fascisti è quello di cani da guardia di un sistema che giorno dopo giorno provoca disuguaglianza, sfruttamento e devastazione ambientale.

La classe dirigente di questo paese, utilizzando i fascisti come utili servi sciocchi, ha tutto l’interesse di alimentare la “guerra tra poveri”, perché è l’unico strumento che ha per distogliere l’attenzione dai veri responsabili della crisi che attanaglia i ceti popolari: finché il nemico rimane il migrante, il rom, il “diverso”, padroni e ceto politico potranno continuare a fare sonni tranquilli.

Inoltre, quanto sta emergendo in questi giorni dall’inchiesta su “mafia capitale” conferma, come da sempre abbiamo denunciato, la connivenza tra fascisti, malavita organizzata e gruppi affaristici e clientelari trasversali al mondo della politica.

Coloro che soffiano sul fuoco del razzismo e della paura del diverso, che invocano la legalità contro le occupazioni abusive, che parlano di “degrado”, sono gli stessi personaggi che, dietro le quinte, speculano e rubano milioni attraverso la gestione dei campi rom, dell’accoglienza dei rifugiati, dell’emergenza abitativa e del ciclo dei rifiuti.

Lo diciamo chiaramente: non permetteremo mai a fascisti, mafiosi e speculatori di spadroneggiare impunemente nei nostri quartieri.

Il miglior antidoto contro i rigurgiti neofascisti è quello di mettere in campo nei territori e nei posti di lavoro vertenze reali portatrici di istanze di cambiamento radicale dello stato di cose presenti.

 

MERCOLEDI’ 7 GENNAIO DALLE ORE 16,30

DAVANTI LA SEDE DEL COMITATO DI QUARTIERE ALBERONE – VIA APPIA NUOVA, 357

PRESIDIO ANTIFASCISTA

ANTIFASCISTE E ANTIFASCISTI DI ROMA