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antifascismo

Aggressione fascista a Tor Vergata

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Questa mattina uno studente di lettere è stato picchiato dai fascisti di Casapound. Come al solito in tanti contro uno, come al solito protetti da chi da loro agibilità, in questo caso gli stessi organi decisionali dell'Università che autorizzano i loro banchetti elettorali.

Quel monumento va demolito! giornata di iniziative "non in mio nome" il 10 novembre ad Affile

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Il 10 novembre ad Affile è prevista una ricca giornata di iniziative dal titolo "Non in mio nome", interna ad una battaglia che si propone come obiettivo la demolizione del sacrario dedicato al criminale di guerra Rodolfo Graziani, voluto dall'attuale sindaco e finanziato con fondi regionali. Una mostra, una fiaccolata e una conferenza caratterizzerano la giornata, del cui significato ci parlano due compagni del comitato affile antifascista.

Quel monumento non deve restare! Si anima l'Affile antifascista

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Una spesa inaudita, coi tempi che corrono, per un'opera orribile: si potrebbe presentare così l'intollerabile iniziativa del sindaco di Affile, centro a Est di Roma, che ha fatto costruire un sacrario alla memoria del macellaio Rodolfo Graziani, già massacratore in Libia, vicerè d'Etiopia e ministro della Guerra della Rsi. Non è certo facile organizzare una reazione, in un luogo in cui i successi elettorali alla destra non sono mai mancati, ma il sindaco di Affile stavolta ha passato segno. Si è così costituito un comitato antifascista che, oltre a solidarizzare coi ragazzi denunciati qualche giorno fa, rei di aver scritto sui muri del sacrario chi fosse realmente Graziani, sta promuovendo un percorso di iniziative per chiedere l'abbattimento del monumento.

 

Durata: 24':38''

Ricordo di Franco Serantini

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Il 5 maggio del 1972 in un clima politicamente caldo, alla vigilia delle elezioni del 7 maggio, i fascisti vogliono fare una prova di forza facendo parlare in piazza Giuseppe Niccolai, noto repubblichino. I compagni contestano, la polizia carica ferocemente col 1° raggruppamento celere di Roma. Franco viene circondato da numerosi poliziotti e massacrato di botte, caricato sul furgone e gettato in una cella del carcere Don Bosco di Pisa. Sia il magistrato che lo interroga il giorno dopo, sia il medico del carcere ignorano le condizioni gravissime di Franco, ridotto in fin di vita dal pestaggio. La mattina del 7 maggio, alle 9,45  Franco muore in una buia cella senza che gli sia stata praticata alcuna cura.

Ne discutiamo con i compagni anarchici del Circolo Cafiero di Roma.

Roma: aggressione fascista a Casalbertone

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Due compagni dei Magazzini Popolari di Casalbertone, a Roma, sono stati aggrediti da esponenti del Circolo Futurista, covo fascista presente nel quartiere.

 

Il fatto è accaduto alle ore 14:40 circa, quando ai Magazzini si trovavano solo due persone.

 

Alle ore 18:00, presso la sede dei Magazzini, in Via Orero 61, è stata indetta una conferenza stampa.