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altra economia

Donne nella storia

Data di trasmissione
Durata 45m 40s
"Economia di Cura"
 
Una riflessione sull’Economia della Cura che parte dalle seguenti premesse metodologiche:
 
1) critica al sistema capitalistico/patriarcale;
2) esistenza e consapevolezza che esiste una crisi ambientale diffusa dalla quale emergono profondi limiti strutturali del sistema economico attuale;
3) riferimento ai testi sulle società matriarcali, decrescita e spiritualità della donne;
4) superamento del concetto di lavoro di cura e degli studi e delle riflessioni fin qui svolte dalle donne femministe nel mondo. Un esempio di percorso alternativo è il lavoro “Economia della sussistenza”;
5) riappropriazione delle attività delle nostre tradizioni locali, definibili come arte della manualità e della cura, definite da Ida Farè “Intelligenza della cura”;
6) lavoro esperienziale, non frontale, condiviso, sulla parola cura e manutenzione del mondo;
7) tessitura condivisa delle parole chiave su economia della cura.
 
ECONOMIA E CURA
Quale è il significato di economia e il significato di cura?
 
ECONOMIA DI CURA
Riferimento al lavoro di Riane Eisler “Creare una economia di cura”:
- I sei capisaldi dell’economia della cura
- Sette azioni concrete per una economia di cura
- Le neuroscienze danno lezioni di economia
 
MANUTENZIONE E CURA
Un contributo alla trasformazione.
 

 

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Puntata 20 del 7 marzo 2016 - Donne nella storia

 

Acqua pubblica e dissesto del territorio

Data di trasmissione
Durata 42m 25s

 

Un anno dopo: dissesto idrogeologico in Sicilia e conversione ecologica


La frana di Calatabiano, che ha lasciato Messina senz'acqua a Novembre 2015, e negli anni passati una sequenza di eventi: Zampilieri, Letojanni, Saponara, Scaletta Zanclea, Guidomandri e tutto il messinese... Quali sono le caratteristiche del territorio così vulnerabile? quali le reazioni dei dei cittadini, dei comitati e dei movimenti? e delle istituzioni?
Ampliando la discussione al tema generale della conversione ecologica, ne parliamo con Luca Falconi, socio di Geologia Senza Frontiere e ricercatore Enea, Antonella Leto del Forum siciliano dei movimenti per l'acqua pubblica, e Laura Greco, presidente dell'associazione A Sud.

 

 

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Puntata 18 del 22 febbraio 2016 - Acqua pubblica e dissesto del territorio

 

Tecnologia e decrescita

Data di trasmissione
Durata 43m 24s

 

Prosegue la nostra analisi delle tecnologie alternative, libere e libertarie, che guardano ad un altro mondo possibile. Oggi è la volta di Ninux, una Wireless Community, un progetto alternativo di rete per telecomunicazioni, aperta, decentralizzata, basata sulla partecipazione.

 

Presente nella città di Roma con più di 100 nodi, collegati da tetto a tetto, Ninux offre a chiunque ne voglia far parte una rete telematica comune e senza proprietari, per inviare e ricevere dati e poter quindi creare applicazioni simili a quelle disponibili su Internet, ma autogestite, aperte e libere. Oltre alla possiblità, del tutto secondaria rispetto agli obiettivi ambiziosi del progetto, di poter anche fornire ed ottenere accesso ad Internet gratuitamente. Opzione questa certamente interessante laddove vi siano luoghi non raggiunti dalla banda larga, come avviene ad esempio in alcuni centri della campagna romana, che sono, da questo punto di vista, Sud del Mondo al pari di altri luoghi più lontani ed esotici.

 

Ninux, così come tante altre Wireless Community, diffuse ormai in tutto il mondo, mettono l'accento sulla necessità di riappropriarci delle tecnologie, in un periodo storico in cui tutto viene fatto per renderle sempre più impenetrabili e potercele quindi imporre attraverso percorsi controllati e obbligati di sottomissione e speculazione. Con Ninux è possibile, installando un'antenna sul tetto e collegandola ad un router sul quale va installato il software libero necessario a farlo funzionare in rete, mettere in condivisione i propri apparati e la propria banda, creando così un bene comune ed autogestito dalle enormi potenzialità emancipatorie.

 

 

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Puntata 17 del 15 febbraio 2016 - Tecnologia e decrescita

 

Donne nella storia

Data di trasmissione
Durata 46m 54s
Ildegarda, la sibilla del Reno
 
Scrittrice ma anche una visionaria Ildegarda von Bingen, monaca benedettina tedesca del XII secolo, passò la vita a scrivere, studiare (filosofia, medicina naturale, musica..) e predicare, aprendo spazi di ribellione nella società (un mondo di uomini e di grandi lotte) e nella Chiesa.
 
Ildegarda aspetta, è paziente, non è mai spregiudicata, tuttavia è una donna potente nel fare, nell’agire, nel formulare richieste, è una donna resistente e resiliente. Ha imparato a lottare nei tempi e modi giusti, conoscendo bene il potere maschile del tempo, proteggendo le sue idee e il suo convento con una grande forza che le viene da dentro. Lei è radicata nella sua luminosa spiritualità.
 
È giunto  il tempo di incontrarla; in punta di piedi, con molta umiltà, mi ritrovo nello stesso giardino dietro le mura del convento a Rupertsberg (la montagna di san Ruperto). Tutto fiorisce e la Natura si risveglia come una giovane donna, come sempre, come il ciclo a spirale della Vita.
 
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L'Uomo vitruviano è un disegno a penna e inchiostro su carta (34x24 cm) di Leonardo da Vinci, situato nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell'Accademia di Venezia. Celeberrima rappresentazione delle proporzioni ideali del corpo umano, dimostra come esso possa essere armoniosamente inscritto nelle due figure "perfette" del cerchio che rappresenta la perfezione divina e del quadrato.
 
La data di realizzazione è il 21 giugno 1490, mentre Ildegarda l'ha visualizzato e disegnato nel dodicesimo secolo:
 

L'intervista su comune-info

 

Le motivazioni delle interviste

 

Il testo che introduce la ricerca sulle sibille

 

Le risposte di Ildegarda di Bingen sono state accuratamente scelte dall'autrice nei testi, nelle lettere, nei libri scritti dalla Badessa. Pertanto sono riportate esattamente le parole della Sibilla del Reno.

 
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Puntata 16 del 1 febbraio 2016 - Donne nella storia

 

 

Bibliografia di riferimento:

 
  1. Marstrand-Jorgensen Anne Lise, La guaritrice – Storia vera di ildegarda di Bigen, Sonzogno, Venezia – febbraio 2011
  2. Marstrand-Jorgensen Anne Lise, La sognatrice – Storia vera di ildegarda di Bigen, Sonzogno, Venezia – maggio 2012
  3. A cura di Marta Cristiani e Michela Pereira, traduzione di Michela Pereira – Ildegarda di Bigen, “il libro delle opere divine”, Mondadori, I meridiani, aprile 2014
  4. Dumoulin Pierre, Ildegarda di Bigen – profeta e dottore per il terzo millennio, San Paolo, Torino 2013
  5. Pernoud Régine, Storia e visioni di Sant’Ildegarda – L’enigmatica vita di un’umile monaca del Medioevo che divenne confidente di papi e imperatori, Edizioni Piemme, Casale Monferrato 1996
  6. A cura di Luisa Ghiringhelli, Ildegarda di Bigen – Come per lucido specchio – Libro dei meriti della vita, Mimesis, Milano, 1998
  7. Terranova Annalisa, Ildegarda di Bingen: Mistica, visionaria, filosofa – Il cerchio, ottobre 2011
  8. Allione Tsultrim, Donne di saggezza – una via femminile alla illuminazione, Ubaldini editore, Roma 1985
  9. Vision – film di Margarethe von Trotta. Con Barbara Sukowa, Heino Ferch, Hannah Herzsprung, Gerald Alexander Held, Lena Stolze, Titolo originale Vision – Aus dem Leben der Hildegard von Bingen. Drammatico, durata 110 min. – Germania, Francia 2009.«continuaSunnyi Melles, Paula Kalenberg, Mareile Blendl, Vera Lippisch, Annemarie Düringer, Devid Striesow, Tristan Seith, Nicole Unger, Annika, Katinka Auberger, Matthias Brenner, Christoph Luser

 

 

Tecnologia e decrescita

Data di trasmissione
Durata 45m 16s

 

Con i suoi 3 miliardi di utenti, in crescita annua galoppante (dal +454,20% in Europa, al +6599% in Africa), Internet si consolida rapidamente come principale mezzo di comunicazione di massa che connette persone, oggetti, macchine, reti. Ormai lungi dall'essere quello spazio libero che i suoi sviluppatori ambivano a creare, la rete delle reti è dominata da giganti egemonizzatori, che sono gradualmente diventati i suoi padroni di fatto. Google fattura 70 miliardi di euro l'anno, Amazon 80, Microsoft 90. Per fare un paragone significativo, questi mostri divoratori di informazioni fatturano come FIAT, che nel 2013 si è fermata a 86,81, con un utile di 1,95 miliardi, una "bazzeccola" se paragonato  ai circa 20 miliardi di utile che ha portato a casa Google con un fatturato persino inferiore a FIAT.
 
C'è poi da considerare che Google ha 50.000 dipendenti, pari ad appena un quinto di quelli di FIAT. Vengono allora alla mente le parole di Karl Marx, che nel cosiddetto "Frammento sulle macchine" dei Grundrisse immagina un’economia in cui il ruolo principale delle macchine è produrre e il ruolo principale dell’uomo è tenerle sotto controllo. In modo decisamente soprendente per i suoi tempi, Marx afferma che tale evoluzione dell'economia porterà l'organizzazione e la conoscenza a fornire un contributo maggiore alla capacità produttiva rispetto al lavoro necessario per costruire e far funzionare le macchine. Questo sta già succedendo. Prendiamo Facebook, che con appena 6000 dipendenti fattura più di 12 miliardi l'anno. Come fa? Grazie ai suoi utenti, felici di lavorare gratis ogni giorno al popolamento della nota piattaforma di Social Network con un patrimonio di informazioni e conoscenza.
 
E' cosa è Facebook se non una macchina che ci portiamo dietro fin dentro casa e a cui badiamo per alcune ore al giorno? C'è solo un piccolo dettaglio: dove finiscono le ricchezze che genera? Nelle nostre tasche ne arrivano zero. Dunque gli utenti Facebook sono, tecnicamente, degli schiavi che lavorano senza compensi, senza frustate e senza catena.
 
E' arrivato il momento di avanzare vertenze di nuovo tipo, facendo crescere il conflitto capitale-conoscenza, almeno altrettanto importante del conflitto capitale-lavoro. L'efficienza spaventosa introdotta dalle nuove tecnologie deve tradursi in una drastica riduzione dell'orario di lavoro per tutti i lavoratori e le lavoratrici. I margini stratosferici che provengono dalle nostre informazioni e dalla nostra conoscenza devono rendere possibile il reddito minimo di esistenza per tutti e tutte.
 

 

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Puntata 13 dell'11 gennaio 2016 - Tecnologia e decrescita